mercoledì, Novembre 27, 2024

Al vescovo Pascarella. di Geppino Cuomo

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Che tristezza sentire il celebrante invitare dall’altare la gente a sedersi più avanti perchè quei vuoti sono uno squallore

Eccellenza, è da tempo che volevo rivolgermi a Lei direttamente, ma non avendo con Lei la stessa confidenza e familiarità avuta con i suoi predecessori, non osavo, credo che ora sia il tempo di farlo. Le premetto che osservo le cose della Chiesa locale, così come osservo tutto il sociale isolano, dalla Politica, allo Sport, alla Cronaca, quanto più possibile con l’occhio della gente comune. Probabilmente per lettura diretta o per avergliene parlato qualcuno, di me qualcosa saprà.

Ad Ischia, la figura del Vescovo è sempre stata tenuta in grandissima considerazione, sia dai fedeli che dai politici e dalle autorità in genere, pertanto, ogni Sua parola ha il suo peso. Non so se nella “Sua” Pozzuoli ci sia la stessa considerazione per la figura del Pastore della diocesi locale, ma credo che la diocesi millenaria di Ischia meriti più attenzione e maggiori riguardi rispetto a quanto accreditatole ultimamente. In considerazione del tempo limitato che Lei aveva da dedicare a noi ischitani, anche se orgogliosi e soddisfatti del fatto che abbia scelto la nostra sede per dimorarvi stabilmente, non ci aspettavamo certo cambiamenti radicali, pur se necessari, da sottoporre eventualmente ad altri dopo di Lei nel tempo che verrà.
Invece, con grande sorpresa, abbiamo vissuto sulla nostra pelle dei provvedimenti che non hanno dato i frutti sperati.

Le riconosco che le sue decisioni quasi sicuramente non sono frutto della sua esperienza in loco, ma provvedimenti suggeriti da chi vicino a lei, su quest’isola ha vissuto e vive da una vita. Fra le tante, da ritenere comunque indolori, una ha ferito la gente comune, allontanandola dalla Chiesa locale. Non che io giustifichi questo comportamento, ma onestamente non ne capisco la motivazione che ha sconvolto la gente semplice, che certe cose non le immagina o almeno non le capisce. La diocesi isolana, ha tante parrocchie, Ischia Ponte ha anche la Cattedrale. Ischia Ponte è il centro storico del comune di Ischia e forse nell’immaginario collettivo, religiosamente è il centro storico dell’intera isola. Da sempre sede di più parrocchie per mantenere equilibri stabili, al di là della loro estensione effettiva. Ora, senza una ragione plausibile per la gente, ma non forse per il clero, questi equilibri con una certa superficialità (vista da un laico) sono stati alterati. Le avvisaglie (chiamiamole tali) non hanno dato gli effetti sperati, tanto da costringerLa a fare marcia indietro ma rimanendo a metà strada, come a voler salvare capre e cavoli e rimanendo a metà del guado. Ripristino della parrocchia e non più spostamento ad altra chiesa, ma senza un parroco.

Un provvisorio che spesso in Italia diventa definitivo. Dopo qualche mese quali sono i risultati sotto gli occhi di tutti? Non sono risultati positivi di certo. La parrocchia nella chiesa dello Spirito Santo negli ultimi anni, sotto la guida di don Carlo Candido aveva ottenuto risultati strepitosi, tutto il borgo e non solo era ritornato in chiesa, tutte le funzioni erano affollatissime, le iniziative affidate alla “meglio gioventù” portate a termine con soddisfazione di tutti, praticamente tutto cancellato con un colpo di spugna. Perché? Ok, è giusto che la Diocesi ed il suo Pastore prendano delle decisioni anche impopolari se tese a migliorare ma con giudizio. Se però alla vigilia del cambiamento la stessa Diocesi e lo stesso Pastore fanno marcia indietro, vuol dire che tale provvedimento non era proprio necessario e giustificato. Alla gente però non sta bene che si torni indietro sulla questione territoriale senza ridare la responsabilità della parrocchia ad un parroco definitivo.

Questa provvisorietà sembra una scure che taglia la testa solo al parroco precedente, a don Carlo, unico cambiamento avutosi in definitiva. Eccellenza, la domenica mattina, per potersi sedere nella messa dello Spirito Santo, bisognava andare in chiesa almeno un quarto d’ora prima, perché la platea era al completo.
Quando suonava la campanella dell’uscita dalla sacrestia del prelato, era preceduto da almeno sei o sette chierichetti ed il popolo festante lo accoglieva con canti d’occasione. Si faccia dire del presente. In chiesa puoi entrarci anche all’ultimo istante, di posti a sedere ce ne sono tantissimi, il sacerdote si avvicina all’altare da solo (sembra una mortificazione,) di chierichetti nemmeno l’ombra.

Che tristezza sentire il celebrante invitare dall’altare la gente a sedersi più avanti perchè quei vuoti sono uno squallore. Eccellenza, in un batter di ciglio siamo tornati indietro di una decina d’anni e senza un perché. Il mio rivolgermi a Lei, forse è più uno sfogo personale, più un voler dare voce a chi vorrebbe averla e non ne ha la possibilità che volerle suggerire qualcosa. In campo religioso credo di non avere assolutamente niente da suggerirle, ma socialmente si sarà accorto anche da solo di aver agito con leggerezza e superficialità. Se vuole, Lei sa benissimo cosa fare per accontentare i fedeli di Ischia Ponte, ma se proprio Le dovesse sembrare insopportabile riconoscere di aver sbagliato in precedenza, allora dia a quella parrocchia un parroco vero e non un amministratore, vedrà che poi la gente semplice Le riconoscerà la buona fede, le rinnoverà la stima spontanea e le confermerà il rispetto che comunque ha sempre avuto per Lei.

2 COMMENTS

  1. I fedeli di Ischia Ponte vogliono un parroco a loro immagine e somiglianza, non vanno in chiesa per pregare Dio e i Santi, ma per sentirsi adulati e gratificati

  2. Tutto vero. Comunque la scelta dell’accertamento della diocesi di ischia con quella di Pozzuoli nella persona del vescovo..voluta dal papa anche per altre diocesi italiane…è dovuta al fatto che secondo l’attuale papa in Italia ci sono molte diocesi e quindi molti vescovi…e fin qui il discorso può filare…ma se l’intento è diminuire i vescovi come mai è stato nominato come aiuto al vescovo Pascarella un altro vescovo mons Villano…i conti non tornano…visto che alla fine non si è diminuito il numero dei vescovi anzi è aumentato…non era più semplice nominare direttamente vescovo di ischia mons. Villano?…oppure la verità è che quando Pascarella andrà via…e andrà via prestissimo avendo già compiuto 75 anni…noi saremo definitivamente accorpati a Pozzuoli con un solo vescovo nella persona di mons.Villano

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