lunedì, Febbraio 3, 2025

A Lacco Ameno partoriscono un’altra società in house… Porto e Villa Arbusto: Giacomo prepara la strada per il ritorno di Ghirelli

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Dopo il disastro EVI. I consiglieri comunali di Lacco Ameno, ignari del disastro EVI-CISI (non sanno neanche cosa sono) lo hanno accolto come il salvatore del comune, come il guru della pubblica amministrazione

Gaetano Di Meglio | L’uso “estorsivo” dei quadri dell’EVI, nella gestione poco corretta dei rapporti con Marina di Capitello, hanno la loro controparte. Una controparte che arriva da lontano e che, da mesi, era tra i faldoni che il sindaco Pascale conserva sulla scrivania. Il ritorno di Pierluca Ghirelli serve a Pascale come il pane. Dopo la scomparsa dalla scena di Francesco Del Deo, il sindaco di Lacco Ameno deve trovare un sostegno per riuscire a fare qualcosa. E una di questa è la privatizzazione sotto mentite spoglie (come è d’uso fare a Lacco Ameno) sia di Villa Arbusto sia del Porto.
Pierluca Ghirelli, era stato accolto negli uffici di Lacco Ameno come un guru delle problematiche. Come un guaritore delle pubbliche amministrazioni dopo il disastro EVI, il flop CISI e la nomina di Condurro che lo ha messo più che in imbarazzo. Con la sua cacciata, la “partecipata” dei comuni dell’isola è uscita dalla liquidazione, i suoi (di Ghirelli) conti sono stati corretti e la comunità isolana è tornata in possesso di due società sane. Certi carrozzoni composti da funzionari pompati e da quadri col dubbio perenne di qualità amministrativa, purtroppo restano

In questo quadro, si inserisce la giunta comunale di Lacco Ameno che stabilisce l’atto di indirizzo per l’affidamento del servizio a supporto del III settore lavori pubblici società partecipate.
Una delibera che porta la data del 4 aprile ma che è pubblicata il 3 luglio. E che, tuttavia, è figlia di una correzione con bianchetto nelle date. Una confusione che, certo, non depone bene a favore del segretario generale Pettinato. E’ abituato a pubblicare le delibere con il correttore? Con l’uso del bianchetto a cancellare e a modificare le date? Alla faccia della trasparenza e della correttezza amministrativa….

“Premesso che l’Amministrazione comunale ha necessità di garantire il corretto e costante espletamento dell’attività amministrativa da parte di tutti gli Uffici in cui si articola l’Ente; Rilevata, in particolare, la necessità di assolvere, con carattere di continuità, efficacia ed efficienza, ai molteplici adempimenti rimessi agli Uffici comunali al fine di non compromettere la corretta funzionalità dell’Ente, già penalizzata da una generalizzata carenza d’organico; Attesa, inoltre, l’esigenza di dare continuità all’azione che l’ente comunale è chiamato a svolgere sul territorio, con attività diversificate per ambiti e per interlocutori esterni; Considerata l’opportunità di dare al contempo unitarietà alle attività a farsi, in uno con la necessità di conservare in mano pubblica la direzione e la gestione delle azioni da realizzare, così da privilegiare prioritariamente l’interesse dei cittadini a fronte di eventuali interessi privati di chi, per conto dell’ente, è via via chiamato a svolgere tali attività o a ricoprire funzioni gestorie in ordine a servizi di rilevante interesse pubblico” scrive la giunta orfana del vicesindaco Giovan Giuseppe Zavota in rotta di collisione con il sindaco, che poi, prende atto “dell’ineludibile, urgente esigenza di assicurare maggiore efficacia ed efficienza nella gestione di molteplici servizi comunali quali, tra l’altro, le diversificate attività di gestione e manutenzione del territorio, degli edifici e delle strutture comunali, degli impianti sportivi, delle aree demaniali in concessione all’Ente nonché di ulteriori interventi particolari legati ad esigenze anche transitorie legate ai flussi di natura turistica, ad eventi atmosferici, etc..” e ancora, la giunta di Pascale ha preso atto “della necessità, non più rinviabile, di riportare nell’alveo comunale la gestione di servizi di rilevante interesse pubblico al fine di ottimizzare le attività e di riportare in ambito pubblico tutte le utilità e le economiche che ne derivano, che le gestioni private attualmente in essere e del recente passato, a differenza di precedenti esperienze, hanno in alcuni settori completamente azzerato. Considerato che tutto quanto sopra descritto trova naturale ed efficiente collocazione nelle attività delegabili ad una Società Partecipata con caratteristiche In House, come descritte dal Dlgs.175/2015 e DL 50/2016”.

Nei mesi scorsi, come vi abbiamo già raccontato più volte, i consiglieri di maggioranza hanno già incontrato Pierluca Ghirelli e hanno ascoltato le sue mirabolanti narrazioni. Piscitielli di cannuccia (anche da yogurt, ma non solo) che sono venuti fuori dall’incontro in ecstasy e con il “Barone” che rideva sotto i baffi che non ha. Un altro bluff del maestro di Lacco Ameno.
Sulla base di tutto questo, poi la giunta, completa il paccotto completo per il comune di Lacco Ameno non ancora sazio dei fallimenti e delle chiusure delle società in house del passato: “attesa la complessità normativa e procedurale che presiede alla materia in parola e che le numerose attività necessarie per una corretta costituzione di società in house, per l’indispensabilità di conoscenze ed esperienze specifiche necessarie, non possono essere reperite nell’ambito del personale dipendente dell’ente comunale”.

Considerato che le predette attività sono da porre in essere con la massima sollecitudine in vista dei numerosi adempimenti di prossima scadenza, in parte da assolversi entro il 31 dicembre del corrente anno, al fine di consentire a questo Ente la gestione in autonomia dei descritti complessi servizi”.
E così, nel frattempo, la giunta, per le ragioni esposte, ha reso “fornire indirizzo al Responsabile del III Settore Lavori Pubblici e Demanio per l’affidamento di un servizio di supporto operativo, al fine di assicurare l’adempimento degli atti di competenza finalizzati alle attività di corretta costituzione di una società in house, che richiedono una competenza professionale altamente specializzata e qualificata; Accertata come innanzi descritto l’impossibilità oggettiva di utilizzare, per il conseguimento del suddetto obiettivo, le risorse umane disponibili all’interno dell’Amministrazione comunale, già esigue ed insufficienti per l’assolvimento degli adempimenti ordinari e di quelli straordinari connessi”.

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