martedì, Novembre 26, 2024

Annalisa Iaccarino: «A Giosi Ferrandino piace arrivare a tavola apparecchiata»

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Il capogruppo di “Per Casamicciola” mette in luce tutte le criticità della nuova Amministrazione. Sul ricorso presentato da Abramo De Siano: «Non ritengo che sia stato fatto per opportunità, ma semplicemente per la sua fondatezza e perché le leggi esistono». La mancata partecipazione all’ultimo Consiglio comunale. Il porto? «Tutto con i soldi della Regione, semplicemente dietro richiesta di un paio di comitati e del gruppo "Per Casamicciola"»

Incontriamo Annalisa Iaccarino a margine della conferenza stampa come capogruppo di “Per Casamicciola” dopo le elezioni, ma soprattutto dopo la notizia di attualità più importante: il ricorso di Abramo De Siano.

– Mi è sembrato di capire che sia stata un’iniziativa personale del candidato della vostra lista. Non abbiamo ancora compreso se il partito segue lo stesso orientamento di De Siano.
«Prima di tutto volevo chiarire a tutti i cittadini che non abbiamo disertato il Consiglio comunale per questo motivo, ma perché siamo stati molto chiari nelle prime due sedute del civico consesso, soprattutto nella seconda, chiedendo al sindaco e agli altri consiglieri di modificare il verbale, in quanto per noi andava fatto. Non ci hanno ascoltato, hanno voluto fare di testa loro e quindi era insensato partecipare ad un Consiglio dove si ratificava un verbale e dove non erano inserite “varie ed eventuali” in un momento così particolare, quando noi avevamo chiesto di parlare di alcuni eventi.

Per quanto riguarda il ricorso, penso che ogni cittadino e ogni persona che era candidata, se lesa la sua immagine e la sua compagine, abbia diritto di proporre un ricorso ed evidenziarne la legittimità. Non ritengo che sia stato fatto un ricorso per opportunità, ma semplicemente per la sua fondatezza e perché le leggi esistono. A proposito del Consiglio comunale, per quanto riguarda il problema del campo sportivo quest’anno sarebbe stato ancora più importante che il Torneo a nome di Anna De Felice venisse fatto a Casamicciola. Antonio Carotenuto fa capire palesemente che non viene dato per motivi politici. Vorrei ricordare sia ad Antonio Carotenuto che al sindaco Giosi Ferrandino che in quel campo non vengono più utilizzati gli spogliatoi da più di tre anni e che i lavori vengono sempre rimandati.

Veniamo da due anni e mezzo di pandemia dove gli spogliatoi non sono mai stati usati, quindi non c’era bisogno di chiudere il campo proprio nel momento in cui fare il torneo. Sono troppe coincidenze, così come la storia del CAS, del termine perentorio entro il 5 luglio. Lo ritengo illegale, perché non c’è bisogno di mettere un termine perentorio e, poi, non riesco a capire perché i dirigenti portano un ritardo ad oggi di 83 giorni per dare il CAS. È sempre stato quello il metodo. Non capisco questo ritardo che mette in difficoltà la popolazione già martoriata di Casamicciola».

LA SELEZIONE PER I DIRIGENTI

– L’arrivo di Giosi Ferrandino ha anche attivato una sorta di narrazione rispetto a quelle che erano le condizioni dell’Ente, che è disastrato. È stata avviata anche una procedura di selezione dei dirigenti. Sono almeno sei i posti che bisogna coprire. Lei non era destinataria di un certo racconto in quanto ha in parte criticato l’operato di Giovan Battista Castagna, poi si è assestata sulle stesse posizioni. Quanto c’è di vero?
«Sicuramente non è vero che mi sia assestata sulle posizioni di Giovan Battista Castagna, semplicemente penso che le critiche siano sempre costruttive e quindi vado avanti con il mio pensiero e con le mie battaglie, sperando di condividerle con gli altri, cosa che sta succedendo. Per quanto riguarda le dirigenze e i sei posti, è veramente vergognoso. Noi vediamo che questo bando viene riaperto perché Caterina Castagna lascia il posto vacante e, poi, scopriamo che la stessa si ripresenta. È disonorevole a livello etico: sono amica di Caterina, ma è davvero biasimevole. Sulle condizioni del paese, a Giosi Ferrandino piace arrivare a tavola apparecchiata.

Lo vediamo che fa le fotografie sulla piattaforma con il commissario, come è giusto che sia perché è il sindaco, però sappiamo tutti che non ha partecipato a nulla di tutto questo. Vorrei ringraziare il presidente Bonavitacola e Cascone, i quali hanno fatto una campagna elettorale contro di me e la mia compagine. Giosi Ferrandino in primis andando al porto e criticando, quando poi mi pare che proprio in questi giorni il pontile sia stato terminato e quindi il porto ritorna finalmente in uso, tutto con i soldi della Regione senza spendere un euro, semplicemente dietro richiesta di un paio di comitati e del gruppo “Per Casamicciola”. Invece siamo stati aggrediti con una manifestazione pilotata politicamente. Ringrazio il commissario, ieri abbiamo avuto un incontro per parlare e per dire basta, perché Casamicciola alta ha bisogno per le attività della rimozione delle macerie e non capisco perché l’amministrazione ancora non si adoperi, nonostante cinque segnalazioni di cui due per iscritto da parte del commissario, non capisco il perché di questi attacchi continui ai terremotati. Il sindaco di Casamicciola si fa dal fango fino ad arrivare al Castiglione, non si fa a macchie di leopardo».

GLI EMENDAMENTI AL DECRETO “EMILIA”

– Un’altra valutazione politica è per quello che riguarda la sua vicinanza con Bonavitacola e con la Regione Campania. C’è questo ritorno di fiamma degli uomini della sinistra in Regione. Ieri c’è stato questo incontro con gli assessori. Quale è la sua posizione, più nei moderati o più vicina al PD? Quale è oggi la posizione di Annalisa Iaccarino da capogruppo di “Per Casamicciola”, con Giovan Battista Castagna e tutto quello che è il mondo del centrodestra di Casamicciola?
«Chi conosce la mia storia sa che sono stata sempre di destra. Quando ricoprivo il ruolo di rappresentante dei terremotati il governo era di sinistra, attualmente abbiamo De Luca e Bonavitacola al comando, pertanto si tratta di rapporti istituzionali: il fatto che io debba interagire con qualunque compagine politica, non fa di me una persona del PD. Ricordo a tutti voi che già nel 2018 ricevetti la proposta di candidatura alla Camera con il PD e la rifiutai. Avere rapporti istituzionali con persone di sinistra, non significa perdere la propria identità politica. Sono stata sempre vicina a “Forza Italia” e, poi, “A Noi moderati” che è simile per principi e ne sono dirigente nazionale. Il mio volere Legnini qui, è stato chiaro a tutti: nonostante sia di destra, credo nella democrazia».

– Al di là delle polemiche e degli interventi a contrastare quelle che sono le azioni di governo, quali sono i tre argomenti che la minoranza di Casamicciola pone sul piatto, affinché la maggioranza dia quel segno di apertura annunciato nei primi consigli comunali?
«Oggi a mezzogiorno scadono gli emendamenti per il decreto “Emilia” e, a quanto mi risulta, l’amministrazione comunale non li ha consegnati. Li ha consegnati il commissario ed io con “Noi moderati”. Siamo andati a parlare come gruppo “Per Casamicciola” con il relatore della Camera, perché sappiamo che dal 30 giugno dovremo pagare in unica rata tutti i tributi e i contributi che sono stati sospesi e sarebbe improponibile. Chiediamo anche noi, come l’Emilia, di avere la proroga almeno fino al 31 dicembre. In più, abbiamo chiesto ancora l’emendamento per la delocalizzazione. Sollecito l’amministrazione di rivolgersi alla minoranza per avere rapporti sia con la Regione, sia con Roma, ovunque sia necessario. La politica si fa. Non è come ha detto il sindaco Ferrandino, che questo non è il momento di fare politica, ma di amministrare: se così fosse, bastava avere il commissario».

LA QUOTA ROSA

– Questo è per l’aspetto extracomunale, mentre sul Comune?
«Credo che il terremoto e la frana abbiano evidenziato il vero problema, ossia che le attività turistiche dell’isola e di Casamicciola sono totalmente in disuso. Questo parte dai mezzi, dai trasporti, dagli alberghi. Dovremmo iniziare dal turismo. Spero si cambi passo e che Antonio Carotenuto, a differenza di Nuccia, possa fare qualcosa di più in tal senso».

In conferenza stampa è stata abbastanza tranchant sull’operazione Carotenuto.
«Sì, perché capisco che la politica è fatta anche di matematica e di numeri e che era necessaria la quota rosa, ma mi ritengo offesa quando vengo chiamata come quota rosa, lo dico palesemente, perché mi candido come persona, come consigliere. Ho un ottimo rapporto con mia sorella e mio fratello, ma io faccio la politica, loro altro. Non ho bisogno di chiamare mio fratello per sapere cosa firmare e cosa no e non mi candido a nome suo, soprattutto se ho già amministrato. Avere anche un premio, dopo essere arrivata ultima essendo quota rosa, non può essere accettato dalla popolazione. Esistono dei patti, dei compromessi, ma non la presa in giro del cittadino».

– La presa in giro è il tentativo politico di salvare la posizione di Pisani?
«Perché salvare la posizione di Pisani? L’ho detto anche in conferenza stampa. Mia madre mi insegna che chi è in grado di pensare delle cose è capace di farle. Evidentemente il sindaco Ferrandino pensa che il ricorso sia stato fatto volutamente perché doveva essere il nostro salvataggio, forse era il suo. Forse la volontà di non far presentare il ricorso ad Antonio Pisani era perché, probabilmente, questo giochetto l’aveva fatto lui, data la vicinanza al sindaco Pascale e alla dottoressa Calcaterra».

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