mercoledì, Novembre 27, 2024

Dispersione scolastica a Ischia, un vero fenomeno allarmante

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I dati sugli alunni che non frequentano o sono assenti dalla scuola dell’obbligo. La necessità di una riflessione per non lasciare nessuno indietro. Serve l’impegno del territorio! Sironi: “per dispersione si può considera il cosiddetto analfabetismo di ritorno". ,Acerra: “L’abbandono e l’insuccesso non nascono solo nella scuola”

Gaetano Di Meglio | L’Ufficio Scolastico Regionale ha disegnato la mappa del fenomeno della dispersione scolastica in Regione. Noi abbiamo selezionato i dati di Ischia e Procida e quello che emerge è un quadro allarmante, non tanto per i numeri o per le percentuali che, tra l’altro sono sotto la media, bensì per gli effetti e per le conseguenze che potrebbero registrarsi nel tempo.
Il report, purtroppo mancante dei dati di alcuni istituti, ci mette di fronte ad un problema da affrontare. E da affrontare subito, senza lasciare che si aggravi da un lato e, soprattutto, senza “lasciare nessuno indietro” come si suol dire. Già, perché, il vero grande rischio è proprio questo: lasciare qualcuno indietro.
E’ proprio quello che accadrebbe se non venissero trovate soluzioni adeguate al fenomeno che, stando ai dati di oggi, è ancora sotto controllo. In provincia il fenomeno è molto più ampio e coinvolge molti più fattori di quelli isolani. Fattori complessi – come afferma lo stesso direttore dell’Ufficio Scolastico dott. Acerra – che non toccano l’isola.

Qui da noi, raccogliendo le opinioni di alcuni esperti del settore, abbiamo a che fare con una serie di fenomeni legati al Covid. Non proprio alla pandemia, ma a quelle psicosi che si sono sviluppate in questi anni: la paura di uscire, la paura di ammalarsi, la convinzione di ammalarsi. Situazioni che spesso, purtroppo, possono anche essere fraintese e strumentalizzate.

La verità, però, è che questo fenomeno non tocca solo la scuola, bensì tocca le famiglie. C’è bisogno di una reazione immediata e coordinata tra le scuole e le istituzioni preposte. Le soluzioni? Dove non ci sono problemi cronici come all’Istituto Telese per la carenza di aule, ad esempio, si potrebbero studiare percorsi di sostegno personalizzati per il recupero. Si potrebbero studiare best practices messe in campo altrove. Si potrebbero ascoltare ed accogliere le soluzioni proposte dai dirigenti comunali. Si può fare tanto. C’è solo bisogno di comprendere che c’è un problema da affrontare. E partire da questo punto.
Perché, sia chiaro, se un bambino non va a scuola, il problema non è SOLO del bambino che non riceve istruzione, strumenti e conoscenze, ma lo è molto di più di quella società che non lo ha capito!

Acerra: “L’abbandono e l’insuccesso non nascono solo nella scuola”

Lo studio redatto Ufficio scolastico regionale, voluto dal Direttore Generale Ettore Acerra è uno strumento che dovrebbe essere analizzato con attenzione. Eccovi le “considerazioni conclusive”. “Come già evidenziato in premessa – scrive Acerra -, la dispersione scolastica è un fenomeno complesso che coinvolge diverse dimensioni della vita sociale della persona di minore età e della comunità in cui vive; molteplici sono i territori della regione Campania ove il disagio socioculturale e le situazioni di esclusione sociale e povertà continuano a facilitare l’allontanamento dei minori dalla comunità scolastica, aprendo la strada a fenomeni di devianza. L’abbandono e l’insuccesso non nascono solo nella scuola e l’azione condivisa da questa Direzione con tutti gli attori, che insieme alle scuole si fanno carico della vigilanza e della tutela dei diritti dei minori, ha rappresentato un segnale importante di collaborazione e condivisione, accolto con grande partecipazione da tutte le scuole. Le innovazioni introdotte dalla nuova procedura di segnalazione hanno posto le basi per un maggiore coinvolgimento delle istituzioni scolastiche nel percorso di tutela del minore a rischio abbandono scolastico, mettendo in rete informazioni e dati a disposizione delle scuole che costituiscono per i servizi sociali e le Procure per i minorenni importanti segnali predittivi di ulteriori disagi, facilitando la presa in carico globale del minore a rischio dispersione. Il risultato in termini di numero di segnalazioni effettuate è stato infatti rilevante e le misure volte a facilitare i contatti e le interlocuzioni con gli altri enti istituzionali ha significato per le scuole supporto e confronto durante tutte le fasi della procedura, grazie anche- nel Comune di Napoli- a una Piattaforma digitale che permette a tutti gli attori di dialogare e acquisire le informazioni di competenza.

Elemento di particolare attenzione in tutta la procedura è la fase che segue la segnalazione da parte delle scuole, a carico dei servizi sociali. È da rilevare che la scarsità delle risorse umane a disposizione dei Comuni costituisce un anello debole del sistema, in particolare in alcuni Comuni dell’area metropolitana di Napoli.
Ciononostante, emerge in molti Comuni il ruolo efficace svolto dalle risorse territoriali quali associazioni di volontariato o educative, che operano in coprogettazione con le scuole a supporto non solo degli alunni ma anche dell’intero nucleo familiare.
Un dato che emerge è l’alto tasso di frequenze irregolari riscontrato nel biennio delle scuole secondarie di secondo grado, anche a causa di scelte non consapevoli e/o mancato orientamento in uscita dal primo ciclo. È noto che il tasso di assenteismo costituisce un elemento predittivo dell’insuccesso scolastico, alla base della dispersione e del mancato conseguimento di un titolo di studio quinquennale ed anche di una qualifica triennale o di un diploma professionale quadriennale.

Il dato “a valle” che l’ISTAT ogni anno mette a disposizione riguarda appunto i cosiddetti “early leavers”, cioè quei giovani dai 18 ai 24 anni che non hanno concluso il ciclo degli studi e che perciò non hanno conseguito un titolo finale.
I dati più recenti ci indicano in Campania una percentuale di poco superiore al 16%, in diminuzione rispetto agli anni scorsi ma certamente ancora superiore alla media nazionale e soprattutto alla media europea.
L’obiettivo a lungo termine di questa rilevazione (e delle rilevazioni che sono state fatte nell’ultimo anno) è proprio quello di costituire una banca dati trasparente e verificabile in termini diacronici, in modo da fornire alle scuole, agli altri soggetti interessati e coinvolti e alla Campania tutta una base di riflessione e di analisi, ma anche di verificare l’impatto degli interventi messi in campo grazie al PNRR e a tutte le altre forme di finanziamento straordinario. Per questo motivo, la presente rilevazione, svolta grazie all’impegno delle scuole e di tutti gli altri soggetti coinvolti, rappresenta solo una tappa di un processo continuo e sistematico che l’Ufficio Scolastico regionale vuole portare avanti nell’interesse del sistema scolastico della Campania.

Sironi: “per dispersione si può considera il cosiddetto analfabetismo di ritorno”

La dispersione – ci ha detto Mario Sironi, dirigente del Telese – è un fenomeno complesso poiché con questo nome si intendono spesso fenomeni tra loro differenti. Si parla di dispersione e si può intendere l’abbandono spesso dopo l’obbligo, la ripetenza , il ritardo. Così come per “dispersione” si può considera il cosiddetto “analfabetismo di ritorno” con cui si intende quella quota di alfabetizzati che, senza il continuo esercizio, regrediscono perdendo, spesso in modo significativo, competenze di base in comprensione e produzione di testi. Con i finanziamenti PNRR molte scuole, compreso l’I.P.S. Vincenzo Telese, hanno ricevuto fondi per una specifica progettazione. Un impegno difficile proprio perché la lotta alla dispersione, nei suoi diversi aspetti richiede una rete di una pluralità di soggetti. Purtroppo nei nostri territori questa capacità di fare rete è molto carente ed è un limite di fondo nella capacità di ben utilizzare le risorse. Purtroppo coi fondi PNRR che le scuole hanno avuto non si possono risolvere problemi strutturali che incidono moltissimo nel fenomeno dispersione : mense , palestre, aule e laboratori sufficienti. Vogliamo ricordare che da oltre vent’anni l’I.P.S. Vincenzo Telese fa i doppi turni. Insomma sembra più facile che l’uomo colonizzi la luna piuttosto che si trovino le aule per il Telese.

Le aree di indagine

a) Mancata frequenza
Alle scuole è stato chiesto di indicare il numero di alunni iscritti al 1° settembre 2022 ed il numero di quanti non hanno mai frequentato alla data del 31 febbraio 2023, per ciascuna classe della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado e per le prime due classi delle scuole secondarie di II grado;

b) Frequenze irregolari
Il campo è stato diviso in due sottocampi: numero di alunni con giorni di assenza compresi tra 25% e 50% dei giorni di lezione totali e numero di alunni con giorni di assenza superiori al 50% dei giorni di lezione totali, in entrambi i casi fino al 31 gennaio 2023 e distinti per classi. Le irregolarità di frequenza rappresentano infatti uno dei principali elementi predittivi della dispersione.

c) Numero di segnalazioni di inadempienza all’obbligo di istruzione
Alle scuole è stato chiesto di indicare il numero di segnalazioni di inadempienza all’obbligo di istruzione alla data del 31/01/2023, inviate al Comune e alla Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni, per ciascuna classe della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado e per le prime due classi delle scuole secondarie di II grado

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