Gaetano Di Meglio | 140 pagine. Il rapporto annuale sullo stato della Ricostruzione di Ischia, sia per il sisma sia per la frana, è un documento importante, lungo da leggere ma anche dettagliato e puntuale. Nei prossimi giorni ne pubblicheremo le parti più interessanti (nel frattempo sul nostro www.ildispariquotidiano.it è disponibile per il download in PDF) divisi per argomenti per facilitare la lettera e, soprattutto, per non perdersi in un mare di parole.
Il rapporto, diffuso in occasione dell’anniversario del 21 agosto, rappresenta una bussola che conduce sulla strada delle verità. Quella verità che smentisce chi racconta che la ricostruzione è ferma e che smaschera il populismo e la demagogia di chi parla senza sapere. O, peggio, se ne frega dei diritti degli altri. Uno su tutti: il condono!
In questa puntata zero, in questo 21 agosto, però, pubblichiamo le due parti testuali che accompagnano il rapporto, ovvero l’introduzione e le conclusioni redatte a firma del Commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2017 e post frana 2022, l’on. Giovanni Legnini.
Inoltre, considerandolo come il dato più importante, ci siamo riportiamo solo il dato al 31 luglio 2023 che racconta di quante persone e nuclei familiari ancora ricevono il CAS sia per il terremoto sia per la frana. Le cose di aggiustano, le persone si considerano!
INTRODUZIONE
Il rapporto annuale sullo stato della Ricostruzione sull’Isola di Ischia, a sei anni dal sisma del 2017 ed a nove mesi dalla frana e alluvione del 2022, contiene per la prima volta, seppur in forma sintetica, tutti i dati e le informazioni disponibili utili ad offrire alle istituzioni e ai cittadini un quadro completo di tutte le attività relative alla ricostruzione pubblica e privata, agli interventi di riduzione e mitigazione del rischio idrogeologico, all’assistenza alla popolazione colpita dagli eventi catastrofici, alle misure per le imprese ed a quant’altro è demandato dalla legge alla responsabilità della struttura commissariale.
La capacità di dare conto delle attività espletate e di quelle da espletare, per corrispondere al dovere di trasparenza e di informazione, è strettamente correlata ad un soddisfacente livello organizzativo della struttura commissariale
razie alle misure varate dal Governo e dal Parlamento con il “decreto Ischia”, convertito in legge lo scorso mese di gennaio, ed alle ordinanze emergenziali varate dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, solo negli ultimi mesi si è riusciti a rafforzare gli organici e l’organizzazione della struttura commissariale. La stessa oggi ha assunto una dimensione sufficiente per far fronte alle accresciute e gravose funzioni che il legislatore ha inteso affidarle, sia per provvedere alle attività emergenziali che alla complessa opera di ricostruzione post sisma e post frana.
Ciò si è verificato in virtù delle disposizioni di aumento delle dotazioni di personale, anche dirigenziale, distaccato da altre pubbliche amministrazioni, e di esperti, nonché con le risorse professionali rese disponibili in virtù di convenzioni ed accordi di collaborazione con altri enti e istituzioni, anche universitarie e scientifiche. Desidero per questo ringraziare, oltre al Governo e al Parlamento, il Dipartimento della Protezione Civile, nonché tutto il personale, i collaboratori, i dirigenti e gli esperti che con il loro lavoro e la loro professionalità hanno consentito di raggiungere i significativi di cui si dà conto nel presente rapporto. Rivolgo, inoltre, un sentito ringraziamento alla Regione Campania e al Servizio di protezione civile regionale, al Prefetto di Napoli e al Commissario prefettizio, a tutti i Sindaci dell’isola, alla Città Metropolitana e alla Soprintendenza che, oltre ad assolvere alle loro già gravose competenze, hanno assicurato un costante supporto e piena collaborazione, senza i quali non sarebbe stato possibile conseguire i molteplici obiettivi raggiunti.
guale ringraziamento va esteso ai docenti e ai professionisti che hanno operato per conto di altre Istituzioni, insieme alle Forze dell’Ordine e ai Vigili del Fuoco che hanno generosamente garantito gli interventi emergenziali e la sicurezza. I cittadini, sia quelli danneggiati dagli eventi catastrofici che i volontari, soprattutto i giovani, anche a mezzo delle loro associazioni, meritano il plauso più caloroso per la generosità, la partecipazione e la resilienza dimostrata di fronte a grandi e ripetute sofferenze. Un pensiero commosso rivolgo ai familiari delle vittime, insieme al ricordo di troppe vite spezzate e al monito che il loro sacrificio deve rappresentare per quanti esercitano responsabilità nel governo del territorio e nella gestione dei rischi.
Tutti insieme abbiamo affrontato nove mesi di lavoro straordinario, spesso portato avanti in presenza di molte incognite, avviando nel contempo il complesso e non breve lavoro di messa in sicurezza del territorio di Casamicciola e di altre aree a rischio su tutta l’isola. Oltre alle molteplici attività emergenziali, è stata avviata la faticosa e complessa attività di ricostruzione post sisma e post frana, che si è rivelata, non da oggi, densa di molteplici criticità che sono a tutti note. A Casamicciola e negli altri comuni colpiti, si sono sommati terremoto e frana, sono compresenti rischi naturali, a volte aggravati per fatti dell’uomo, e i connessi vincoli idrogeologico, sismico e paesaggistico. Le molte sanatorie edilizie rimaste inevase per decenni hanno rappresentato un notevole fattore di rallentamento della ricostruzione post sisma, che si sta faticosamente e pazientemente dipanando con misure rispettose della legge ma improntate ad un approccio risolutivo. Sono tutti fattori, quelli che le istituzioni locali e i cittadini conoscono bene da molto tempo, che compongono un vero e proprio “caso” nella storia delle ricostruzioni nel nostro Paese.
Alle ragioni di criticità e complessità a cui si è fatto cenno, si è aggiunto nel corrente mese di agosto anche la proposta di Piano Stralcio del PAI che l’Autorità di Bacino, sulla base delle disposizioni contenute nel decreto Ischia, ha di recente definito e che nelle prossime settimane sarà sottoposto alla consultazione pubblica. A tale strumento di tutela della sicurezza idrogeologica del territorio, dovrà aggiungersi il Piano della Ricostruzione che la legge speciale post sisma ha affidato alla Regione Campania e che, sulla base del Piano degli interventi urgenti del Commissario straordinario varato nel maggio scorso e già in fase di prima attuazione, potrà finalmente essere approvato.
Nel breve periodo, occorre scongiurare il rischio di nuovi rallentamenti, dopo le decisioni di semplificazione e accelerazione dell’ultimo anno, facendo leva sulla capacità di attuare le decisioni che sono già state assunte e che si stanno rivelando efficaci: l’imponente piano di messa in sicurezza idrogeologica e riduzione del rischio residuo, la programmazione e progettazione di 30 opere di ricostruzione pubblica, le delocalizzazioni volontarie dalle aree a rischio che sono state dettagliatamente disciplinate e la ricostruzione e rigenerazione urbana laddove essa è immediatamente attuabile.
Si tratta di produrre uno sforzo corale, che solo con l’impegno costante e leale da parte di tutti gli attori pubblici e privati potrà portare a conseguire risultati concreti, da tempo attesi da molti cittadini. La sfida è difficile e densa di rischi ma possiamo vincerla programmando e pianificando, come già abbiamo fatto nell’ultimo anno, tutte le attività necessarie e contrastando inefficienze e ritardi . Il doveroso rispetto e soddisfacimento dei diritti di chi è stato così gravemente danneggiato dalle due catastrofi naturali, deve realizzarsi non derogando dai principi di sicurezza e sostenibilità e lavorando quotidianamente per il pieno recupero della fiducia da parte dei cittadini nella capacità delle istituzioni di fornire risposte in tempi ragionevoli .
CONCLUSIONI
Il presente rapporto rappresenta in forma sintetica le molteplici attività che gravano sulla struttura commissariale a seguito dell’emanazione delle diverse disposizioni di legge, sia sulla gestione post sisma che post frana. Ad esso viene allegato anche il resoconto dei primi sei mesi delle attività del Commissario delegato per l’emergenza, in conseguenza dell’evento catastrofico del 26 novembre 2022.
Tale resoconto è stato trasmesso al Dipartimento della Protezione Civile nazionale in data 30 giugno 2023 ed è stato integrato con gli aggiornamenti dei più significativi atti successivi a tale data.
Il documento viene allegato al solo scopo di fornire, a quanti vi hanno interesse, un quadro ancor più completo delle attività espletate dalla struttura commissariale, anche a supporto delle attività demandate al Commissario delegato.
Le funzioni che la struttura commissariale è stata chiamata ad espletare sono riassumibili nel modo che segue.
1) attività successive al sisma del 2017: ricostruzione pubblica, ricostruzione privata, assistenza alla popolazione, misure di sostegno alle imprese;
2) attività successive all’emergenza frana: piano degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e ricostruzione pubblica, ricostruzione privata, assistenza alla popolazione, misure di sostegno alle imprese;
3) attività di supporto relativa alla gestione emergenziale conseguente alla dichiarazione dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio il 27 novembre 2022 e all’emanazione delle numerose ordinanze del Capo Dipartimento della Protezione Civile.
Si tratta di una configurazione di funzioni relative alle conseguenze delle due catastrofi, che annovera competenze che per altri eventi della stessa natura sono radicate su più livelli di governo e attribuite a diverse istituzioni. Quella ischitana, pertanto, si configura nel panorama delle gestioni emergenziali e di ricostruzione post catastrofi naturali, come un’esperienza del tutto peculiare, che solo negli ultimi mesi ha potuto assumere una dimensione più completa ed efficace a seguito delle misure di rafforzamento degli organici.
La speranza è che le scelte compiute nell’ultimo anno, in particolare negli ultimi mesi, possano produrre i risultati attesi dalle istituzioni locali e dai cittadini.