Gaetano Di Meglio | Si è svolta, ieri, 20 ottobre, al Cinema Delle Vittorie di Forio, la prima edizione di “FORIO PREVENTION DAY”, un’intera giornata dedicata alla sensibilizzazione e all’informazione per la prevenzione oncologica organizzata dal Comune di Forio.
Un evento che ha registrato la partecipazione di oltre 200 interessati e che ha messo al centro del dibattito una questione, fino ad ora, trattata solo come argomento di strumentalizzazione politica e come oggetto per abbigliare qualche bavero di giacca. Ora di uno, ora di un altro.
L’evento, fortemente voluto dall’assessore alla sanità e vice sindaco di Forio, Angela Albano, si è sviluppato in linea con il protocollo d’intesa dell’Asl Na2 Nord per attività di promozione e informazione sull’educazione alla salute e la prevenzione nelle comunità locali. Un protocollo che vanta il coordinamento medico-scientifico del prof. Giacomo Cartenì (già primario del reparto di Oncologia Medica del Cardarelli di Napoli e proff. dell’Università Vanvitelli).
L’iniziativa, finalizzata alla promozione e diffusione sul territorio di un’efficace cultura della prevenzione in ambito oncologico, è stata l’occasione per dibattere sulla necessità di avere una rete sanitaria moderna e innovativa con specialisti ed esperti.
Lo scirocco che si è abbattuto sulla nostra isola non ha permesso la partecipazione della super testimonial dell’iniziativa, l’attrice Cristina Donadio, protagonista del cortometraggio di Giuseppe Alessio Nuzzo “La scelta”. Il video, proiettato nella sala di Forio ha favorito un costruttivo dibattito. La pellicola, infatti, rielabora la paura e la sofferenza vissuta nel momento in cui l’attrice famosa per aver interpretato la “Scianèl” di Gomorra si è trovata a doversi rapportare necessariamente con la malattia.
Sul palco del “Delle Vittorie”, si sono passati il testimone il prof. Aldo Filosa (già responsabile della Microcitemia e Malattie Rare dell’ospedale Cardarelli), la dott.ssa Maria Lanzillo (specialista in nutrizione oncologica dell’ospedale Cardarelli) e il dott. Maurizio Matarese (specialista in oncologia, all’ospedale Rizzoli di Ischia). Nell’ambito dell’iniziativa, il prof. Cartenì ha presentato il Progetto “Kerubin” per la costruzione di un percorso terapeutico digitalizzato e condiviso a supporto di medici e pazienti e ne abbiamo discusso insieme.
CARTENÌ: UNA SOLUZIONE CONTRO L’INAPPROPRIATEZZA DELL’UTILIZZO DEL SETTING ASSISTENZIALE DI RICOVERO
Prof. Cartenì, Kerubin è il progetto che si prefigge di aiutare i malati oncologici anche dell’isola d’Ischia in maniera più diretta e immediata.
«Assolutamente sì. Kerubin può essere la piattaforma sulla quale assistere i pazienti oncologici. È un nuovo modo, avveniristico per certi versi, di prendersi cura dei pazienti oncologici e permettere ai medici che li assistono di avere precocemente tutte le informazioni che servono per poter assistere al meglio i pazienti. E’ un progetto nato nel 2005 in un call center con il quale noi siamo riusciti a tenere lontani i pazienti dall’ospedale e ora poi si è trasformato in un progetto virtuale. È un po’ una scommessa».
Al contrario in passato, si diceva che il paziente oncologico dovesse essere ospedalizzato, purtroppo sull’isola abbiamo di reparto di oncologia staccato dall’ospedale Rizzoli. La nostra scommessa fino a poco tempo fa era quella dell’ospedalizzazione
“E’ vero in alcuni frangenti della loro battaglia così come è vero che alcuni pazienti hanno bisogno di un ambiente diverso da quello dell’ambulatorio. E’ ovvio che in una fase più avanzata di malattia o in certe condizioni di sintomatologia, sicuramente necessita il ricovero. Però questa è solo una percentuale dei pazienti. Quello che noi constatiamo è l’inappropriatezza dell’utilizzo del setting assistenziale di ricovero, dove magari troviamo pazienti che non hanno sintomi ricoverati e pazienti che stanno male, che invece non sono ricoverati. Questo progetto serve, invece, ad utilizzare il setting assistenziale nel modo appropriato. E i paziento si stanno facendo avanti».
Ormai quasi in ogni famiglia c’è la conoscenza con termini che mettono paura, ma anche chi parla ha avuto l’opportunità di sperimentare questa conoscenza che, dopo il travaglio soprattutto interiore rispetto all’avvento di alcune parole nella propria vita, mi sembra però che non siamo mai pronti a ricevere.
«Non possiamo mai essere pronti, ma la cosa terribile è se dall’altra parte non abbiamo un professionista in grado di trasmettere empatia. Un medico che cura, che si prende cura di te. Questa è la cosa fondamentale. E ora, nell’evoluzione dell’assistenza, prendersi cura significa poterti seguire anche a casa, cosa che puoi fare soltanto con dei dispositivi tecnologici che te lo permettono. Però ben si prefigura la possibilità di prendersi cura in questo modo».
Ovviamente non è difficile capire a cosa sia stato ispirato il nome Kerubin.
«Certo, prendersi cura con amore».
ANGELA ALBANO: «FORIO PORTERA’ AVANTI L’INIZIATIVA CON GLI ALTRI COMUNI»
Una scommessa vinta per il vicesindaco di Forio Angela Albano quella di una giornata di prevenzione al Cinema Delle Vittorie. La materia dell’assistenza sociale, ma in questo caso della sanità, che è un po’ più piena, ovviamente è quella più complicata perché tocca le persone direttamente. Il vicesindaco ha un’ampia esperienza per affrontare questo tema. Tracciare una linea di commento su questa lunga giornata di prevenzione che ha avuto tanto successo.
«Una giornata interessante, sicuramente, perché si è parlato ad ampio raggio di quella che è la problematica che su quest’isola, ahimè, diventa abbastanza difficile, complicato, tracciare una linea semplice per poter arrivare all’obiettivo. Stamattina qui si sono susseguite persone di un certo calibro nella qualità di Giacomo Cartenì e del professore Filosa e la dottoressa Lanzillotta, sempre del Cardarelli.
Questo è solo l’inizio. Forio fa da apripista. Credo che il professore Cartenì ha già tracciato quello che è il progetto Kerubin, che sono convinta parlando già con altri sindaci, troverà riscontro da subito con una serie di progetti che porteremo avanti. L’amministrazione comunale è a favore di questa linea. Grazie al sindaco Stani Verde siamo in linea con gli altri sindaci, andremo avanti come treni per poter portare avanti questa quest’iniziativa».
Le faccio una domanda che sono convinto la metterà un po’ in difficoltà. Quando in famiglia arriva la parola tumore cambia tutto.
«L’ho detto stamattina nel mio intervento. Chi più di me lo può confermare? Io ho perso i genitori in due mesi, ho vissuto il calvario della malattia direttamente, quotidianamente e so bene cosa vuol dire ascoltando quotidianamente le persone per strada che raccontano delle loro difficoltà ad affrontarla. Mi rendo conto sempre di più che da vicesindaco e assessore alla Sanità, nonché alle Politiche sociali, diventa necessario un intervento forte e un interesse forte per la problematica. Dico già da subito che mi muoverò insieme alla mia amministrazione e agli altri sindaci affinché qualcosa di concreto venga fatto sull’isola».
Non voglio accendere inutili polemiche, tuttavia mi sembra anche questa l’occasione di mettere un punto e di dire di smetterla di strumentalizzare certe tematiche.
«Assolutamente sì. Sulle malattie, sulla salute, e la salute è sacra, non si discute. Evitiamo inutili polemiche e illazioni. Non hanno senso. Andiamo avanti».