martedì, Novembre 26, 2024

Caccia, quest’anno il calendario venatorio diventa un “romanzo”

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Nelle zone SIC doppiette a riposo fino al 1 ottobre.Respinta la proposta del neo presidente del Consiglio comunale di Forio, Gianni Mattera, tesa a cancellare il terzo giorno fisso di silenzio venatorio nelle aree SIC. Il problema del bracconaggio, che ripropone il tema della mancanza di parchi naturali nella prima località turistica campana

Quando i confini tra realtà e fantasia diventano sempre più labili. Stavolta, il calendario venatorio 2023-24 (che ripristina la preapertura, fin dal 3 settembre, per tortora, merlo, ghiandaia) “sfornato”, col consueto ritardo, dagli uffici della Direzione Reg. Politiche Agricole – approvato dall’Esecutivo di Santa Lucia, con Delib. G.M. 19-7-2023 n. 434, ai sensi LL.RR. 26/12, 12/13 – diventa un libro, composto da 96 pagine, oltre agli allegati, con varie statistiche, tabelle, tavole, grafici, illustrazioni.

Ai sensi delle disposizioni vigenti: “Le Regioni pubblicano, non oltre il 15 giugno di ogni anno, il calendario locale ed il regolamento sull’esercizio venatorio”. La scorsa estate, l’assessore al ramo, Nicola Caputo (avallato dal TAR Campania, Napoli, Sez. III, Pres. Pappalardo, 15-9-22) dopo aver proibito l’apertura anticipata dell’ars venandi, fu vittima di un autentico “linciaggio” sulla stampa, da parte degli armieri: per tali ragioni, adesso si è visto costretto a fare un passo indietro.

Gran parte del “book” risulta dedicato – con argomentazioni francamente para-scientifiche – ai tentativi di rintuzzare le critiche dell’ISPRA (Istituto Superiore Protezione Ricerca Ambientale) nel parere, datato 27-6-23, a firma del dott. Roberto Cocchi e prevenire eventuali ricorsi degli ambientalisti.

Secondo il prestigioso organo consultivo, con sede a Ozzano Emilia – che richiama le decisioni della Corte di Giustizia EU del Lussemburgo, l’Accordo AEWA dell’Aya del 1999, il documento “European red list of birds 2021”, le linee guida del Comitato ORNIS, tenendo conto del periodo di nidificazione degli uccelli e dell’epidemia da peste suina, scoppiata nel Sud Italia – bisognava disporre la chiusura della caccia al 10 gennaio 2024, per cesena, tordo bottaccio, tordo sassello. Nonché vietare, da subito, l’uso del piombo nelle cartucce, nelle zone umide ed in corrispondenza delle aree SIC, numerose pure sull’isola d’Ischia (Epomeo).

All’interno delle note plaghe, evidenziate sulle mappe depositate presso il Ministero dell’Ambiente e pubblicate sulla “Gazzetta Ufficiale”, la caccia non potrà aprirsi antecedentemente al 1 ottobre.

Respinta la proposta del neo presidente del Consiglio comunale di Forio, Gianni Mattera, tesa a cancellare il terzo giorno fisso – oltre a martedì, venerdì – di silenzio venatorio (lunedì) nelle medesime aree SIC; misura introdotta, nel 2012, dalla Commissione Reg. VIA-VAS “al fine di consentire un maggior riposo della fauna dopo il weekend, solitamente interessato da maggior pressione cinegetica”.

Alle agevolazioni in favore dei seguaci di Diana – contenute nella delibera giuntale n. 434 (tra cui l’estensione della battuta, su appostamento temporaneo, a gazza e cornacchia grigia, fino al 10 febbraio 2024) – l’ISPRA aveva già controdedotto (invano) con nota prot. 62159 del 26-10-18, ove, tra l’altro, sottolineava: “il personale di vigilanza, in Campania, risulta ampiamente sottodimensionato, rispetto alle reali esigenze del territorio”.

Nella scorsa primavera, grazie alle campagne della “P.A.S. Pan Assoverdi” ed ai controlli anti-bracconaggio dei volontari di WWF, LAC, CABS, – d’intesa coi Carabinieri Forestali – fu arrestato, in flagranza, nella località “Campomanno” (Casamicciola) un ragazzo di 34 anni, condannato per direttissima ad otto mesi di reclusione, per porto d’arma con matricola abrasa. A Barano fu invece denunciato, a piede libero, un uomo di 70 anni ed un altro giovane teppista, a Forio (C.C.) per attività venatoria illecita.

Il problema del bracconaggio ripropone il tema della mancanza di parchi naturali nella prima località turistica campana, per numero di presenze annue.

Se n’è discusso, nel luglio scorso, anche al convegno sulle emergenze ecologiche, presso l’ex carcere di Punta Molino, indetto da Gianni Vuoso, presidente del movimento salutista “Il Germoglio”. Fu proprio l’ex insegnante della Mandra, nel 2000, il relatore del regolamento istitutivo dell’albo delle associazioni presso il Comune d’Ischia (Delib. C.C. n. 19 del 29-2-2000).

Al meeting hanno partecipato alcuni dei firmatari della querela contro i responsabili degli scarichi di liquami nel Rio Corbore: Peppe Mazzara (Legambiente), Nicola Lamonica (Autmare), Rino Romano (Pan Assoverdi), Hermes Ferraro (Verdi Ambiente Società, già consigliere provinciale di Napoli) e gli avvocati Mauro Buono, Bruno Molinaro (quest’ultimo si è detto molto fiducioso sull’imminente acquisizione gratuita, al patrimonio comunale, del parcheggio “abusivo” della Siena, di proprietà della Soc. “Turistica Villa Miramare” S.p.A.; il “ginepraio” sarà comunque dipanato il 6 dicembre prossimo, dal Trib. Amm. Regionale, Sez. VI).

3 COMMENTS

  1. La caccia su di un micro territorio, intensamente popoloso e soggetto a tutela ambientale, come quello dell’isola d’Ischia, è una cosa davvero inaccettabile.
    È stato prorogato al 18 agosto il termine della raccolta firme per indire un Referendum sull’argomento, con due quesiti distinti: il primo contro la caccia ed il secondo sul divieto ai cacciatori di accedere ai terreni di proprietà privata.
    Invito tutti a recarsi allo sportello comunale di residenza, muniti di documento valido, per firmare a favore del Referendum, nonché la redazione di questo giornale a pubblicare un articolo informativo.

    • Non capisco perchè il mio preedente commento non è stato pubblicato!
      Credo di non aver offeso nessuno!

  2. Penso che nelle isole minori debba essere vietata la caccia e l’istituzione di un parco nazionale.
    Come turista non vado in zone dove la tranquillità è violentata da spari e la mia sicure fisica messa a repentaglio da cacciatori spesso ottuagenari.

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