lunedì, Novembre 25, 2024

Ischia, il super ex: Nicola Ruggeri. “Ho vinto ovunque, ma ho ancora il nodo in gola per la stagione 2003/04 in gialloblù”

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Da Gigino Fiore alle scarpe bullonate fino alla Coppa Italia vinta in 9. l grande rammarico: la non vittoria nel 2003-2004

Domenica, prima di Budoni-Ischia, sulla nostra edizione cartacea abbiamo pubblicato questa interessante interviste a Nicola Ruggeri, un super ex di casa Ischia e oggi impegnato nel settore giovanile della squadra sarda che l’Ischia ha battuto per 4-0. Un viaggio nel passato, al campionato perso in Eccellenza nel 2003-04 e alla Coppa Italia vinta. Ve la riproponiamo

Gli uomini di Enrico Buonocore tornano in Sardegna per la quinta giornata del Girone G di Serie D. Nuovo appuntamento sull’isola per i gialloblù che affrontano il temibile Budoni, protagonista di quattro risultati utili consecutivi e di due vittorie nelle gare disputate tra le mura amiche. Il confronto di questo pomeriggio sarà speciale per Nicola Ruggeri, doppio ex della sfida.

Una stagione ad Ischia, nel lontano 2003/04, per il mister di Selargius, ormai in pianta stabile nel piccolo centro in provincia di Sassari: “Vivrò la giornata in maniera serena, andrò a vedere la partita e che vinca il migliore. Sono stato bene ad Ischia, ho lasciato tanti amici con cui mi sento spesso. Anche riguardo l’ultima trasferta, ho dato indicazioni. Dimenticare Ischia è impossibile. A Budoni invece ho giocato due anni e ho costruito la famiglia”.
Poi ritorna alla mente l’esperienza ad Ischia: “Il ricordo più bello è stato quando abbiamo vinto la Coppa Italia in nove (contro il Gragnano, ndr). Quello più brutto riguarda il campionato, quando l’abbiamo perso. È il rammarico più grande che ho”.

E quindi il passaggio a Budoni: “C’è un ambiente bellissimo dove si può lavorare tranquillamente. È un paese di oltre 5mila abitanti, non c’è la pressione che magari si può trovare altrove come ad Ischia che è una piazza che ha fatto calcio a livelli importanti ed è abituata ad avere tanto seguito, anche durante l’allenamento. Qui c’è un ambiente diverso, come si vive il calcio è differente. Ad Ischia c’è più pressione e, anche se non dovesse esserci una squadra pronta per il successo, devi vincere lo stesso. Da giocatore mi è piaciuta tantissimo Ischia, l’avventura non era iniziata nel migliore dei modi per l’infortunio durante il ritiro e perché non eravamo visti benissimo per tante cose. Poi si sono innamorati dei sardi e si è creato un legame speciale, hanno notato che tenevamo molto alla maglia”.

Ruggeri si sofferma sulle dinamiche all’interno del girone e torna sul match tra le sue due ex squadre
“Ho seguito queste prime quattro giornate. Il girone è bello tosto, ho visto il derby di domenica scorsa. C’è la Cavese, la Nocerina, la Cynthialbalonga che ha in squadra due attaccanti che conosco benissimo (Sartor e Cappai, ndr). Sono squadre attrezzate, anche il Budoni ha un’ottima squadra e con una società seria, a capo c’è un presidente apprezzato in Sardegna e in Italia, una persona corretta e a cui piace fare le cose in maniera giusta, è un grande imprenditore. Ripeto, ho visto la prestazione dell’Ischia nella gara contro la Cavese. Il calcio è fatto di episodi e di tanti altri fattori, quindi mi aspetto una partita tosta per entrambe le squadre. Non sarà una passeggiata, mi auguro una gara maschia e che diverta il pubblico”.

Quanto è cambiato il calcio rispetto alla tua generazione?
“È cambiato tantissimo. Parlo di ciò che accade in Sardegna, ho visto le varie categorie e in particolare l’Eccellenza. Da giocatore ho vinto qualche campionato qui, c’erano squadre dal grande blasone, parlando dell’anno in cui ho raggiunto il record con la Nuorese, qualche giocatore è arrivato in Serie A e in Serie B. Erano compagini fuori dal normale, da ogni orbita. Erano campionati tosti. L’anno scorso ho avuto la possibilità di andare sul campo a vedere qualche partita, non c’era mezza scaramuccia, anche in impegni di cartello. Dopo la stagione ad Ischia sono tornato in Sardegna e giocavo tutte le partite con le scarpe bullonate, abituato ad un campionato dove bisognava tirar fuori carattere e personalità, altrimenti non potevi andare a giocare a calcio. Il rammarico più grande della mia vita calcistica è quello di non aver vinto il campionato ad Ischia. Ho vinto ovunque, ma ho ancora il nodo in gola per la stagione 2003/04 in gialloblù. Eravamo una grandissima squadra, ma c’erano tanti fattori di mezzo che ancora oggi fatico a comprendere. Ci sono arrivato da solo, ma li tengo per me. Dispiace perché era una piazza che avrei voluto vedere esultare, oltre alla Coppa Italia. Immagino soltanto cosa possa significare vincere un campionato ad Ischia, purtroppo non ne ho avuto la fortuna”.

Il progetto più grande di Ruggeri è il Budoni Summer Camp, ormai consolidato e che punta all’educazione in ambito sportivo
“Ho ragazzi da tutta Europa e da tutto il mondo, vengono in vacanza qui e attraverso gli info point si informano delle attività che ci sono in estate. La prima cosa che mi interessa è l’educazione, il rispetto. L’anno scorso abbiamo dato il via al progetto Juniores della Budoni e, dopo un avvio un po’ così, abbiamo vinto il campionato e le finali regionali. Siamo andati a fare le finali nazionali, abbiamo vinto la Coppa Disciplina con ragazzi di 18 anni. Per me il rispetto è importante, è quello che insegno. Poi ci occupiamo anche della parte tecnica e calcistica, facciamo un lavoro dalle 9 alle 18, ci sono della pause con mare, piscina. Mi preme però insegnare prima il rispetto verso i ragazzi e gli istruttori, verso ciò che si usa e verso tutto ciò che ruota attorno al Budoni Summer Camp. Poi insegniamo la parte calcistica perché un po’ d’esperienza c’è. Genitori? Fanno i genitori, portano i bambini e stanno dove devono stare”.

È previsto un ritorno ad Ischia?
“Sì, ci tornerò, ho intenzione di restare qualche giorno anche per vacanza. Da quando sono andato via, sono tornato una sola volta. Voglio tornarci, ci sarò con piacere perché per me l’anno ad Ischia è stato bellissimo, in tutte le sue sfaccettature”.

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