Gaetano Di Meglio | La draga “Stella” della CEM Spa ha tirato su i primi metri cubi di fango dal porto di Casamicciola. Alle ore 13.05 di domenica 18 giugno, è iniziato l’escavo del porto di Casamicciola dopo la frana del 26 novembre. Una data storica che segna un piccolo miracolo italiano. Una sfida dello “Stato” contro lo stesso “Stato”.
Uno Stato che si auto imbriglia nella sua burocrazia, nel suo coacervo di pareri e contro pareri che servono solo a rendere la vita difficile a chi è chiamato a raggiungere un obiettivo di tutti. E dove, invece, quel tutti, significa “ognuno per la sua parte”.
Un piccolo miracolo italiano, dicevamo, che si celebra a Casamicciola Terme. L’escavo più veloce della storia che, dopo 6 anni dal terremoto, ci regala un segno di sostanza nella “ricostruzione pubblica” che, invece, è ferma in ogni dove tra progettazioni, sciatteria, conferenze di servizi e chi più ne ha, più ne metta.
Il cronoprogramma sembra essere rispettato. Le “ultime parole famose” pronunciate da Legnini e dal vice di Casamicciola Terme, Antonio Carotenuto, avevano messo in evidenza proprio la data di domenica 18 giugno per l’inizio delle operazioni e con il prossimo step fissato al 4 luglio. Fino ad oggi sembra tutto rispettato. Ora c’è da sperare che non nascano nuovi intoppi. Casamicciola si merita un porto aperto, funzionante e operativo al 100%. Già, non ci dimentichiamo dello sfregio regionale. Non dimentichiamo che la Direzione Mobilità della Regione Campania ha stabilito di dover demolire e ricostruire il pontile degli aliscafi dato in concessione alla Snav nel periodo estivo. Come un dito nella ferita. Già, proprio come un dito nella ferita!
L’APPALTO. L’appalto per l’escavo del porto è stato aggiudicato dalla CEM Spa che ha offerto un ribasso del 27,40% sul prezzo a base d’asta di 1.648.091,96 oltre iva che, oltre ai 28.355,55 oltre IVA per oneri di sicurezza, vede l’importo del contratto sottoscritto per un totale di euro 1.202.826,42. Un ribasso che consentirà anche una gestione delle risorse stanziate con maggiore flessibilità.
Ieri mattina il pontone, al draga “Stella” è arrivata nel porto di Casamicciola verso mezzogiorno e, dopo aver ormeggiato, solo alle 13.00 ha iniziato le operazioni di escavo. Il pontone è dotato di una benna di ultima generazione che, oltre a garantire operazioni sicure senza grosse perdite di materiale, consente una guida millimetrica con l’utilizzo di dati GPS e di una geolocalizzazione sul fondo che garantisce la migliore operatività sul fondo del mare dove, di solito, non ci sono occhi. Con la mappatura satellitare, in poche semplici, la benna non pescherà mai nello stesso punto, bensì si muoverà nell’area isolata dalle paratie salva mare che dovranno impedire il potenziale inquinamento del nostro mare.
UN PO’ DI NUMERI. I metri cubi da dover eliminare dal fondo del porto di Casamicciola sono circa 23 mila euro. La stiva di “Stella” ospita oltre 1200 metri cubi ed ogni “pescata” tira su tra i 4 e 4,5 metri cubi di fango. Il pontone, una volta carico, dovrà raggiungere il punto di scarico a 5 miglia dalla costa ischitana e lo farà ad una velocità di crociera di circa 8 nodi. Prima di iniziare le operazioni, la direzione dei lavori ha contato ben 160 target che rendevano impossibili le operazioni come alberature, parafanghi, insegne luminose e quanto altro portato in mare dal Monte Epomeo lo scorso 26 novembre. Restano, da riportare a galla anche i due relitti che giacciono sul fondo del mare di Casamicciola.
LEGNINI: UN ATTO MOLTO IMPORTANTE
Il commissario Giovanni Legnini è stato, sicuramente, il protagonista di questo “piccolo” miracolo italiano. Dopo sei anni dal terremoto, se facciamo due conti, di ricostruzione pubblica si è solo parlato. Questa volta, invece, è andata in porto – scusate il gioco di parole – l’operazione potenzialmente più difficile da collezionare: l’escavo del porto.
Commissario, finalmente l’escavo del porto di Casamicciola Terme diventa realtà. Questo è un piccolo miracolo italiano che vede sconfitta la burocrazia in qualche modo?
“Sì, è un atto molto importante quello che si compie oggi. Inizia l’escavo vero e proprio dopo le molteplici attività che hanno condotto sin qui. Una procedura concentrata – ci ha detto il capo della Ricostruzione ad Ischia -, ciascuno degli attori ha fatto il proprio dovere. Li ringrazio tutti. Oggi (ieri, ndr) si inizia e nel volgere di due o tre settimane bisogna concludere quest’importante lavoro che è fondamentale per la portualità e per il turismo, ma lo è quale segnale di fiducia per le tantissime cose che ci sono da fare”.
Questa è un’iniziativa che si affianca a tutte le altre meno visibili che si stanno effettuando sulla parte alta di Casamicciola.
“È così. Proprio sulle categorie d’intervento, dalla pulizia alla messa in sicurezza, passando anche all’avvio di ricostruzione di muri di contenimento e degli interventi corticali, cioè quelli che servono a mettere in sicurezza costoni, su questo abbiamo avuto, per fortuna dopo un periodo di difficoltà dovute anche e non solo alle condizioni meteorologiche avverse, un’accelerazione nelle ultime settimane, vi sarà un’ulteriore implementazione delle attività. Bisogna correre e fare in fretta e bene, ci sono tante cose da fare”.
CIPRESSO: “È necessario per ripristinare la piena capacità del porto di Casamicciola”
La Capitaneria di Porto è deputata alla protezione e alla sicurezza di tutte le operazioni e della navigazione e le operazioni di escavo, operazioni che hanno un impatto sul porto comunque molto importante. Ma c’è anche tanta attenzione affinché non ci sia inquinamento. Ne parliamo con il Capitano Antonio Cipresso.
“Sono iniziate le operazioni per ripristinare la piena capacità operativa del porto di Casamicciola e questo è molto importante, così da permettere nuovamente l’ingresso delle navi e dei grandi yacht e tutta la linea del diporto. È stata una giornata molto importante. Noi ci occupiamo degli aspetti di sicurezza della navigazione per far sì che tutte le operazioni possano svolgersi in totale sicurezza e anche per tutta quella che è l’attività di vigilanza prevista dalla normativa e dal decreto ministeriale sulle attività di ripristino dei fondali e immissione in mare del materiale dragato”.