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L’ex special one | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 17 gennaio 2024

Riparlo di calcio per il secondo giorno consecutivo, perché l’esonero di Jose Mourinho dalla Roma merita una riflessione sul calcio che fu e su quello attuale.
Sembra che il mondo del pallone di casa nostra non conceda più alcuno spazio agli over 60, anzi, fa finta di accoglierli a braccia aperte per fare notizia fin quando il “sistema” non trova il pretesto per tagliarli fuori.
Nel caso dell’ormai ex “special one”, c’è sì un problema di visione anacronistica del calcio giocato e del modo di impostare tecnicamente e tatticamente la squadra. Ma di questi tempi, anche quella che in passato sembrava essere la sua principale virtù, cioè l’utilizzo di una comunicazione verace, efficace e sempre mirata all’assoluta protezione dei propri calciatori mettendoci in ogni caso la faccia, è stata posta in secondo piano rispetto alle logiche legate ai risultati e al valore della società-azienda. Così come, con tutta probabilità, era diventata indifendibile anche la frequenza con cui continuava a rimediare ammonizioni ed espulsioni per i suoi continui battibecchi con i direttori di gara.

Per chi segue il calcio, la mai manifesta volontà dei Friedkin di rinnovare il contratto al proprio allenatore in carica la dice lunga sul deterioramento dei loro rapporti. Ma anche in quel caso, chi si sarebbe aspettato l’atto di fede di Mourinho alla squadra, alla società, alla gente e alla città quale forma sottomissiva di captatio benevolentiæ pur di restare ancora in panchina? E anche la sua excusatio non petita accusatio manifesta nel ricordare a tutti, durante la conferenza stampa pre-match contro il Milan, la sua inequivocabile professionalità nel fare il suo lavoro, la dice lunga sul fatto che, con tutta probabilità, il suo modo di porsi nel calcio professionistico italiano era ormai “passato di punto”. Proprio come Mazzarri, pur senza alcun paragone sulle rispettive, diversissime carriere.

Tutto ciò considerato, io sentirò la mancanza di Jose Mourinho in questo nostro calcio sempre più drogato da scelte tutt’altro che dettate dalla logica di tutela dello sport in quanto tale e attente, invece, solo al profitto ad ogni costo. Così come prevedo che anche le dichiarazioni di Maurizio Sarri, che da quando non è più alla Rube ha ripreso a contestare apertamente il “palazzo” (vedi dichiarazioni contro la Supercoppa in Arabia), lo porteranno di qui a poco a rimanere fuori dal giro e non solo per raggiunti limiti d’età.

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