A Casamicciola già da circa una settimana, a Ischia a partire da lunedì, ecco cominciate con largo anticipo le installazioni delle luminarie natalizie. La ditta che se ne occupa, manco a dirlo, è sempre la stessa per entrambi i comuni; la gente, sempre più egoista e distratta che mai da mille legittimi e incombenti pensieri, è ben lungi dal pensare al paese che affonda, tanto la scorciatoia è sempre la stessa, la più comoda: la politica è sporca e chi la pratica ruba. Vero?
Adesso che sono nuovamente due Ferrandino a guidare i due comuni, l’uno già vice dell’altro, l’altro già mentore dell’uno, amici poi nemici poi amici ritrovati almeno formalmente, non dobbiamo meravigliarci più di tanto se, pian pianino, certe scelte di Enzo risulteranno speculari a quelle di Giosi. La politica è l’arte del possibile e per questo stampo di esponenti può essere vero tutto e il contrario di tutto dalla sera alla mattina, pur di onorare la loro inutile tabella di marcia. E non meravigliateVi se poi, già a cavallo dell’Immacolata ma di certo a ridosso della primavera, Ischia Servizi comincerà, su ordine di Enzo, a piantumare quei fiorellini coloratissimi e tanto cari all’attuale primo cittadino di Casamicciola nei dieci anni in cui è stato alla guida di Via Iasolino.
Per favore, non cominciatemi a dire che Natale è cafone o che riempire il paese di fiori è sempre meglio che niente. Siamo a fine 2023, con una situazione che in prospettiva, per il prossimo anno, non promette nulla di buono e siamo ancora a lasciarci incantare da certe apparenze il cui danno economico arrecato alle casse comunali e, quindi alle nostre tasche, per quanto malcelato, è tuttora impunito? Piuttosto, perché non provate a chiedere a questi signori se questo appalto abbinato sia stato eseguito prima del 30 novembre semplicemente per far sì che i cittadini casamicciolesi, in caso del più che probabile successo del ricorso di Abramo De Siano, restassero con il semplicistico rammarico di aver perso ancora una volta il sindaco delle “lampetelle” e dei “fiorellini” al punto da tornare a votarlo a furor di popolo sia per le comunali che per le europee? E seppure così fosse, Enzo Ferrandino cosa ci guadagna in termini d’immagine, se non il consolidamente del suo ruolo di collega gregario eternamente a rimorchio e senza certezza di futuro politico nel suo momento di maggiore impopolarità?
Suvvia, ragazzi. Ma su quest’Isola proprio non riusciamo a crescere e darci una mossa?