giovedì, Marzo 13, 2025

Crac Calise, i 13 punti evidenziati dalla Procura al tribunale civile

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Dopo il sequestro di beni mobili e immobili per il valore di oltre 1,2 milioni di euro eseguito nella giornata di mercoledì dalla Guardia di Finanza per il crac Calise, proseguiamo la narrazione delle indagini sulle società del gruppo riprendendo quanto scritto a marzo scorso.
In questo articolo riportavamo i 13 punti “critici” segnalati dalla procura della Repubblica in vista dell’udienza di liquidazione giudiziale.

«A febbraio scorso presso il Tribunale di Napoli, Sezione VII Civile si discuteva dell’istanza di liquidazione giudiziale società Marianna Calise Srl (n. 195/2022) e istanza di liquidazione giudiziale società Calise Al Porto Srl In Liquidazione (n. 196/2022).
All’udienza che ha riuniti i procedimenti n. 195/2022 e n. 196/2022, il Sostituto Procuratore Maria Cristina Ribera ha riassunto la vicenda – molto complicata – in 13 punti.
Un quadro sinottico che offre la “sensazione di un’operazione di spoliazione” – come si legge nel verbale del tribunale di Napoli – che ci permette di analizzare, meglio, la decisione della “liquidazione giudiziale” per le aziende del gruppo Calise.
In vista dell’udienza che si è svolta, appunto, lo scorso 15 febbraio 2023 la Procura di Napoli ha evidenziato ai giudici della VII Civile le 13 considerazioni che seguono.

I 13 PUNTI

01 Le attività di affitto di azienda ad opera della Calise Espresso Srl e quella dell’accollo dei debiti ad opera della CG Immobiliare Srl poste in essere da Calise al Porto Srl in liquidazione e Marianna Calise srl sono tutte successive alle dichiarazioni di improcedibilità degli accordi di ristrutturazione. Ciò fa comprendere che sia intervenuto il subentro, di fatto, nella gestione delle società in crisi da parte di altre società, ovvero la Calise Espresso e la CG Immobiliare, tale subentro è stato realizzato in frode ad alcuni creditori, in primis l’Erario.

02 In seguito alla presentazione delle istanze di liquidazione giudiziale della Marianna Calise Srl e della Calise al Porto Srl in liquidazione sono state presentate richieste di concordato per entrambe dette società. Le richieste di concordato erano in bianco. Alla luce della documentazione poi prodotta, ovvero le linee guida del piano industriale, la presentazione delle richieste di concordato appare essere solo una manovra per bloccare le istanze di liquidazione giudiziale.

03 Ci si riporta alle considerazioni tecniche esposte nella nota del CTU dr Montaperto del 13.02.2023 sulle linee guida da cui emerge che esso sono del tutto idonee a tracciare una linea di condotta per il salvataggio della aziende e che sono sostanzialmente privo di contenuto; al contempo esse si rivelano pericolose per il creditore erariale. Di qui la strumentalità anche delle linee guida.

04 Le società resistenti nelle note presentate e nell’elaborato del consulente di parte si definiscono quale GRUPPO CALISE. Al riguardo, deve evidenziarsi che dette società non hanno la struttura formale di gruppo societario; ove si volesse fare riferimento alla nozione di gruppo societario di fatto la correlazione tra le aziende dovrebbe essere individuata nella (speciosa) circostanza che tutte le società tendono a confondere i rispettivi patrimoni e le proprie posizioni giuridiche che, invece, hanno natura giuridica e posizioni fiscali del tutto differenti. Solo questo è il tratto di collegamento tra le società. Del resto, lo stato di confusione patrimoniale e giuridico tra le due società interessate si apprezza anche dalle linee guida del piano industriale che sono essenzialmente uniche, anche se formalmente si riferiscono a due società del tutto diverse l’una dall’altra.

05 Ci si riporta alla nota della Guardia di Finanza Compagnia di Ischia del 14.02.2023 che, tra le varie criticità, evidenzia l’esistenza di ulteriori debiti con l’Erario, quelli previdenziali, per quasi 2 milioni di euro, che non sono stati ancora iscritti a ruolo;

06 Tali debiti previdenziali si aggiungono ai debiti erariali per circa 7 milioni di Euro già oggetto di cartelle esattoriali (Marianna Calise Srl: Euro 1.880.041,85, Calise al Porto Srl: Euro 3.707.589,00).

07 Il pagamento dei crediti chirografari, la svalutazione formale degli asset aziendali (es. fitto di azienda a valore infimo di beni già valutati in modo molto maggiore dalla stessa parte), le sistematiche uscite di provviste in contanti e la falsificazione delle voci di bilancio fanno ritenere che sia in corso una attività fraudolenta volta a svuotare le società e a frodare il Fisco.

08 Deve poi ricordarsi che le società Marianna Calise srl e Calise al Porto Srl negli anni hanno fatto sistematico ricorso a strumenti finanziari (Mutui e finanziamenti) che formalmente erano volti per risanarne la crisi, ma che di fatto hanno incrementato i debiti delle società nei confronti degli istituti di credito a cui è corrisposto anche l’utilizzo improprio delle risorse acquisite perché non solo inopportuno rispetto allo stato di decozione aziendale, ma soprattutto perché le risorse acquisite venivano utilizzate per operazioni finanziarie riconducibili alla famiglia Calise.

09 Fattor comune alle due società (cfr.. annotazione Guardia di Finanza di Ischia), nei bilanci del 2020 è il crollo dell’attivo patrimoniale (che non è giustificato dagli ammortamenti e dalle svalutazioni) e l’incremento del passivo.

10 Ed inoltre: la Marianna Calise Srl non ha presentato il bilancio del 2019. Per la Calise al Porto Srl in liquidazione non c’è il bilancio iniziale di liquidazione. Per entrambe le società c’è solo il contratto di affitto di azienda, ma manca la programmazione della estinzione dei debiti (si è già detto che l’estinzione dei debiti allo stato sta avvenendo in danno di alcuni di essi, tra cui l’Erario). Nemmeno nelle linee guida da ultimo depositate si dice alcunché sul punto.

11 Non risulta a quale società stanno andando i proventi della gestione aziendale da quando c’è stato il subentro di Calise Espresso con l’affitto di azienda tanto per la Marianna Calise Srl quanto per la Calise al Porto ed è presumibile che quanto incamerato venga utilizzato per pagare i debiti ad alcuni creditori (solo i creditori prescelti del debitore, quindi in violazione della par condicio e soprattutto in danno dei creditori privilegiati come l’Erario) facendo apparire che questi pagamenti provengano dalla CG Immobiliare Srl.

12 Ed infine non sono chiariti quali siano i rapporti che legano i Calise con i gestori delle società accollanti. Ragionevolmente questo subentro (di fatto) nella gestione delle società Calise al Porto Srl in liquidazione e Marianna Calise Srl, è stato realizzato in frode all’Erario in quanto la “new co” sta assumendo tutti i benefits, mentre alle vecchie società stanno restando in carico i debiti tra cui quelli erariali.

13 Singolare pare anche la mancata partecipazione alle procedure in corso dei legali rappresentanti delle società Calise al Porto Srl in liquidazione e alla Marianna Calise Srl, indice del passaggio di gestione ad altri.

I RUOLI

Dalla lettura di questi 13 punti emergono, quasi chiaramente, anche i ruoli. E’ evidente che la Procura ha acceso i riflettori sull’intera vicenda e, osservando dall’esterno, è riuscita a disegnare le rispettive responsabilità. Da una parte c’è l’operato del Cav. Calise negli anni, sul binario parallelo, invece, il ruolo delle società di Mimmo Raccioppoli. Non a caso nella nota della Procura si legge che c’è un “fitto di azienda a valore infimo di beni già valutati in modo molto maggiore dalla stessa parte”.
“Tanto rilevato – conclude il sostituto Ribera -, si insiste nelle istanze di liquidazione giudiziale in precedenza avanzate in ragione della insolvenza ineversibile e della assenza di possibilità di ripresa delle aziende”».

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  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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