venerdì, Ottobre 18, 2024

Stephen Schlaks: «Il mio Blu Dolphin parla italiano. E’ stata la melodia della mia nuova vita»

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Gaetano Di Meglio | Steven Shlacks ad Ischia: ecco il Maestro. Grande ospite internazionale della 91° edizione della Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna. Attesa per la sua esibizione dal vivo di Blue Dolphin, la melodia che da anni è colonna sonora del momento clou della festa, la simulazione dell’incendio del Castello Aragonese.
Non ci sono parole per quella melodia. C’è solo la musica e il silenzio. E quando mise le mani sui tasti neri e bianchi del pianoforte italiano, Stephen Schlaks, non avrebbe mai potuto immagine che quelle note avrebbero accompagnato un altro silenzio. Quello di una folla che guarda un incendio simulato. Quello di una baia che resta immobile. Quello di una popolazione che si ritrova in un gesto comune.
Arrivato ad Ischia nel tardo pomeriggio di martedì, Stephen Schlaks, è la grande novità del programma della 91° edizione della “Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna”, che, ricordiamo, è stata rinviata a venerdì 28 luglio. Ad accogliere il maestro c’è stato l’Assessore al Turismo e Grandi Eventi del Comune di Ischia, Luigi Di Vaia e Beppi Banfi, voce narrante della Festa ma, soprattutto colui che volle, fortemente, che Blue Dolphin fosse la colonna sonora del più suggestivo spettacolo a cielo dell’estate ischitana.
“Siamo estremamente onorati di avere un maestro del Calibro di Steven Schlacks come grande ospite internazionale della Festa di Sant’Anna. La sua esibizione dal vivo – aggiunge Di Vaia – del brano Blue Dolphin durante la simulazione dell’incendio del Castello Aragonese, segnerà un momento emozionale di grande rilevanza che resterà per sempre impresso nella memoria di quanti vi assisteranno e aggiungerà una pagina importantissima nel libro della storia della Festa di Sant’Anna”.

Stephen Schlaks è arrivato ad Ischia da qualche ora. Quali sono state le prime impressioni dell’Isola?
«Sono stato sull’isola molti anni fa, ma non ricordavo quanto fosse grande e nemmeno cosa avessi visitato in occasione della mia visita prima».
Sapeva che “Blue Dolphin” era stata scelta come colonna sonora per un evento tanto importante per noi?
«Non lo sapevo. Quando la signora Annamaria mi ha telefonato in America e mi ha parlato di questa grande festa, ma io non ne avevo mai sentito parlare. Sono molto felice ed è un grande onore che il mio brano “Blue Dolphin” sia stato scelto per un evento così importante».
Ha mai pensato che “Blue Dolphin” potesse raccontare l’incendio di un Castello?
«No, non l’ho mai pensato. Ho composto “Blue Dolphin” i primi giorni che sono stato in Italia. La prima volta che sono stato in Italia, ho ascoltato molta musica e ho pensato “Voglio provare una melodia come quella italiana” che mi è piaciuta molto e ho scritto “Blue Dolphin melody”. Quando sono stato negli uffici di “Dischi Baby” l’ho suonata e un grande produttore mi disse che era una melodia meravigliosa. Ho avuto tanta fortuna e tanto successo con “Blue Dolphin”. Sono seguite tante altre melodie. Nella mia carriera ho scritto in totale 14 dischi e la mia musica è uscita anche in altri paesi come Giappone, Sud America, Messico, Canada. Non in tutto il mondo, ma quasi. In America ho scritto musica per Elvis Presley e altri artisti che ho conosciuto. Quando sono arrivato in Italia è iniziato un nuovo periodo della mia vita con un nuovo tipo di musica romantica ed è tutto ricominciato dall’inizio con “Blue Dolphin”»

Che cosa l’ha ispirata ad intitolarla “Blue Dolphin”?
«Ho cominciato una nuova vita in Italia e ho conosciuto tante cose nuove. Sono cresciuto a New York ed è completamente un’altra vita. Milano è simile perché è la grande città del lavoro, come lo è New York. Io ho visitato quasi tutti posti d’Italia, da Sud a Nord, dal Tirreno all’Adriatico e mi è sempre piaciuto tutto. La gente è simpatica. Una volta parlavo più italiano, ma l’ho dimenticato perché tutti miei amici, quando li telefonavo, vogliono parlare inglese con me. Avevo in casa dei libri in italiano e ogni tanto li leggevo. Nell’ultimo anno e mezzo, due anni, ho scritto la storia di come sono arrivato in Italia e come ho iniziato la mia carriera musicale in Italia. Ho scritto un libro ed è quasi finito: è cominciato con la mia vita in America, come è iniziata la mia musica in America e come sono arrivato in Italia. Non conoscevo nessuno quando sono arrivato in Italia. Sapevo solo di artisti come Little Tony ed altri che suonavano la mia musica, canzoni che avevo scritto in America e che loro cantavano e registravano in Italia. Ho sempre pensato “agli italiani piace la mia musica, bisogna che vado in Italia”. Una casa discografica, la Dorian Records, ha fatto uscire un disco che ho scritto e registrato. Questa è la ragione per cui sono arrivato in Italia la prima volta. La storia è continuata ed è stata strana, ma con tanta fortuna: sono arrivato in Italia e ho fatto successo con tutta la mia musica. Ho l’idea anche di un film perché è una storia molto interessante e diversa, di un americano che arriva in Italia e trova questo successo”.

Qual è la musica italiana e gli artisti che più le piacciono?
«Mina, Loredana Bertè che ho conosciuto perché ha avuto successo nel periodo in cui ho cominciato. Ho visto anche l’ultimo Festival di Sanremo sulla tv americana ed è stato bellissimo. Non guardo molto la televisione italiana. Ho fatto video per delle televisioni private italiane due anni fa. Ho fatto qualcosa in casa, altri pezzi di musica che la gente ha conosciuto, non solo ‘Blue Dolphin’, ma anche ‘Sensitive and Delicate’ che è stato un grande successo».

Che rapporto ha con la melodia classica napoletana?
«Nelle tournée italiane ho sempre trovato nuove idee musicali e sempre seguo la musica in radio o in tv in Italia. Anche per strada, con un piccolo registratore, registro sempre le mie nuove idee».
Come si è spiegato il successo di Blue Dolphin?
«Non lo so. Sono stato in una casa discografica a Milano, Musicale messaggeria, che non conoscevo prima e in questi uffici ho trovato un piano e ho scritto una melodia che pensavo potesse piacere in Italia ed era Blue Dolphin»

Eseguire una musica dal vivo è diverso. Ci aspettiamo venerdì un’esecuzione diversa, ancora più nuova ed esclusiva
«In televisione negli anni 70 e 80 si faceva playback ed era difficile arrivare con un grande orchestra. Io suonavo il piano con i nastri originali, dopo ho iniziato dal vivo e dal vivo è meglio, è più facile perché è più sentimentale».

Che parole avrebbe scritto su “Blue Dolphin”?
«Non lo so. In America ho composto le melodie e altri hanno scritto le parole. Ho lavorato per diversi artisti. Ho fatto anche il produttore. Ho trovato sempre su YouTube la mia vecchia musica ed io non ricordo più, non ho le foto di questi artisti perché è passato tempo. Negli anni 70-80 ho pensato lascio l’America e trovo qualcosa in Europa”.

Ha avuto modo di vedere il Castello Aragonese?
“No. Voglio vedere il posto, il castello Aragonese. Sono stati in tanti castelli italiani, da Nord a Sud. Ho inciso il mio quinto disco a Milano nel castello fuori città e ho sentito i fantasmi e il profumo di violetta».
Ha visto su youtube lo spettacolo Blue Dolphin nel Castello Aragonese?
«Si, un pezzo molto piccolo del 2022. Sarà una sorpresa”.

Il suo rapporto con il mare qual è?
“Ho abitato in Europa sempre vicino al mare. Ho cominciato a Milano, ma sono andato a vivere a Parigi e facevo avanti e indietro tra le due città. Ogni anno sono stato nel sud della Francia, a Cannes. Il tempo è sempre più bello nel sud della Francia, a Cannes e nella parte del Mediterraneo. Sono stato a Nizza e ho sempre visto i traghetti entrare e uscire dal porto. Ho vissuto a Monaco otto anni. Ho sempre fatto avanti e indietro America-Italia, mi sono sposato in Italia. Mia moglie è cinese e l’ho sposata a Milano e ho avuto dei figli e sono arrivati quando ero in Francia”.

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