L’opera in tufo dedicata a Vittoria Colonna, realizzata dallo scultore ischitano Giovanni De Angelis e collocata al centro del Piazzale Giovanni Paolo II d’Ischia Ponte, sebbene abbia inopinatamente sostituito quella precedentemente installata dall’amministrazione comunale e firmata dall’ottimo Felice Meo, rappresenta -finalmente, direi- un giusto tributo alla storia e alla cultura della nostra Isola, a partire dalla scelta del materiale da scolpire e dell’artista a cui affidarne la realizzazione.
De Angelis, ispirato dal ritratto della Colonna eseguito all’epoca da “un certo” Michelangelo, è riuscito a realizzare non la classica opera-maquillage, ma la riproduzione fedele dei tratti somatici e dell’espressione che identifica appieno una donna di cultura mai stata un’icona di bellezza e femminilità, ma anche di quello che un’autorevole commentatrice ischitana ha definito “lo sguardo stralunato, dilaniato, sospeso, fisso eppure ondivago, reso tramite una stortura degli occhi e delle inclinazioni, inquieto. Perché Vittoria Colonna era brutta e affascinante al tempo stesso. E straziata da drammi e perdite familiari. E da dubbi. Dunque? Niente ha a che fare la bellezza di qualche lineamento con la qualità dell’arte.”
E questa volta, in disaccordo con il mio amico Seby, non mi appassiona neppure discutere sull’orientamento dell’opera, nel senso che poco mi interessa se sarebbe stato meglio rivolgerla verso il Castello o difronte a chi arriva al piazzale da Via Luigi Mazzella: credo si tratti di parva materia o, almeno, di discussioni accademiche su dettagli trascurabili rispetto alla bontà dell’operazione, che se eseguita con analoga scrupolosità anche a Piazza degli Eroi avrebbe potuto collocarvi un’opera altrettanto -se non più- importante al posto dell’attuale e pressoché insignificante “coppa giratoria” in ceramica. Ma anche lì “se putesse ancora apparà”.
Mi intriga, invece, conoscere a che titolo sia stata acquisita dal Comune l’opera del Maestro De Angelis. Intendo dire, infatti, che una vox populi di commercianti del posto preoccupati dalla stabilità della scultura in presenza dei frequenti allagamenti del piazzale, rivela che non sarebbe stato effettuato un fissaggio stabile della Vittoria Colonna alla base in pietra sottostante, perché l’autore se ne sarebbe riservato la proprietà e il conseguente diritto di poter rimuoverla e riappropriarsene liberamente in qualsiasi momento.
Sarà vero? Qualcuno può darci lumi?