martedì, Novembre 26, 2024

Il by night è morto. Le belle serate non levano la sete

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Siamo un’isola che se ne fotte dei grandi temi. Al massimo, la cosa che facciamo, è dirci “quello ce l’ha con quell’altro”. Oltre non andiamo. Bondavalli sta con questo, Borsò con quell’altro e via dicendo.
La verità, difficile da accettare, è che non siamo riusciti a sfruttare il post covid e non abbiamo ancora messo a sistema i nuovi modi di vivere la notte. E, purtroppo, stiamo ancora combattendo con i vicini che si denunciano, con le imprese che chiudono e con le idee confuse.
Però, in molti, si riempiono la bocca delle scemenze più diffuse e dei paragoni impossibili con altre località turistiche, ovviamente, senza aver conto delle altre realtà. Senza conoscerle e senza sapere quali sono le vere ricadute di certi eventi.

Allo stato dell’arte, sull’isola esiste una sola discoteca e rischia la chiusura per colpa sia dei suoi ospiti, sia per la sua storia. Stesso film che ha visto come protagonista l’altra discoteca che ora ha chiuso. E che, in passato, entrambe si erano divisi i sabati del mese.
Per il resto, l’intero settore economico è morto. E non credo di stare esagerando con le parole. Le imprese che hanno fatto del by night il loro business non hanno nessuna vita facile. Serve cambiare, serve avere un altro schema. Serve avere un’altra dimensione totale.
Quest’anno più che lo scorso anno si sono imposti alcuni eventi che hanno segnato (è ancora presto per tirare un bilancio) il modo di fare serata. I Maronti si sono trasformati nella spiaggia dei giovani, il Negombo ha coperto il vuoto lasciato dal Valentino, il Blanco ora è sotto torchio (sabato sera oltre 20 poliziotti a rivoltarlo come un calzino) e il resto è un vario mondo di eventi spot che non hanno a nulla a che fare con il by night, ma solo con l’estemporanea esperienza di tizio o di caio.

Proviamo a fare un po’ di conti per capire.
Il comune di Ischia è quello che consente più musica di tutti con la possibilità di far musica fino alle 01.00. Segue Forio con due ore extra solo il giovedì. Gli altri comuni non percepiti se teniamo fuori dall’ordinario la gestione dell’Arena del Negombo che è storia a parte.
Il comune di Barano presenta tre eventi in Pineta mentre il comune di Ischia due alla Torre di Michelangelo. Ma tutto questo è quello di cui abbiamo bisogno?
Gli anni passati ci hanno raccontato di un’economia legata alla notte ben diversa. Un’economia che non era solo legata alla discoteca in quanto tale, ma era legata e diffusa a tutte le abitudini e ai riti che l’uscita del sabato sera comportava.
Le serate di questa estate, il loro successo, la loro bella e ricca partecipazione e la buona occasione per racimolare qualche soldino da parte degli organizzatori è una cosa buona, anzi, buonissima. Ma non è un segno che riguarda il by night. I problemi, lo abbiamo visto, nascono quando si mette in modo la ripetitività, quando lo spettacolo (o disturbo) diventa abitudine e costanza. Quando diventa impresa e business e quando ha bisogno di frequenza per alimentarsi.
Perché, diciamocelo, quando tutto questo diventa “residente” non è più una cosa bella. Anzi, diventa una cosa da denuncia. E ne sanno qualcosa Marcello Bondavalli, Peppe Borsò, Enzo Ferrandino che si deve difendere al TAR e tutti quelli che hanno la discoteca sotto casa.

A tutto questo, poi, dobbiamo aggiungerci l’aspetto “ordine pubblico”. La storia di Blanco e Valentino ci raccontano, in piccolo, quello che sono i report della Questura di Napoli. Non si contano più le discoteche o gli altri esercizi commerciali che vengono chiusi durante i controlli per la movida.
Lasciamoci anche galvanizzare da due ore belle vissute con Maurizio Filisdeo che ci canta “E tu sopra di me” oppure “Mente e cuore” o, ancora, tutta la playlist che ci piace, ma poi rendiamoci conto che un pezzo di economia è andato via. Per sempre. Forse con il covid. Forse per le risse.

1 COMMENT

  1. Il by night è (quasi) morto perché Ischia è diventata la succursale di Forcella, la brutta copia di Varcaturo. Personaggi equivoci della terraferma hanno scelto l’isola come buen retiro, si sono trasferiti qui in pianta stabile e spadroneggiano.
    Ricordiamoci la morte di Luca Raineri, ammazzato da persone che gestivano l’entrata della nota discoteca di corso Vittoria Colonna.
    Ricordiamoci le coltellate al vocalist e le sfregiate con le bottiglie al Blanco.
    La classe dirigente dell’isola ha fallito, non ha saputo gestire il boom che abbiamo avuto a partire dagli anni ’60 e non ha voluto contrastare l’arrivo dei barbari di Forcella e Scampia.
    I proprietari delle discoteche hanno assecondato il degrado scegliendo i peggiori personaggi della metropoli a noi vicina, e ci siamo avvitati in un loop vizioso che ci ha portato sempre più in basso.
    Come scrissi già in passato, siamo passati dalla riva destra con le sfilate di classe organizzate da Marzotto negli anni ’60 alle bottigliate date in testa alle ragazze.
    L’orario della movida è diventato folle: i ragazzi escono all’una di notte per tornare alle sei. E così disturbano le famiglie e gli anziani, oltre che gli sfortunati vicini delle attività danzereccie.
    Bisogna tornare ad un orario più umano: i ragazzi devono uscire alle 9 di sera e tornare all’una, e devono divertirsi in maniera sana.
    Altrimenti teniamoci la piccola Varcaturo e smettiamola di lamentarci.

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