martedì, Dicembre 24, 2024

Il timing imposto da Dionigi non piace alle imprese. Lavori per Olmitello e Maronti, le ditte “scappano”

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Difficoltà nel realizzare il progetto accorpato di risanamento e riqualificazione. Anche il “Research Consorzio Stabile” ha comunicato il recesso. Ora il sindaco e il rup arch. Cianciarelli devono correre ai ripari

A Barano non è tutto oro quel che luccica, anche nel settore dei lavori pubblici. E alcuni importanti progetti avviati dall’Amministrazione guidata da Dionigi Gaudioso stanno incontrando notevoli ostacoli. E’ il caso dei due progetti poi accorpati per i lavori di “Risanamento e restauro ambientale dell’antica sorgente termale di Olmitello” e “Realizzazione di infrastrutture e riqualificazione scale d’accesso al piazzale della Baia dei Maronti”, avviati diversi anni fa e finanziati dal Ministero dell’Economia. E così si registra la fuga delle imprese appaltatrici. Evidentemente il timing imposto dal sindaco Gaudioso, il fiato sul collo per evitare la perdita del finanziamento e la pressione esercitata per giungere a conclusione degli interventi non piacciono a tutte le ditte. Dunque per il sindaco e il responsabile dei lavori pubblici arch. Agnese Ciancerelli inizia un percorso “a ostacoli” per ultimare i lavori ai Maronti (fermi al 49%) e a Olmitello (realizzati all’89%). E’ obbligatorio riuscire in questa difficile impresa, pena la revoca del finanziamento, con tutte le conseguenze facilmente immaginabili…

Una situazione non facile e nemmeno nuova. Infatti già la ditta “Larefin” era stata messa nelle condizioni di rinunciare e lasciare il cantiere in quanto non stava rispettando i tempi e le modalità di lavoro previste dal capitolato di appalto. Ma evidentemente qualcosa non funziona nella gestione dei finanziamenti e dei pur importanti progetti approvati, di cui Dionigi si fa un vanto.

La delibera di Giunta approvata per prendere atto della complessa situazione venutasi a creare e adottare le necessarie contromisure in premessa evidenzia infatti che «a seguito di procedura ad evidenza pubblica e di rinuncia della prima ditta aggiudicataria (CO.GE.DI. s.r.l.), i lavori sono stati affidati alla soc. “Research Consorzio Stabile società consortile”, formalizzando l’appalto nel 2014 e con contratto aggiuntivo del 2017. Nel 2022 era stata approvata la immancabile perizia di variante che non ha certamente contribuito ad accelerare i tempi…

Nella delibera poi si riporta che «sono state riscontrate alcune difficoltà da parte della alla soc. “Research Consorzio Stabile società consortile ar.l.”, per le quali comunicava, per le vie brevi, una possibile indisponibilità a continuare le lavorazioni». L’impresa si è comunque dichiarata «disponibile alla risoluzione del contratto senza opposizioni o richiesta a qualunque titolo di risarcimento danni, per la non sussistenza delle condizioni per il prosieguo dell’appalto nel rispetto dei tempi imposti dal finanziamento ministeriale». Una corsa contro il tempo insostenibile…

Il direttore dei lavori ha dunque relazionato sullo stato di consistenza dei lavori e sull’avanzamento, certificando che gli stessi «risultano conformi agli ultimi stati di avanzamento». E’ stato anche verificato che già a giugno non risultavano sui luoghi «materiali già approvvigionati, nonché mezzi d’opera, attrezzature o impianti di proprietà dell’impresa, né ulteriori giacenze…».

Le opere rimanenti riguardano perlopiù l’impiantistica, nel dettaglio una percentuale pari al 58,22% per gli impianti elettrici e all’89,12% per gli impianti idrico sanitari e di condizionamento relativamente ai lavori per la “Realizzazione infrastrutture e riqualificazione scala di accesso al Piazzale Maronti”; al 52,61% per gli impianti elettrici e al 17,66% per gli impianti idrico e di condizionamento per quanto riguarda i lavori per il “Risanamento e restauro ambientale dell’antica sorgente termale Olmitello”.

La delibera precisa anche che le opere mancanti dovranno essere aggiornate al Prezzario Campania 2023. La Giunta ha dunque preso atto del recesso da parte del “Research Consorzio Stabile società consortile”, demandando al rup arch. Cianciarelli l’adempimento di tutti gli atti conseguenziali, ivi comprese la rimodulazione del quadro economico relativo alle lavorazioni mancanti. E’ chiaro che per procedere al completamento occorre individuare una nuova ditta, sperando che anche questa non si dia poi alla fuga. Un bel rompicapo per Dionigi e la sua maggioranza, nonché per la Cianciarelli.

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