venerdì, Settembre 20, 2024

Siena gate. Bruno Molinaro: “Non sono in guerra con Sebastiano Conte e Gigiotto Rispoli”

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Avv. Bruno Molinaro | diritto di replica | Caro Gaetano, ho letto il Tuo editoriale sulla questione “Siena”, nel quale evidenzi il “fatto nuovo” del procedimento avviato dalla proprietà per l’accertamento della compatibilità paesaggistica delle opere ai sensi dell’art. 167 del d.lgs. n. 42/04, che finirebbe, in buona sostanza, per contemperare tutte le esigenze attraverso la realizzazione del “giardino più bello d’Ischia” (“salverebbe, infatti, il comune di Ischia dal mostro in mezzo al paese, salverebbe i Santaroni dalla vicenda giudiziaria e imprenditoriale e salverebbe anche il paese stesso e il territorio”).

Scorrendo il testo dell’articolo, sottolinei, a un certo punto, che tale “fatto nuovo” rappresenterebbe “una mossa di Mario Santaroni, che merita di essere incasellata nel groviglio degli interessi che si accavallano e si sovrappongono in maniera isolana: perfettamente ischitana; da una parte, quella del comune, Bruno Molinaro e Benito Trani; dall’altra Gigiotto Rispoli e Sebastiano Conte: lo schema classico e ripetitivo della storia urbanistica ed edilizia della storia nostrana. Imponenti portatori di interessi multipli e molteplici che si fanno guerra da sempre. Qualche volta fanno finta di sorridere, ma è scontro aperto. Più che Guelfi e Ghibellini, più che Putin e Zelenski per essere più attuali”. Ti voglio subito rassicurare … a braccia aperte!
Nel premettere che peggio di “Putin e Zelenski” c’è solo la terza guerra mondiale, c’è da scommettere che le forze in campo per la vicenda “Siena”, pur volendolo, non sarebbero capaci di tanto. Io poi sono un pacifista convinto, più del professore Orsini.
Anche se faccio l’avvocato – credimi – aborro i contenziosi, prediligendo il sistema anglosassone nel quale da sempre si tenta di far prevalere le composizioni stragiudiziali sulle liti. Del resto, mia nonna, donna molto saggia, diceva spesso che un cattivo accordo è sempre preferibile a una causa vinta.
Intanto tengo a precisare che Benito Trani in questa storia non c’entra un bel niente e non so perché sia stato tirato in ballo. Benito è un ingegnere libero professionista che, per quanto molto esperto e valoroso, non è mai stato officiato dall’amministrazione comunale di incarichi di consulenza nè per la vicenda Siena né per altre vicende.

Chi ha articolato e sottoscritto gli atti dei quali si discute è solo il tecnico comunale, l’ing. Francesco Iacono, persona preparata e responsabile.
Sarebbe offensivo nei suoi confronti far passare il messaggio che quest’ultimo abbia bisogno di tutori tecnici extra moenia. Non è così!
Iacono sa il fatto suo ed è anche uno studioso, in grado di approfondire e risolvere, in modo corretto e soddisfacente, tematiche giuridiche complesse e dibattute.
Non sono in guerra con Sebastiano Conte e Gigiotto Rispoli, ai quali mi legano non sorrisi di circostanza, come hai scritto, bensì rapporti di sincera amicizia e di profonda stima, essendo professionisti di prim’ordine, dalle qualità indiscusse. Con Sebastiano, poi, ho anche rapporti di collaborazione professionale, nell’interesse di comuni clienti.
Il riferimento ai Guelfi e ai Ghibellini, pertanto, è del tutto fuori luogo.
Non sono, come pure hai scritto, “imponente portatore di interessi multipli e molteplici personali”, né ritengo lo siano Sebastiano Conte e Gigiotto Rispoli.
Facciamo solo il nostro dovere di professionisti.
Ognuno di noi rappresenta e tutela come meglio ritiene le ragioni del proprio assistito.
Dunque, nessuna finalità nascosta. Ci mancherebbe!

E poi … secondo te … un incarico professionale, per quanto di rilievo, può cambiare la vita a chi ne beneficia?
Detto questo, aggiungo che sarei ben felice, come isolano, che la questione “Siena” venisse risolta con reciproca soddisfazione di tutte le parti coinvolte.
È pur vero, però, che l’interesse pubblico non può essere negoziato con l’interesse del privato, pur meritevole, in astratto, della dovuta considerazione.
L’interesse pubblico – caro Gaetano – nella vicenda “Siena” è codificato per legge e si traduce nella tutela del governo del territorio e dei beni paesaggistici.
Alla cura e al rispetto di tale interesse sovrintendono, per quanto di rispettiva competenza, il Comune d’Ischia, la Soprintendenza e l’Autorità Giudiziaria.
Sai bene che la Procura della Repubblica ha chiesto ed ottenuto dal GIP il sequestro delle opere, in quanto ritenute eseguite in violazione di legge.
Avverso questo provvedimento non è stato proposto ricorso al Tribunale del Riesame, sicché, come diciamo noi avvocati, si è formato su di esso il giudicato cautelare.
Le opere, come anche a Tua conoscenza, hanno formato oggetto di una ordinanza di demolizione, sulla cui legittimità si pronuncerà il T.A.R. Campania il prossimo 7 giugno.

Se l’operato del comune dovesse essere valutato negativamente dal giudice amministrativo con un provvedimento di sospensione o con una sentenza di annullamento in forma semplificata e l’Autorità Giudiziaria dovesse, poi, ritenere di doversi adeguare a quanto deciso da detto giudice, le cose potrebbero certamente cambiare nel senso da Te auspicato.
Diversamente, immaginare una transazione è, a mio avviso, solo un sogno di uomini di buona volontà.
Questo è lo stato dell’arte.
Se son rose … di certo fioriranno nel … giardino più bello d’Ischia!
Per parte mia, continuerò a fare il mio dovere di avvocato, adempiendo fedelmente al mandato ricevuto, come mi dice il cuore e come mi impone il codice deontologico, “a tutela della parte assistita e nel rispetto del rilievo costituzionale e sociale della difesa”.

Risponde Gaetano Di Meglio

Caro Bruno, ho letto la tua replica e credo sia necessario aggiungere qualche piccola precisazione.
Nell’articolo della nostra esclusiva, ho messo in evidenza come nella questione Siena, ancora una volta, si sia replicato lo schema classico della nostra isola: da una parte di mondo politico, tecnico e imprenditoriale che vede in te, in Gianpaolo e Benito una parte consistente e, dall’altro lato, Sebastiano Conte, Gigiotto Rispoli e Pino Mattera. In campo non abbiamo Giuseppe Di Meglio solo perché Santaroni è un avvocato e non ha bisogno di altri.
Domenica mattina, pubblicando l’esclusiva (repetita juvant) di questa testata sulla vicenda Siena, ho rappresentato agli elettori quella che è la situazione più politica che tecnica, più legata ai rapporti di forza in campo che agli aspetti giuridici della vicenda che hanno un valore molto importante ma che sono secondari rispetto a quello che è l’aspetto civile, sociale e squisitamente politico.
Non ho scritto che Iacono (bravo dirigente comunale con una spiccata sensibilità alla ricerca dello sponsor politico) non ha scritto lui l’ordinanza di demolizione spiccata “contro” Santaroni.
In tutto questo, però, dobbiamo chiarire quale sia il vero interesse pubblico del parcheggio della Siena. Che non coincide con quello del Comune di Ischia nei vari procedimenti penali e amministrativi che, tra l’altro, non può essere visto solo come una parte di questa vicenda.

Il comune di Ischia deve difendere il suo operato, si deve difendere nelle aule di tribunale (e ha scelto uno dei migliori che non ha bisogno di presentazioni) tuttavia deve contemperare tutti gli altri interessi che girano attorno al grande parcheggio.
Non si può più permettere di avere quel “cesso” in bella vista. Non si può più permettere di non avere un parcheggio all’ingresso di Ischia Ponte. Non si può permettere di non trovare una soluzione a breve.
Tutto questo, ovviamente, rientra in quelle che sono valutazioni politiche, sociali e non giudiziarie. Per quelle, giustamente, ci siete voi. E da cittadino del comune di Ischia mi sento garantito dalla nomina e del mandato che ti ha affidato il sindaco Enzo Ferrandino. A braccia aperte! Come sempre.

1 COMMENT

  1. vabbè…tante belle chiacchiere..ok…allora facendola facile: è abusivo? le case abusive sono state o saranno demolite….. E’ abusivo ma siccome serve alla collettività non verrà demolito?male…è sempre un opera di un privato…E’ abusivo ma siccome serve alla collettività non verrà demolito perchè appartenente al comune? male uguale…la legge o è universale o non è legge….caserma forestale di casamicciola…caserma carabiniere di forio….chi pagherà per far sparire quegli scempi o per riconvertirli in qualcosa di utile??!?!?!Hanno buttato gente in mezzo alla strada dall unica casa che avevano e ora toccherebbe preoccuparsi che la villamare turistica ecc ecc fallisca? e sti …..

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