Geppino Cuomo – foto Orlando Faiola | E’ finita fra gli applausi la 91a edizione della Festa a Mare agli scogli di Sant’Anna, o edizione 2023 come precisano altri. Nel chiedermi di fare questo pezzo, il direttore mi ha chiesto di “non fare il prete”, ovvero di non essere diplomatico.
In effetti spesso pur dicendo le cose come stanno, mi trincero dietro frasi diplomatiche, semmai indorando la pillola. Ok, forse per il bene della manifestazione regina della nostra estate, il “nostro Natale” come ama dire spesso il sindaco Enzo Ferrandino, le cose devono essere dette chiare, proprio per far sì che si migliori sempre più e non sia solo una manifestazione per chi la vede la prima volta.
In questo caso, non vale nessuna critica, all’occhio del “nuovo arrivato” è tutto bello e meraviglioso. Le barche, il Castello, la baia, le musiche, l’Incendio, i fuochi, perfino le barche che lasciano la Baia costituiscono uno spettacolo grandioso. Eppure, questa splendida manifestazione, presenta luci ed ombre come in genere è sempre stato, solamente che in certi aspetti si è migliorato ed in altri aspetti si è fatto passi indietro.
Cominciamo col dire che c’è da stringere la mano all’assessore Luigi Di Vaia per aver apportato novità bellissime a quest’ultima edizione. Novità che forse per molti passano sotto silenzio non rendendosi conto delle difficoltà che comportano nell’adottarle. Non gli si dirà mai abbastanza grazie per aver portato Stephen Schlaks a suonare dal vivo Blue Dolphin. Un’emozione unica che ha contagiato quasi tutti i presenti e lo stesso autore, che mai si sarebbe aspettato una cosa del genere dopo aver girato il mondo. Aver avuto la possibilità di piazzare un maxi schermo per far vedere meglio, molto meglio la sfilata delle barche a chi era sistemato sui natanti nella baia e a chi era sistemato sulla scogliera, buonissima postazione per assistere alla festa ma scomoda, molto scomoda se occupata per ore ed ore.
Su questa esperienza Di Vaia potrà ancor più migliorare la visibilità nel prossimo futuro, magari aumentando di qualche maxi schermo. Magari con una regia più attenta ai particolari che venivano illustrati nel parlato e non solo seguendo la propria fantasia. Altra novità, importantissima, è stata la costruzione del palco a sbalzo sulla scogliera, che ha reso vivibile al meglio la serata a Giuria e ad autorità, evitando molta confusione che invece altri anni la faceva da padrona. In tal modo si è agevolato anche il lavoro delle Tv presenti che hanno irradiato nelle case la Festa.
In tanti hanno criticato la partecipazione alla sfilata di barche appartenenti a comuni extra isolani. Sono giudizi soggettivi, chi ritiene ancora la Sant’Anna una festa limitata al centro storico come era tantissimi anni fa, può vederla in un modo, ma se solo si accetta l’apertura ad altri comuni isolani, allora non comprendiamo perché non dovrebbero partecipare Bacoli, San Giorgio o altri ancora. Si è accettata in tante edizioni la presenza di Procida, di Capri ed Anacapri, di Viareggio, ben vengano e bene ha fatto Luigi Di Vaia ad aprire a questa visuale. Non dimentichiamo che la festa da parecchio tempo riveste la funzione di manifestazione turistica ed in quanto tale, maggiori partecipazioni arrivano meglio è. In molti hanno ritenuto che l’ultima edizione sia stata una delle più frequentate, con una partecipazione di pubblico non indifferente. Certo, altre edizioni sono state più partecipate, ma ricordiamoci che si trattava di una edizione “rinviata” e in queste edizioni in genere si perde sempre un 30% delle partecipazioni. Quindi bisogna essere onesti e dire che meglio di così era difficile sperare.
LE BARCHE
Cinque in gara, non molte per la verità rispetto alla tradizione, ma di questi tempi non è facile trovare gente disposta ad impegnare tempo e soldi per costruire questi “mostri” in acqua se alla base non c’è una grande spinta emotiva e particolari motivazioni. I barcaioli sono gente particolare e la generazione che si impegnava tanto negli anni passati non trova sostituti naturali. Bisognerà inventarsi qualcosa.
Non è una combinazione se la barca vincente è stata allestita da Cutaneo, uno che di Feste del genere se ne intende. E’ vero, rispetto a tante edizioni, le barche in concorso, non erano delle migliori, ma va detto che ci sono state edizioni complessivamente di livello inferiore, Un segno di ripresa si è comunque avvertito. Onestamente crediamo che abbiano avuto la meglio più le motivazioni, le storie che il lavoro stesso eseguito sulle zattere. E’ anche vero che a volte la semplicità premia, come nel caso della barca seconda classificata “Il pescatore ed il Castello”, ricco di storia ma non eccelsa sotto l’aspetto scenografico, eppure ha portato a casa molti premi. Certo, probabilmente la barca vincente avrebbe vinto comunque, ma quando si tocca il cuore, è ovvio che si acquisiscono punteggi maggiori, d’altra parte era anche difficile evitare di parlare di certe problematiche, scopo preciso per cui è stata allestita la barca. Fa piacere che a fine premiazione il sindaco di Bacoli ed il vice sindaco di San Giorgio a Cremano si siano sentiti a loro agio qui ad Ischia, come invece non si siano sentiti per niente alcuni sindaci della nostra stessa isola.
INCENDIO E FUOCHI
All’altezza delle attese e in questo settore le aspettative non sono mai poche. Basta sbagliare (come a volte è capitato) qualcosa e il giudizio sulla manifestazione, costata tanti sacrifici, è irrimediabilmente compromesso. L’incendio del Castello si è arricchito della novità Stephen Schlaks. Da “pelle d’oca”, non so se l’effetto avuto su di me sia stato uguale a quello prodotto su tutti gli altri, ma stare lì, guardarlo suonare e vedere il maniero incendiarsi non ha prezzo. L’incendio è durato il tempo che tutti si aspettavano ed i fuochi sono stati all’altezza. In aria è stato “buttato” fuoco in quantità. Colpi di normale bellezza ed altri di straordinario effetto. Peccato, ma questo è un giudizio soggettivo e non oggettivo, quella musica di sottofondo, mai a tempo e addirittura fastidiosa. Avessero fatto esplodere i colpi in maniera tradizionale, forse sarebbe stato meglio. Altro giudizio soggettivo è che i fuochi sparati oltre il ponte, rompe un po’ l’atmosfera della manifestazione, cosa che non succedeva quando venivano sparati nella Baia, coinvolgendo la Torre e il Castello stesso.
ERRORI UMANI
Qualcosa non è andato e la gente lo ha avvertito e se ne è lamentata. La Festa a Mare agli Scogli di sant’Anna è in genere, sicuramente bella, ma per molti aspetti lenta e per questo in alcuni passaggi noiosa. L’intelligenza e la bravura di chi “accompagna” la festa è quella di ridurre al minimo questi momenti e cercare di far trascorrere i tempi morti con suggerimenti ad effetto, distraendo l’attesa. L’inizio “deve” essere tassativo, alle 21.00 bisogna iniziare. Non bisogna mai interporre fra barca e barca intervalli musicali, deleteri e non apprezzati dal pubblico che per la maggior parte seduta su pietre aguzze, non gradisce in quell’occasione. Non è in discussione la bravura dell’artista, ma l’opportunità dell’esibizione. Per questo si possono allestire spettacoli nelle serate precedenti, riscuotendo sicuramente successo. Il tempo di sfilata delle barche va suddiviso fra le partecipanti, in modo tale che la sfilata complessiva termini per le ore 23.30, dando modo di effettuare le premiazioni ed iniziare a mezzanotte l’incendio del Castello e lo sparo dei fuochi. Tutto questo non è accaduto. La responsabilità, dobbiamo per forza darla a chi conduceva lo spettacolo. È lì che si decide in autonomia l’andamento, è lì la bravura, sono lì i meriti o i demeriti di una buona conduzione.
Chiamati ad “accompagnare” l’evento sono stati personaggi affidabilissimi, con esperienza sulle spalle e capacità non indifferenti. Eppure qualcosa non è andato. Sono professionisti seri, amici soprattutto e dispiace dover evidenziare qualcosa che non è andato. Onestamente da Beppi Banfi e Carmen Cuomo ci saremmo aspettati di più e di meglio. Quasi mai in sintonia, come se non avessero mai calcato un palco insieme e fossero senza affiatamento. A Carmen crediamo abbia fatto da “condizionatore” il maxi schermo. Altre volte sapeva di essere ascoltata e non vista ed era meno condizionata, sapendo invece di essere anche vista, ha cercato di curare più altri aspetti trascurando quelli essenziali, sottraendo spazio alla voce storica di Beppi che un po’ da menefreghista ed un po’ per non bloccare la giovane collega, si è fatto spesso da parte. Non era questo che ci si aspettava da lui. Carmen in effetti si è compiaciuta troppo con sé stessa, troppo protagonismo, che non leva niente alla sua bravura, ma ha tolto o meglio le ha impedito di dare il meglio di sé alla manifestazione.
Beppi conosce i tempi e sa dove e come intervenire, ha lasciato troppo correre ed anche questo è da ascrivergli a demerito. Peccati forse veniali, ma che pesano sulla riuscita della festa. Perdere minuti preziosi e sommandoli fra di loro, ha fatto sì che si è sforati di circa tre quarti d’ora e non è poco per una manifestazione simile, con gente che sta scomodamente seduta sulle pietre aguzze. Per il resto, devo dire che l’organizzazione agli ingressi, anno dopo anno migliora sempre più. L’esperienza di Marianna Sasso è importantissima, una volta succedevano cose turche agli ingressi, ora sembra di andare al teatro San Carlo. Ecco, forse a questa organizzazione ci vorrebbe qualche Marianna Sasso in più, per la tranquillità che regala e la sicurezza che dimostra nei suoi compiti. Per il resto complimenti a Di Vaia.