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A Ischia non vogliamo incendi. Grazie! | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 28 luglio 2023

In tanti luoghi ameni della bella Europa stiamo assistendo già da settimane a roghi disastrosi che stanno rovinando aree di gran pregio del patrimonio naturalistico di paesi comunitari (basti vedere quanto tuttora in corso in Grecia) e, nondimeno, compromettendo la capacità di accoglienza di tante località di grido, a causa della necessità di sfollare intere aree, abitazioni e, talvolta, strutture ricettive per tutelare la pubblica incolumità.

Anche in Italia non sono mancati episodi analoghi: ultimi solo cronologicamente, quelli di Sicilia, Calabria, Sardegna, Puglia e Abruzzo, in un momento in cui finalmente la stagione turistica sembrava entrare nel vivo di un provvidenziale momento di ripresa.

E sebbene la Campania, almeno fino a questo momento, sembra essere rimasta incolume da una pessima ricorrenza che puntualmente l’ha riguardata ogni anno, sembrerebbe opportuno utilizzare il criterio della prevenzione che, storicamente, viene definito migliore di quello curativo. Intendo dire che sulla scorta di quanto sta già succedendo in altre regioni, la Campania dovrebbe predisporre immediatamente, di concerto con la Protezione Civile Nazionale, un’adeguata intensificazione dei controlli e delle attività preventive in tutte quelle zone sensibili alla possibilità di incendi, sia di natura dolosa che autocombustiva.

Mi rendo conto che in questi ultimi giorni di luglio qualsiasi argomento che esuli dai controlli delle dotazioni di bordo in barca, delle cambuse, dei bagagli, dei biglietti di viaggio, delle prenotazioni, del tagliando auto pre-partenza e di tutto quanto serve a far vacanza viene considerato come un tabù. Tuttavia credo che proprio dalla nostra Isola, che ogni anno in pieno agosto deve registrare la presenza di incendi anche di vaste proporzioni alle falde dell’Epomeo e sulle colline circostanti, dovrebbe partire una precisa istanza delle sei amministrazioni in carica, affinché il Governatore campano e gli assessori competenti dedichino la giusta attenzione a tutto quanto necessario per evitare che al danno enorme derivante dalla frana di novembre si aggiunga la beffa di un macabro rituale infernale che mandi in cenere ancora una volta una parte preziosissima del nostro territorio.

Non Vi preoccupate, cari sindaci: non rivendicherò mai il merito di averVi fatto da pungolo. Però, una buona volta, diamoci da fare per primi!

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