lunedì, Gennaio 13, 2025

Un senso di umanesimo integrale. Anche ad Ischia | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 14 gennaio 2024

Melania Di Meglio, devo dire mai banale nelle sue esternazioni, ha lanciato questo post su Facebook proprio ieri:
“Nel giro di due settimane sono stati sequestrati 5 kg (chili!!!!!) di sostanze stupefacenti.

…..ci sarebbe da aprire un dibattito lunghissimo ….e tristissimo…. -isolafeliceuncorno-”.
Le ha fatto seguito Giulia Mattera, che ha scritto:

“Concordo! Si evidenziano giustamente gli arresti ma la vera domanda è: Quanti su questa isoletta sono dediti al consumo e perché?”

La quotidianità di chi vive sull’Isola, a meno che non si riesca ad evaderne e a confrontarsi con la realtà che -amo ripetere- non finisce certo all’imbarco di aliscafi e traghetti, può pericolosamente imprigionare ognuno di noi in una serie di pericolosissime abitudini che hanno un denominatore comune: la noia da ripetitività e la conseguente emulazione a catena.

Chi non ha la possibilità o semplicemente lo spirito d’iniziativa di confrontarsi con gente e realtà diverse e di vedute comunque più ampie finisce per stufarsi di quel che ha ed entrare in un loop di dipendenza dalle abitudini della realtà in cui vive. E poiché dalle nostre parti, come ogni piccolo centro che si rispetti, il cerchio si restringe con estrema facilità, ecco che questo stato di perenne insoddisfazione e ricerca di stimoli trova sfogo nello “sballo” in ogni sua forma, con i soliti noti pronti a difendere il consumo di droghe leggere anche quando qualcuno, qui ad Ischia, ha ucciso al volante ed è stato trovato positivo ai cannabinoidi.

E quando a tutto questo si aggiunge uno stato di necessità economica amplificato dal momento di recessione che tutti stiamo vivendo, diventa sempre più facile rifugiarsi in forme di guadagno facile ma illecito e portare nel baratro più profondo sé stessi e le proprie famiglie.

Qui, cari amici, la politica c’entra ben poco! O almeno, potrebbe entrarci se fossimo tutti in grado di analizzare e combattere il fenomeno in modo unitario e con un’agenda ben precisa e dettata da autentici specialisti: psicologi, pedagoghi, maieuti, medici, educatori e amministratori pubblici degni di essere definiti tali, se seduti proficuamente allo stesso tavolo, potrebbero segnare il passo della svolta.
Bene scriveva, sempre ieri su Facebook, il mio amico diplomatico Fabrizio Lobasso: “E’ possibile recuperare un senso di umanesimo integrale? Sì, senza dubbio, partendo dall’orientamento, dalla formazione, dai giovani, dalla promozione di valori inclusivi.
Che si fa? Si parte? Ma quando? 

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