martedì, Novembre 26, 2024

Michele Calise: «Nessuno strappo con l’Amministrazione, solo una questione di coerenza»

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I motivi dell’astensione sul bilancio consuntivo. «Volevo capire perché il Comune di Forio prevede per la voce rifiuti una spesa di 9 milioni e 200.000 euro, la metà del bilancio complessivo. Avevo chiesto di attendere prima dell’approvazione, perché avevamo ancora tre giorni di tempo, ma sindaco e presidente hanno deciso diversamente»

Con Michele Calise proviamo a capire cosa sia successo in Consiglio comunale a Forio durante l’ultimo consiglio comunale, quello in cui, ancorché con qualche motivazione, si è vissuto uno strappo alla grammatica politica con il non voto al bilancio consuntivo. Un atto politico importante e caratterizzante di un modo di pensare e di amministrare.

– In un primo momento il fatto che tu sia uscito al momento del voto del bilancio consuntivo, ha avuto una lettura prettamente politica. Per ora sembra che ci sia una premessa che motivi questa lettura politica come uno strappo rispetto a quello che è l’andamento dell’amministrazione…
«Assolutamente no, nessuno strappo con l’amministrazione. Sono solidamente nella maggioranza che sorregge l’amministrazione del sindaco Stani Verde, insieme al gruppo consiliare di cui fa parte anche la vicesindaco Angela Albano. La mia era semplicemente una richiesta di chiarimento. Io nel mio intervento ho premesso che avrei dato un voto favorevole al bilancio consuntivo, ma ho semplicemente chiesto che il fascicolo del dossier relativo al bilancio consuntivo fosse integrato con dei documenti che attestassero i motivi per i quali il Comune di Forio prevede una spesa per la voce rifiuti e ambiente di 9 milioni e 200.000 euro su un bilancio complessivo che ammonta al doppio, sostanzialmente a 18.600.000 euro.

Una cifra che io ritengo particolarmente importante e credo, da consigliere comunale neoeletto, debba capirne i motivi. Queste somme sono state spese dall’amministrazione uscente, da un’amministrazione che ha governato il paese per dieci anni. E se io metto in dubbio o quanto meno chiedo chiarezza su come si addiviene a queste spese, non credo che stia mettendo in dubbi o, creando uno strappo nei confronti della mia amministrazione, trattandosi di un bilancio, appunto, di un’altra amministrazione.

IL PORTO CHE NON FRUTTA

«E’ vero che ci troviamo condizionati dai termini entro i quali approvare questo bilancio, pena lo scioglimento del Consiglio comunale. Io in maniera consapevole e responsabile, sapendo che avevamo ancora tre giorni, ho semplicemente chiesto un’integrazione documentale della voce rifiuti che prevede un rapporto contrattuale del Comune di Forio con la ditta che svolge il servizio di raccolta e trasporto per 7 milioni di euro e quindi con uno sforamento di 2.200.000 euro, sui quali volevo vederci chiaro. Come pure sulla voce porto, che dopo dodici anni dalla costituzione nel 2010 della Società Marina del Raggio Verde, al 2022 vede il Comune di Forio non iscrivere ancora 1 euro nel bilancio attivo dell’Ente.

Quindi anche da questo punto di vista ho chiesto contezza in merito ai bilanci della Marina del Raggio Verde, che è figlia del Comune di Forio, che detiene il 51% del capitale sociale, al fine di verificare lo stato dell’arte e pianificare degli interventi politici di miglioramento della nostra azione amministrativa. Il tutto con l’obiettivo di predisporre un bilancio preventivo che sia migliore e più confacente alle nostre esigenze e per far luce su quelle che sono state le mancanze delle amministrazioni passate, di cui gran parte dei consiglieri comunali che sorreggono questa amministrazione erano presenti nei banchi dell’opposizione.

Quindi non ritengo di aver fatto nulla di strano. Semplicemente si è deciso che per questioni di tempo non si voleva procrastinare questa decisione, l’approvazione e di votarlo così com’era. Io semplicemente avevo fatto questa richiesta specifica. In maniera coerente. E ho ritenuto di astenermi da questa semplice votazione, ma ho subito partecipato a quelle successive approvando tutte le proposte di delibera che erano all’ordine del giorno, ivi comprese quelle di approvazione dei debiti fuori bilancio. Ben tre debiti fuori bilancio che, come tutti sanno, sono le delibere che maggiormente impegnano chi le vota e che espongono a maggiori responsabilità. Quindi, se io avessi voluto strappare la mia amministrazione, come si è detto, certamente non sarei più rientrato in Consiglio comunale a votare delibere che mi sottopongono a ben altre responsabilità. Questo è tutto, per chiarezza».

LA RIUNIONE PRE-CONSIGLIO

– Una riflessione da fare, ma tuttavia tu converrai, forse in una sede sbagliata. E questo ha prestato il fianco ad una lettura diversa da quella che tu hai prospettato. Magari invece l’argomento si poteva affrontare in un’altra sede, come quella dell’ufficio del responsabile della Ragioneria, o nella Giunta del pre-consiglio e quindi in un altro luogo deputato dove magari il confronto poteva essere diverso. E anche l’astensione del voto poteva essere vissuta in maniera diversa. Perché mi sembra che forse da parte della maggioranza sia stata vista pure come una sorpresa, questa posizione.
«Smentisco anche questo dato, perché ho partecipato a una riunione pre-consiglio dove ho tirato fuori tutti questi dati. Ho snocciolato quelli che erano i problemi e tutte le voci di spesa a cui ritenevo dovesse essere prestato un maggior controllo. L’ho fatto. Purtroppo siamo stati chiamati a votare questo bilancio consuntivo in maniera frettolosa, perché pronti via, appena eletti, abbiamo ricevuto la notifica della diffida da parte del prefetto. Ci hanno sottoposto una marea di documenti e credo che la maggior parte dei consiglieri comunali non abbia avuto nemmeno il tempo materiale di vederli.

Io ho provato a far luce su alcune circostanze. Peraltro ci tengo a precisare che questo mio dubbio, non è un dubbio su come abbiano operato gli uffici, sui quali non ho nulla da dire, ma è semplicemente un dubbio di carattere politico su come abbia operato la precedente amministrazione. E questo ci tengo a ribadirlo. Quindi queste mie doglianze sono state sollevate nella riunione pre-consiglio che si è tenuta solo due giorni prima del Consiglio comunale.

Già in quella sede ho espresso la mia richiesta di sottoporre la proposta di delibera degli emendamenti che erano stati anche condivisi successivamente, anche perché pressato da altri consiglieri comunali. Ho ritenuto di chiedere un ulteriore termine e avevamo ancora tre giorni a disposizione per verificare meglio queste voci. Questo è tutto. L’ho fatto in maniera civile, in maniera formale, come il mio ruolo mi autorizza e mi impone.

Dall’altro lato il presidente e il sindaco hanno ritenuto diversamente, non conformemente alla mia richiesta, di procedere comunque, ma non mi hanno detto che queste mie richieste non verranno prese in considerazione, semplicemente che verranno vagliate successivamente all’adozione di questa delibera. E io, solo perché sono coerente con quanto affermo, avevo chiesto uno slittamento di poche ore, massimo di 24 ore, per verificare meglio tutti questi documenti. Avendo avanzato questa proposta che non è passata, mi sono astenuto solo ed esclusivamente da questa nuova delibera. Tutto qui. Giusto per fare chiarezza, ritengo che il principe di tutti questi problemi sia stato il tempo che non era a nostro favore, che ha giocato contro. Ma tutto sommato non c’è stato alcun tipo di problema. Assolutamente non c’è stato uno strappo.

Ci tengo ad evidenziare semplicemente che io cerco di portare il mio contributo, che deve essere consapevole. Quindi al momento in cui mi trovo a votare degli atti devo capirne a fondo quali siano le origini, quali siano gli obiettivi al fine di condividerli, ecco tutto».

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