giovedì, Dicembre 26, 2024

Patrimonio Immateriale della Campania, l’isola d’Ischia protagonista a Paestum

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C’è tanta storia ischitana presso l’antico tabacchificio di Capaccio Paestum che ospita, in questi giorni, la prima edizione della rassegna dedicata all’IPIC, inventario del patrimonio immateriale della Regione Campania che annovera alcune delle manifestazioni più importanti della nostra isola: la Festa a Mare agli scogli di Sant’Anna, la rievocazione storica dell’arrivo di Santa Restituta, la Corsa dell’Angelo di Forio e lo Storico Carnevale di Monterone.

Appuntamenti legati a doppio filo alla nostra storia più vera e che di anno in annosi arricchiscono di nuove emozioni e di nuove sfaccettature. Emozioni raccontate, per l’occasione di Paestum, attraverso una brochure, gigantografie dei momenti più belli e modellini, come quello di una delle barche allegoriche della Festa a Mare agli scogli di Sant’Anna.

Presenti presso l’antico tabacchificio, l’assessore di  Ischia, Luigi Di Vaia, il vicesindaco di Lacco Ameno, Carla Tufano e il consigliere di Forio, Davide Laezza.

“Il successo della nostra partecipazione alla prima edizione della Fiera del Patrimonio Immateriale della Regione Campania – dichiara Luigi Di Vaia – è figlio della sinergia tra comuni, ennesima prova del fatto che, quando si crea una reale e proficua collaborazione, i risultati sono sempre tangibili e quanto mai efficaci. Investire in una adeguata promozione delle nostre bellezze, immateriali e materiali, è la chiave per rimettere Ischia al centro del mercato turistico mondiale. Per questo motivo la DMO deve diventare al più presto patrimonio di tutti, senza alcuna distinzione tra le nostre sei municipalità. Comunichiamo al mondo quanto di bello abbiamo e riusciamo a fare; in modo semplice: si può fare! Da qualche anno, grazie alla collaborazione con il CEIC (Istituto di Studi Storici e Antropologico), la “Festa a Mare Agli Scogli di Sant’Anna” è entrata a far parte del Patrimonio Immateriale della Regione Campania (IPIC) di cui presso l’antico tabacchificio di Capaccio, in quel di Paestum, si è svolta la prima rassegna.

Il comune di Ischia ha preso parte ai lavori insieme ai comuni di Forio e Lacco Ameno, con l’allestimento di uno stand dedicato, allestito grazie al supporto dell’Istituto V. Telese, che con i suoi splendidi studenti, ha offerto squisite degustazioni della nostra cucina più tipica. 

Un sentito ringraziamento va alle Cantine Mazzella, e a Pasquale Di Massa di “Officina Sant’ Anna” che ha messo a disposizione una super fotografata miniatura di una barca allegorica, opera curata nei minimi dettagli. Menzione speciale per “Studio A” grazie al quale in tanti hanno potuto scaricare il podcast che sta raccontando la storia della Festa.

La suggestione della “Corsa dell’Angelo” e della “Festa di Santa Restituita”, insieme alla “Festa a Mare agli scogli di Sant’Anna” hanno testimoniato il ruolo cruciale dell’isola nel panorama dei siti turistico-culturali della Regione.

Si ringrazia la Regione Campania e Scabec per la lodevole iniziativa che ci ha consentito di mettere in vetrina la nostra Festa più bella insieme alle tradizioni della nostra comunità”.

Il vicesindaco di Lacco Ameno, Carla Tufano,presente con l’Avv. Lucrezia Galano e l’Associazione “Le Ripe”: “Il Comune di Lacco Ameno  ha promosso e sostenuto la Festa di Santa Restituta e con i comuni di Ischia e Forio abbiamo presentato le tradizioni storiche ed enogastronomiche dell’isola d’Ischia.

È un orgoglio e un’emozione  per me da Vicesindaca di Lacco Ameno valorizzare con Le Ripe  e comunicare agli operatori del settore turistico la Sacra Rappresentazione del Martirio e dello Sbarco di Santa Restituta ad Ripas. Una Rappresentazione suggestiva e unica che merita di crescere e che l’Amministrazione intende promuovere sempre maggiormente. Grazie a  Le Ripe – Associazione Culturale, IPS Telese Ischia, IIS Cristofaro Mennella,  Tommasone Vini D’Ischia Scabec e Regione Campania.”

Davide Laezza,consigliere comunale di Forio, a margine della prima giornata dell’evento, ha dichiarato: “Si conclude il primo giorno della Prima Rassegna del Patrimonio Immateriale della Campania – IPIC . Un successo tutto “isolano”, soprattutto quando l’amicizia incontra l’amore e la passione per la propria terra. Il modellino della festa di Sant’Anna, i vestiti di scena della celebrazione di Santa Restituta, il punto  degustazione dei nostri piatti tipici con IPS Telese Ischia. E poi Forio, noi, con gli studenti dell’istituto IIS Cristofaro Mennella e 400 anni di storia da raccontare: la Corsa dell’Angelo e il Carnevale di Monterone.

In onore e memoria di Michele Petroni “Peperone”, Gerardo Calise, Don Pasquale Sferratore e tanti altri indimenticabili protagonisti.  Lo abbiamo scritto sulle nostre brochure, lo abbiamo pensato nelle stampe e nei materiali che abbiamo selezionato per allestimento. Più di un centinaio di studenti, turisti, relatori e ospiti hanno potuto sentirsi per un po’ “ischitani “ con le nostre tradizioni e le nostre bontà (tra cui il delizioso biancolella di Fabio Colella andato a ruba). Insieme facciamo la differenza!”

COSA E’ L’IPIC

La Regione Campania ha istituito l’ Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano (IPIC). L’Inventario cataloga il patrimonio culturale immateriale e le pratiche tradizionali connesse alle tradizioni, alle conoscenze, alle pratiche, ai saper fare della comunità campana, così come definite dalla Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del 17 ottobre 2003, ratificata dall’Italia con legge n°167/2007.

Per “patrimonio culturale immateriale” si intendono le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il saper fare, gli usi sociali, i riti e momenti festivi collettivi, anche di carattere religioso, come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi, che le comunità riconoscono in quanto parte del patrimonio culturale campano, trasmettendoli di generazione in generazione, costantemente ricreati in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia in quanto senso d’identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana.

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