Il cittadino Ciannelli è costretto all’ennesimo ricorso al TAR perché il comune di Lacco Ameno deve sostenere gli interessi dei parenti del presidente del consiglio comunale Dante De Luise e non deve comportarsi come un terzo in questa vicenda. E così, per difendersi dall’ennesimo atto “contro giustizia” del Comune di Lacco, la Ciannelli ha chiesto al tribunale di Napoli di dichiarare l’illegittimità del silenzio e dell’obbligo di provvedere sulla diffida comunicata a mezzo pec in data 18.11.2022.
Detto fatto, è arrivata la sentenza del TAR che dà ragione alla Ciannelli e condanna il comune di Lacco Ameno che, nel frattempo, continua a spendere i soldi dei lacchesi per fare cause ai lacchesi, e la Regione Campania.
Considerato che con sentenza n.2408 del 19 aprile 2023, questa sezione ha accolto, nei limiti e termini di cui in motivazione, il ricorso proposto dalla sig.ra Ciannelli contro il silenzio-inadempimento serbato dalle amministrazioni intimate (Regione Campania e Comune di Lacco Ameno), ordinando alle stesse “ciascuna per quanto di propria competenza e salve le opportune iniziative per un’azione coordinata di esse, di provvedere sulla istanza/diffida presentata dalla ricorrente in data 18 novembre 2022 ponendo in essere le attività necessarie e adottando espressi provvedimenti, entro il termine di novanta giorni dalla comunicazione in via amministrativa o dalla notifica di parte, se anteriore, della presente sentenza”.
Ora bisogna fare molta attenzione alle date per capire come agisce il comune di Lacco Ameno. Attenzione.
In data 10 LUGLIO 2017, il Comune di Lacco Ameno ha depositato istanza di proroga del termine fissato per ottemperare alla predetta sentenza, rappresentando che la Regione aveva convocato una riunione tra tutti i destinatari del dictum giudiziale, svoltasi in data 27 GIUGNO 2023, e che nella stessa era emersa la necessità di richiedere a questo Tar la proroga di cui si è fatto carico il Comune. Capito? Sei anni dopo!
La sig.ra Ciannelli, con memoria depositata il 12 LUGLIO 2023, si è opposta alla richiesta di proroga, argomentando per l’inammissibilità e l’infondatezza della stessa, e il Comune ha replicato con memoria depositata il 22 LUGLIO insistendo per la proroga;
Ritenuto che la richiesta di proroga formulata dal Comune di Lacco Ameno non possa essere accolta dal momento che le amministrazioni intimate, nel termine assegnato dalla sentenza per provvedere, si sono limitate a tenere una riunione di coordinamento e ciò solo in data 26 GIUGNO 2023, mentre la sentenza è stata comunicata dalla segreteria il data 19 APRILE 2023 e, in tale riunione, il Comune ha addotto giustificazioni generiche all’inerzia serbata; inoltre, in ogni caso, secondo quanto chiarito dall’Adunanza Plenaria del Cons. di Stato n. 8 del 2021, le amministrazioni non perdono il proprio potere di provvedere nonostante la nomina e l’insediamento del commissario ad acta, per cui comunque fino a quando lo stesso non abbia provveduto, le amministrazioni coinvolte possono esercitare le loro attribuzioni
Ritenuto, pertanto, di respingere l’istanza di proroga formulata dal comune di Lacco Ameno, fermo restando che le amministrazioni intimate anche in presenza della nomina e dell’insediamento del commissario ad acta non perdono il loro potere di provvedere, secondo quanto chiarito dalla citata Adunanza Plenaria n. 8 del 2021. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (Sezione Sesta) respinge l’istanza di proroga nei sensi di cui in motivazione”.
Come dice il sindaco Pascale, per la Ciannelli ci sarà un giudice a Berlino. In verità la Ciannelli ne ha trovati tantissimi, solo che il comune di Pascale fa finta di non leggere le sentenze e non le applica. Ovviamente quelle che riguardano i parenti di Dante De Luise. Per gli altri, come si dice: “sed lex, dura lex”