Il gup di Roma Rosalba Liso ha assolto “perché il fatto non sussiste” il giudice Alberto Capuano, l’imprenditore alberghiero ischitano Michele De Siano, e il direttore di uno degli hotel di quest’ultimo, Maurizio Orlacchio, dall’accusa di corruzione in atti giudiziari accogliendo in pieno la difesa degli avvocati Cristiano Rossetti e Angelo Nanni per Orlacchio e De Siano, mentre il Capuano era difeso dal prof. Frugiuele e dall’avv. Sorge.
Gli inquirenti sostenevano che il giudice Capuano aveva emesso una sentenza favorevole all’imputato De Siano e favorito il testimone Orlacchio non trasmettendo gli atti alla Procura per un procedimento a suo carico in cambio di alcuni brevi soggiorni alberghieri. “La difesa – spiega il collegio difensivo – ha dimostrato la totale infondatezza di tale contestazione per la quale il pubblico ministero aveva chiesto la condanna per Capuano ed Orlacchio alla pena di anni uno e mesi dieci di reclusione con la sospensione condizionale”.
La difesa ha dimostrato sia che non c’è stata nessuna pronuncia a favore di De Siano, perché lo stesso all’epoca è stato condannato dallo stesso Capuano per un caso legato agli scarichi dell’hotel e, nel caso di Orlacchio, invece, l’ex giudice di Ischia non poteva e non doveva procedere trasmettere gli atti in procura nei suoi confronti non sussistendo alcun presupposto di reato giacché Orlacchio aveva preso parte al processo nella qualità di “testimone assistito”.
Inoltre, dallo svolgimento del processo con il rito abbreviato che si è svolto questa mattina a Roma, la difesa ha dimostrato come a Capuano non siano stati offerti soggiorni gratis presso l’hotel San Montano di Lacco Ameno e, ha anche chiarito, che le occasioni in cui Capuano è stato presente presso l’hotel dei De Siano, lo abbia fatto in virtù del proprio ruolo istituzionale quale giudice della sezione distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli in concomitanza di eventi pubblici organizzati o patrocinati dal comune di Lacco Ameno.