La comunità di Serrara Fontana e dell’intera isola perde uno dei pini al Ciglio. Non quello oggetto di avvelenamento da parte di ignoti per farlo seccare, ma l’albero a poca distanza. L’atto vandalico che tanto aveva indignato la cittadinanza e in primis il sindaco Irene Iacono, che si era impegnata ad attivarsi per salvarlo e a denunciare l’attentato al verde alle forze dell’ordine.
I pini in pessime condizioni nella Piazzetta Vincenzo Mattera al Ciglio sono due e per verificarne la stabilità e le possibilità di mantenimento, su indicazione della Giunta l’Utc aveva affidato all’agronomo dott. Francesco Mattera l’incarico di redigere una perizia agronomica. La perizia è stata redatta e trasmessa al Comune. Acclarando la pericolosità del pino che si era “salvato” dal gesto vergognoso di ignoti. Purtroppo le sue condizioni sono tali da rappresentare un pericolo per persone e cose e dunque va tagliato con urgenza.
E’ questo quanto emerge dalla determina adottata dal responsabile del Settore Vigilanza cap. Vito Gallo, che riporta l’esito della perizia: «Rilevato che dalla perizia agronomica asseverata si evince che il Pino della specia Pinus halepensis (Pino d’Aleppo), quello posto lateralmente a circa 3 metri rispetto al pino oggetto di segnalazione di danneggiamenti, “ha accusato anomalie strutturali gravissime. Il soggetto ha un tronco molto contorto, inclinato in vario modo intorno alla sua lunghezza totale, circa 10 metri, ma soprattutto con il cilindro legnoso profondamente cariato e cavo nella parte bassa (dal colletto a salire in quota fino a circa metri 2,50 sul tronco) che nella parte distale dello stesso tronco fino al punto di attacco di una vecchia branca poi distaccatasi qualche anno orsono forse in occasione di un forte vento. Nella codifica internazionale V.T.A. (Visual Tree Assessment) l’albero è collocato dal sottoscritto nella classe “D” estrema e di rischio e cedimento statico.
Il sito vulnerabile primario è la piazzetta Vincenzo Mattera sottesa. Il rischio è di livello valutato come gravissimo, e implementato potenzialmente vièppiù in occasione di venti impetuosi. Lo stesso rischio può concretizzarsi anche in condizioni climatiche di assoluta quiete, viste le critiche condizioni in cui versa il tronco. La pericolosità in condizioni ordinarie e di livello da elevato a molto elevato, con una significatività che riguarda la sicurezza pubblica del luogo. La dannosità potenziale infierisce su beni pubblici (arredi e altro) e privati (autoveicoli in transito, beni mobili trasportati). Nessuna possibilità di mettere in atto consolidamenti statici considerato che il richiamato pino, cosi come esposto, costituisce pericolo per la pubblica incolumità e che si rende indispensabile procedere con urgenza all’abbattimento dello stesso al fine di scongiurare pericolo, tenendo conto anche dell’ubicazione particolare e dell’approssimarsi della stagione autunnale”».
A questo punto Irene Iacono, sia pure a malincuore, si è dovuta rassegnare a perdere uno dei pini, emanando l’ordinanza sindacale che dispone di procedere con urgenza al taglio a tutela della pubblica e privata incolumità. Al posto del pino pericolo ne potrà essere piantato un altro e comunque a questo punto si spera di poter salvare quello avvelenato.
Il cap. Gallo si è dunque attivato a tambur battente per affidare l’intervento urgente alla ditta “Emaco di Coppa Emanuele” con sede a Forio per la spesa complessiva di 1.600 euro. Una conclusione comunque amara.