lunedì, Febbraio 3, 2025

Linea dura e tolleranza zero. la crisi dei servizi a Forio e Sant’Angelo: da una parte i cafoni, dall’altra gli scioperi dei tassisti

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Gaetano Di Meglio | La linea dura di Enzo Ferrandino, le decisioni assunte senza preoccuparsi del breve termine e la posizione stabile delle determinazioni sono, insieme alle licenze sospese e revocate, ai controlli serrati e alla tolleranza zero gli unici argomenti che comprendono certi tassisti. Il dialogo non serve. Servono solo amministrazioni serie e poco suscettibili al consenso spicciolo.
L’esempio di Ischia, però, ci serve per proiettarci su due fronti caldi, quello di Forio e quello di Sant’Angelo.
Partiamo da Forio, che è il caso più semplice.
Stani Verde non ha tempo da perdere: chi si azzuffa va punito immediatamente. Chi dà fastidio va punito subito. Chi non riesce a stare con gli altri va allontanato. I due tassisti che se le sono date sabato devono avere una lezione. Ne puniamo due, per impartire la lezione a cento. Senza se e senza ma.
Sul porto di Forio, nel piazzale della Lucciola, sembra ci sia un po’ di ordine. Una corsia per i cittadini, un ampio parcheggio e una posizione più che dignitosa che non può permettersi di essere il set per il cafone di turno, per l’animale lasciato al pascolo che sente il bisogno di azzuffarsi con il collega per una corsa o per qualche altra “scemenza”.

A Sant’Angelo, invece è guerra civile tra carrellisti e tassisti.
Procediamo per gradi.
A Sant’Angelo, con la crisi e tutti i suoi annessi che stiamo vivendo, la condizione di pace finta tra carrellisti e tassisti è scoppiata. Complice il cambio di maggioranza, complice qualche stratega che prova a rendere invivibile il territorio, si è arrivati alla condizione “sed lex dura lex”, che tradotto significa carrelli sequestrati, licenze bloccate e turisti appiedati.
Affinché il lettore abbia un quadro completo è necessario chiarire alcuni aspetti; cosa che proveremo a fare riducendo, di molto, le questioni.
A Sant’Angelo ci sono due tipi di strade, alcune più impervie, altre meno. Alcune di queste consentono il rilascio di alcune autorizzazioni, altre meno. Negli anni, in virtù di una pace non scritta, tutti hanno vissuto felici, contenti e magari (non) autorizzati. Una pace che consentiva a tutti di portare il pane a casa e, ad alcuni, di fare spallucce davanti alle richieste della pubblica amministrazione. Una sorta di supponenza di ruoli che, oggi, è arrivata con le mani sotto la porta.

La bomba di quest’anno, però, inizia lo scorso anno, quando una turista cade dal carrello. La signora viene soccorsa e, rimessasi, chiede il conto dei danni al carrellista. Il risarcimento è molto importante ed è rappresentato da una cifra con diversi zeri. Questa condizione rompe la pace e il servizio pubblico, destinato ufficialmente al trasporto di cose e oggetti per favorire la consegna delle merci, vive un momento di crisi importante. Un gestore sospende e lascia la piazza all’amministrazione che concede, come vi abbiamo informato, sei nuove licenze. Licenze che, è facile intuirlo, hanno le stesse limitazioni di quelle precedenti.

I carrelli di Sant’Angelo, però, sono divisi in due grandi categorie: quelli privati degli hotel e quelli, invece, che godono di autorizzazione pubblica. I primi possono trasportare anche le persone, i secondi (per semplificare) no.
Tuttavia, da quest’anno, sia il Comando vigili di Serrara Fontana sia la Polizia di Stato hanno iniziato ad effettuare dei puntuali controlli. Fino ad oggi il risultato è di due carrelli fermati dal comandante Gallo e due fermati dagli agenti del vicequestore Ciro Re.

Il problema non è di semplice soluzione e, anche con il supporto di alcuni esperti, si sta provando a trovare una soluzione legale alla vicenda che, volendo, può essere paragonata a quella delle demolizioni degli immobili abusivi: ad un certo punto arriva a legge e ripetiamo, un’altra volta, “sed lex dura lex”, ovvero “La legge è dura, ma è legge”.
A questa criticità per Irene Iacono, sindaco che deve imparare da Enzo Ferrandino a mostrare tolleranza zero e linea dura, senza timore e senza tentennamenti, si aggiunge anche quella dei tassisti di Sant’Angelo. Un’altra variabile del sistema trasporti di Serrara Fontana che merita una nuova “classificazione”. Magari grazie a un sistema Ischia realizzato con due telecamere molte teste calde diventerebbe fredde.
Per l’8 luglio, tuttavia, i sindacalisti che hanno imparato la lezione a Ischia e che dopo aver tanto urlato ora stanno al loro posto, hanno annunciato una manifestazione di protesta dei tassisti a Sant’Angelo (una manifestazione che, ad oggi, non sappiamo da quanti sarà partecipata perché sembra che nessuno dei singoli abbia voglia di mettersi in mostra, soprattutto perché nessuno si sente libero di scagliare la “prima pietra”).

I sindacalisti protestano contro “l’abuso di carrelli portabagagli che trasportano persone”, argomento che abbiamo già illustrato e, inoltre, contro “l’avviso pubblico per l’affidamento di un servizio bus, navetta elettrica”, altro tema caldo che caratterizza la buona amministrazione di Serrara Fontana. Pensare che un’amministrazione non completi i propri programmi è fuori luogo a Serrara Fontana. L’esperienza porto dovrebbe aver insegnato qualcosa. Chi ha fatto spallucce negli anni scorsi quando il dialogo andava nella direzione della navetta, magari con soluzioni tipo taxi collettivo, oggi farebbe bene a cogliere l’opportunità del bando e non ostacolarlo come, invece, sembrano vogliano fare i sindacalisti. Già una volta c’è stato un privato che ha combattuto la guerra del suo “avvocato” e ha perso amaramente, evitiamo di vedere altri sconfitti perché qualcuno pensa di dover combattere con la vita degli altri. Il 13 luglio, nel frattempo, i sindacalisti sono attesi al comune dal sindaco e dalla sua amministrazione. E vivremo un altro capitolo di questa interessante storia.

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