Ugo De Rosa | Come vi avevamo annunciato già nei mesi scorsi, il prof. Maurizio Giugni non è più il Commissario straordinario unico per la depurazione. La complicata faccenda italiana, oggetto di ben quattro infrazioni europee specifiche, ora è affidata alla cura del presidente di Sidra ed ex parlamentare, Fabio Fatuzzo. Lo ha stabilito il Decreto del presidente del Consiglio, che formalizza la nomina decisa dal ministro degli Affari europei Raffaele Fitto, di concerto con il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.
Oltre a Fatuzzo, la struttura si compone anche di due nuovi subcommissari: Salvatore Cordaro e Antonino Daffinà.
Il ministro Gilberto Pichetto augura «buon lavoro al Commissario Fatuzzo e alla nuova Struttura, che svolge un’attività tecnico – amministrativa estremamente delicata. Il nostro Paese – aggiunge Pichetto – paga oggi sanzioni all’Europa per le sue inadempienze in campo fognario e depurativo: un costo innanzitutto ambientale, che impatta sulla vita e sull’economia di tanti territori, prevalentemente dislocati in Sicilia, Calabria e Campania». Il ministro ringrazia infine per il lavoro svolto la precedente Struttura guidata dal professor Maurizio Giugni.
LA POLEMICA DI SCHIFANI
Saranno ora Fatuzzo, Cordaro e Daffinà a gestire le sorti anche dei nostri famosi depuratori ischitani che, lo ricordiamo, dovrebbero essere ben tre. Quello di Ischia completato per il 60% e quelli di Forio (che serve anche Serrara Fontana) e quello di Casamicciola (che dovrebbe servire anche Lacco Ameno) che, invece, sono ancora fermi alla progettazione e alla identificazione del posto in cui nascere.
Tuttavia, mentre Fatuzzo prende possesso della poltrona del professor Maurizio Giugni (che negli anni scorsi aveva mazzolato ed esposti al pubblico ludibrio alcuni sapientoni locali) la polemica sulla nomina arriva direttamente dal presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani. Per Schifani, infatti, lo spoil system della Meloni premia solo la parte politica e penalizza, invece, quella tecnica. «Ho appreso – dice Schifani – che il governo nazionale ha recentemente nominato il commissario della depurazione e due suoi vice. Il mio grande stupore consiste nel fatto che si è passati dal professore Maurizio Giugni, ordinario di ingegneria idraulica, e quindi dotato di altissima competenza e preparazione sul delicatissimo settore che vede la Sicilia particolarmente coinvolta, ad un ex parlamentare che, nel pieno rispetto della sua prestigiosa carriera, non presenta alcuna preparazione specifica. Mi auguro che il governo nazionale rifletta attentamente su queste scelte».
IL BILANCIO DI GIUGNI
Dal sito del Commissario Unico, nel frattempo, il prof. Giugni ha reso pubblica la sua relazione finale: «Con il ringraziamento del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin per il lavoro svolto si è definitivamente concluso il mandato triennale della struttura commissariale per la depurazione guidata dal prof. Maurizio Giugni, ordinario di costruzioni idrauliche nell’Università Federico II di Napoli, coadiuvato dai due subcommissari, l’ing. Riccardo Costanza e l’on. Stefano Vaccari. La Struttura nel triennio 2020-2023 ha lavorato per realizzare gli interventi fognari e depurativi necessari a superare le annose procedure di infrazione sulle acque reflue urbane aperte dall’Unione Europea, ubicati prevalentemente nel meridione.
In questo periodo, come è possibile evincere dalla relazione di fine mandato trasmessa dal Commissario Giugni al Ministero dell’Ambiente, sono stati portati in attuazione circa il 60% degli interventi commissariali, sono state completate 23 opere fognario/depurative e avviati 26 cantieri di lavori; inoltre 3 gare lavori sono in corso e ulteriori 9 interventi sono stati approvati e trasmessi alla Centrale di Committenza Invitalia per l’affidamento dei lavori.
Le opere completate e i cantieri avviati sono ubicati prevalentemente in Sicilia, dove sono stati completati 13 interventi e avviati 22 cantieri dal valore complessivo di oltre 250 milioni di euro, ma sono stati completati interventi e aperti cantieri anche in Calabria, Basilicata, Puglia e Lazio.
Complessivamente sino ad oggi in Sicilia sono stati impegnati circa 700 milioni di euro, aprendo importanti cantieri come quelli del collettore sud orientale di Palermo e dell’adeguamento e potenziamento dei depuratori di Palermo, Castelvetrano, Gela, Furnari, Patti, Campobello di Mazara, Sciacca, del nuovo depuratore di Agrigento e Favara nonché di numerose reti fognarie, come quelle di Agrigento, Palermo, Porto Empedocle, Mazara del Vallo, Marsala, Sciacca e Ribera.
La Struttura Commissariale nella scorsa primavera ha anche approvato importanti progetti esecutivi, come quello dell’adeguamento e potenziamento dell’impianto di depurazione di Napoli Est (per quasi 1 milione di abitanti equivalenti), di Caltagirone, Misilmeri, Gioiosa Marea e due lotti fognari dell’agglomerato consortile di Misterbianco, per un valore complessivo di oltre 380 milioni di euro.
Importanti avanzamenti sono stati compiuti anche per altri interventi commissariali, chiudendo le fasi progettuali per gli agglomerati di Augusta e Acireale, mentre per l’agglomerato consortile di Catania è stato completato il progetto esecutivo dell’adeguamento e potenziamento dell’impianto di depurazione di Pantano D’Arci e avviato l’iter autorizzativo, mentre per la maggioranza dei 6 lotti fognari sono state completate le progettazioni esecutive e gli iter autorizzativi.
Tutto ciò è stato realizzato nonostante in molti casi si siano registrati rallentamenti dovuti ai tempi di ottenimento dei pareri ambientali, non derogabili dalla Struttura Commissariale, come i PAUR del depuratore di Palermo e di Messina, rilasciati dall’Assessorato Ambiente della Sicilia dopo circa 1 anno e mezzo.
Infine un particolare ringraziamento per l’importante lavoro svolto dal precedente Commissario Prof. Enrico Rolle e ancor prima dai Commissari regionali, che hanno permesso attraverso il loro operato il raggiungimento degli importanti risultati citati».