Una sosta selvaggia “autorizzata” di veicoli a due ruote all’imbocco di via Antonio De Luca in particolare nelle ore serali, in barba a ogni norma e soprattutto anche alla sicurezza. Episodi reiterati che vedono la complicità del Comune, in particolare del Comando della Polizia Locale, come si evince da alcune dichiarazioni di una delle appartenenti al Corpo e dall’assenza di interventi repressivi. Una situazione palesemente di gravità assoluta, su cui è necessario fare luce. E’ quanto denuncia Davide Conte nell’esposto indirizzato al Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, alla Compagnia Carabinieri Ischia e per conoscenza al sindaco di Ischia e al comandante della Polizia Locale. E l’oggetto della denuncia è già chiarissimo: «reiterati omessi interventi di controllo sosta selvaggia in Via Antonio De Luca (dal civico 2 al civico 10)». Come sin troppo eloquenti sono le foto allegate.
In premessa si descrive la situazione: «Avendo raggiunto un livello di assoluta esasperazione, in qualità di cittadino residente nella strada oggetto della presente segnalazione, il sottoscritto Davide Conte intende segnalare alle Autorità in indirizzo quanto segue:
Nell’ambito delle ore di z.t.l. al varco 7 (Via Seminario – Via Luigi Mazzella) e, in particolare, nel corso delle serate di festa denominate “Venerdì del Borgo”, il tratto di strada oggetto della presente segnalazione è preso letteralmente d’assalto dal parcheggio selvaggio di ciclomotori, motocicli e bici elettriche.
La quantità di veicoli è tale da provocare non solo un enorme disordine lungo la strada, ma da impedire in senso assoluto la circolazione veicolare per chi gode di un posto auto privato (come nel caso dei residenti di Palazzo Scalfati o delle tre abitazioni ivi dotate di androne privato o passo carrabile) o, peggio ancora, di un posto auto riservato ai portatori di handicap presenti in zona. Non a caso, una delle foto testimonia il parcheggio di un motorino davanti alla portiera lato guida dell’auto di un disabile parcheggiata nell’apposito stallo».
MULTE SOLO DOPO LA TELEFONATA AI CARABINIERI
Questa invasione di mezzi parcheggiati, stante la sede stradale già di per sé angusta, può impedire il transito dei mezzi di soccorso, creando dunque situazioni di potenziale grave pericolo: «Questo gravissimo stato di cose – si legge ancora -, tra i tanti disagi, impedisce finanche ad un’ambulanza di poter accedere e prestare soccorso a chi mai ne avesse bisogno, in quanto il restringimento della carreggiata derivante dal parcheggio selvaggio di tali mezzi a due ruote è tale da provocare anche episodi di tale gravità».
E veniamo all’“inerzia” dei vigili urbani: «Se non sollecitati dal sottoscritto o da altro cittadino preoccupatosi di segnalare il problema e pretendere la sanzione dei contravventori e il ripristino della viabilità, tale fenomeno resta pressoché del tutto impunito. Poche ore fa, il sottoscritto si è premurato di chiedere all’agente Thomas Dinolfo presente in zona in pattuglia verso le ore 22.00, di provvedere a prendere atto della situazione insostenibile ed intervenire, sentendosi rispondere che “tranquillo, i ragazzi stanno intervenendo”, salvo accorgersi circa due ore dopo che gli stessi non avevano neppure provveduto ad elevare le consuete contravvenzioni. Un’agente donna di bassa statura (e anche alquanto arrogante), anch’ella ivi in servizio, alla quale ho chiesto il perché di tale omissione, mi riferiva addirittura che contrariamente a quanto assicuratomi dal collega Dinolfo, “veramente noi abbiamo avuto disposizioni di non intervenire”».
Il che lascia intendere una complicità frutto di volontà che provengono dai “piani alti” del palazzo di via Iasolino.
Davide Conte quindi prosegue: «Solo dopo aver udito la mia telefonata di lamentela alla locale Compagnia dei Carabinieri (che mi riferiva il potere dell’autorità di Polizia Locale di poter comunque chiamare un carro gru per la rimozione dei veicoli, anche in assenza di convenzione, qualora gli stessi creassero palesi impedimenti alla viabilità) e notando che ben due auto (come si evince dalle foto allegate) avevano difficoltà a circolare in tale strada per raggiungere i propri parcheggi privati, gli agenti di Polizia Locale presenti in zona provvedevano ad intervenire ma, semplicemente, multando i veicoli ancora presenti, che man mano tendevano a diminuire col terminare delle attrazioni a Ischia Ponte».
I MOTIVI DELLA COMPLICITA’
La denuncia si sofferma poi sulle “linee guida” impartite agli agenti della Polizia Locale avanzando ipotesi più che fondate sulle motivazioni di chi gestisce la cosa pubblica a Ischia: «La gravissima dichiarazione dell’agente donna (“veramente noi abbiamo avuto disposizioni di non intervenire”) rappresenta la palese ammissione di direttive scellerate nella gestione di una criticità sistematica che – tengo a ripeterlo – si verifica puntualmente nel periodo di maggior affluenza ad Ischia Ponte (fine settimana, feste di piazza, celebrazioni etc.) e che resta assolutamente e sistematicamente impunita e insoluta, con tutta probabilità per evitare di “disturbare” il popolo festante e votante o il proficuo lavoro dei commercianti della zona. Così come ogni giorno, almeno dieci minuti prima della riapertura al traffico dello stesso varco 7 (ore 13.00), si continua a far finta di non vedere la sistematica fila di auto che si forma in attesa di poter entrare e circolare a Ischia Ponte e che anch’essa, noncurante del varco d’accesso al medesimo suesposto tratto di Via Antonio De Luca, lo occlude sistematicamente».
Stanco di attendere un cambio di rotta da parte del Comune, Davide Conte si rivolge dunque alle autorità preposte, anticipando la volontà di intraprendere ulteriori iniziative: «E’ necessario attendere qualche rissa tra automobilisti o che ci scappi il morto per vedere concretizzati adeguati interventi di regolamentazione della viabilità e dei parcheggi? Chi e/o cosa impedisce a chi è titolato a farlo di garantire serenità e vivibilità a tutti?
Tanto si doveva auspicando ogni opportuna indagine/intervento delle Autorità in indirizzo e con riserva del sottoscritto di agire, se necessario, in ogni ulteriore sede competente per la tutela dei propri diritti».
Il sindaco Enzo Ferrandino (che tanto sbandiera la volontà di garantire la sicurezza sulle strade) e il comandante Chiara Romano si attiveranno per ripristinare l’ordine e il rispetto delle regole dopo questa denuncia, o bisognerà attendere le iniziative della Procura e dei Carabinieri? Perché dai fatti esposti da Davide Conte emergono gravi omissioni che non possono passare sotto silenzio e restare impunite.
Per la serie
Esopo news
Caro Davide, prova a fare una passeggiata lungo Via Gemito, (dal bar Dolce Sosta fino alla Maternità e fino all’angolo del bar MInicucci)… meglio se con un cane al guinzaglio e un carrozzino con bambini al seguito.
Giorno o notte scegli tu e poi dimmi quante volte avrai messo a rischio la vostra incolumità!
Tutte le strisce bianche riservate ai pedoni sono occupate SEMPRE da auto e ciclomotori, tutti i gigli non sono a tutela dei pedoni ma dei veicoli in sosta, taxi dalle dimensioni dei furgoni cellulari impegnano completamente i circa tre metri di careggiata… e corrono fottendosene di tutti. Se non fai una violazione di domicilio riparandoti in uno dei varchi privati se arrotato!
Non so dirti quante volte e a quanti vigili e vigilesse ho segnalato il problema, e non ti ripeto lo stupore (sic) delle loro risposte condite di ingenuità,
Il ridicolo è che, a pochi metri di distanza, l’azienda concessionaria delle strisce blu eleva multe anche a coloro che hanno pagato un ticket, solo se sforano di qualche minuto l’orario previsto per la sosta, mentre i tutori dei nostri diritti di pedoni passano, guardano le violazioni e continuano a disinteressarsene.
Oltre tutto via Gemito è una delle poche strade prive di un marciapiede anche minimo e ciò non mi pare conforme alle leggi che regolano la circolazione stradale.
Ti ringrazio per aver dato il via ad una questione di carattere generale che SPERO non venga ignorata dalle Autorità alle quale ti sei rivolto. Galleria fotografica e video sono a tua (e loro) disposizione.
Ma se fino a pochi decenni fa le auto parcheggiavano lungo tutta la salita di San Pietro e poi i sindaci hanno voluto fare le isole pedonali senza fare parcheggi in più allora dove dovrebbero messe tutte quelle auto extra?
Davide bravissimo…ma ora devo continuare con questa battaglia anche pper i tanti altro posti del comune che hanno questo tipo di problemi se non ancora più gravi…il pochi vigili che sono in servizio a nulla servono se sono comandati a non agire…eppure è stato fatto un concorso per vigili con tante assunzionioni…che fine hanno fatto? Tutti negli uffici al coperto…ovviamente…il corso di Ischia la sera nonostante qualche sporadico sequestro di bici elettriche…è invaso di monopattini e biciclette guidate da minorenni che sfrecciano anche controsenso..in pericolo ieri i turisti che vogliono passeggiare…bene hai fatto a sollevare il problema che ovviamente non è solo bella tua strada ma nell’intero comune di ischia…per non parlare poi delle zone periferiche…vai avanti in questa battaglia che molti condividono ma che pochi hanno il coraggio di iniziare
Nel Comune d’Ischia il corpo di Polizia Locale è ricco di buone individualità ma il sindaco in carica lo vuole evanescente.
Le prove inconfutabili di quello che affermo sono date dalla dichiarazione candida ed ingenua della vigilessa “di bassa statura” e dalla circostanza che il sindaco non ha mai voluto assegnare a qualche assessore la delega alla tutela delle isole pedonali e Polizia Locale nel timore di perdere qualche voto clientelare…
Questa omissione evidentemente è gravissima per una località turistica,ma fino a quando a ribellarci siamo io,tu,il sig.Mancini e qualche altro semplice cittadino….campa cavallo….
Non a caso gli unici interventi degni di nota sul territorio sono quelli ascrivibili all’attività del vice questore Ciro Re.
A Ischia puoi fare tutte le denunce che vuoi ma non vieni ascoltato. Purtroppo funziona così su quest’isola. La strafottenza fa da padrona e nessuna autorità ti ascolta.
Caro Davide mi aggiungo al coro delle rimostranze segnalando come sia rimasta lettera morta la protesta di un illustre abitante di via Quercia che recentemente segnalava come questa strada sia diventata una “pista da bob” in seguito all’installazione (finalmente dopo anni di nostre battaglie a riguardo) degli Autovelox su via Cossa. Molte auto, moto o biciclette elettriche scelgono ora la vecchia via borbonica perché consente velocità assolutamente vietate senza alcun rischio di sanzioni giacché nessuno controlla o fa nulla per impedirlo. Tanto il rischio lo corre chi ci abita o malauguratamente la percorre a piedi.
Rischio ancor più aumentato dalla sosta selvaggia ma assolutamente vietata di ogni tipo di veicolo (auto, furgoni, minibus, chi più ne ha più ne metta) e che rende ancor più stretta la carreggiata aumentando il rischio di incidenti. Tieni presente che secondo le norme vigenti la strada avendo una larghezza inferiore ai 4,40 metri dovrebbe essere assolutamente sgombra da veicoli in sosta.
Anche in questo caso nessun provvedimento è stato o sarà preso, ne siamo tutti certi, speriamo solo non doverne riparlare ma, vista l’indifferenza di chi dovrebbe provvedere (molte volte ho segnalato il problema a Palazzo D’Ambra ma nulla è stato fatto), e la mancanza di buonsenso di molti che la percorrono temo che ritorneremo su questo argomento.
Quella nelle foto non è Via Antonio De Luca ma una traversa di Via Antonio Sogliuzzo nata e sempre stata pedonale, abusivamente usata come carrabile dai residenti del luogo, che anche se hanno un posto auto privato non vuol dire che possano usare una stradina pedonale per accedervi.