Francesco Fiorillo | Carlo Sanchez è il nuovo allenatore del Real Forio. Nella sala stampa dello Stadio Calise, il tecnico biancoverde si è presentato alla piazza: “È un piacere incontrarvi e conoscervi. È sempre un piacere venire sull’isola. Al di là della bellezza del posto, infatti ieri mi dicevo di essere stato fortunato ad aver visitato negli ultimi tre anni tre posti mare uno più bello dell’altro (Agropoli, San Teodoro e Forio), sono fortunato ad ereditare questa squadra.
Mi appoggio alle parole del presidente e ringrazio Iervolino per il lavoro fatto finora: lo dico apertamente e parlo in maniera generale, noi allenatori siamo l’ultima ruota del carro di una società. Difendo la categoria, ho fatto il presidente per gli allenatori per un po’ di anni e so le difficoltà che ci sono in questo lavoro. Siamo tantissimi e numerosi, alcune volte si va via con delle vittorie, abbiamo degli esempi importanti come Sarnese e Cavese negli ultimi tempi in Campania, e non capiamo il motivo di alcuni allontanamenti. Dobbiamo ringraziare i presidenti che esistono perché facciamo calcio grazie alla fortuna di avere delle persone che investono, che fanno sacrifici e che hanno passione per questo sport.
Tutto abbinato ai luoghi e alle tradizioni culturali, cittadine, in piccoli contesti e grazie a questi fattori facciamo calcio. Non c’è solo il calcio dei grandi, ma c’è il calcio di tutti. Sono onorato di far parte del Real Forio per tradizioni, per conoscenza del presidente e per conoscenza dei direttori. Sono contento di essere partecipe di questo progetto”.
Sul ruolo da subentrante: “Negli ultimi otto anni sono subentrato perché capisco la realtà e le difficoltà. Siamo tantissimi allenatori, posso garantire che ci sono moltissimi bravi allenatori. Poi ci sono delle situazioni che sono a favore o a sfavore perché il calcio è un gioco di situazioni dove all’improvviso il vento cambia la traiettoria e fa andare la palla in porta, perdendo dunque la partita, oppure c’è l’errore di un portiere avversario e vinci una partita immeritata. Gli allenatori non vincono le partite, un mister deve cercare di fare meno errori possibili e deve essere una persona coerente, vera.
Oltre l’aspetto tecnico, conta l’uomo. Se sei bravo in campo, si vede dai calciatori perché sanno tutto e sono perfettamente conoscitori della materia. Negli ultimi otto anni sono subentrato, conosco le difficoltà e mi sono ritrovato anche in piazze in cui la contestazione era alta: Angri e Palma Campania ad esempio, oggi sono due realtà importanti in Serie D. Mi auguro che questo percorso un giorno lo faccia il Forio, ritornando a quelle tradizioni che merita. Sull’isola c’è l’Ischia che è la cittadina importante, ma il Forio non è da meno. Mi auguro che un giorno entrambe possano affrontarsi in un campionato più importante”.
Su come ha trovato il club: “Per quanto riguarda la società, ne parlano tutti bene. Conosco il presidente da qualche anno, da più tempo invece il direttore Vito Manna. Poi ho conosciuto il direttore Milanese. La società è ottima. La squadra invece è competitiva, c’è una rosa importante. Mister Iervolino ha lasciato un gruppo in buonissime condizione fisiche, anche domenica c’è stata una buona prestazione a Barra contro la Mariglianese, poi le situazioni hanno scombussolato la gara. Basta un attimo purtroppo per cambiare l’andamento di una partita, nel primo tempo il Forio avrebbe meritato il vantaggio. La squadra è ottima, non elenco i giocatori per una questione di correttezza, però ci sono elementi che hanno fatto categorie importanti e tanti calciatori forti. Il nostro capitano è l’emblema, è un giocatore di qualità: in questo campionato giocherebbe titolare ovunque, ma potrebbe ritagliarsi uno spazio importante anche nei campionati superiori. Conosco un po’ tutti e anche gli under, chi ha composto la squadra ha fatto davvero bene”.
Subito gara contro il Nola del fratello Luigi: “Avevo chiesto al Comitato di mettere papà come arbitro, di essere in famiglia (ride, ndr). Fino a qualche anno fa Luigi era mio fratello, oggi sono io ad essere diventato fratello di Luigi. È un allenatore forte, non lo dico perché è mio fratello ma perché è la pura verità. La nostra è una storia semplice, veniamo da quartieri difficili ma belli di Napoli. Sono stato in Sardegna ad allenare ed ero amatissimo. Abbiamo fatto sacrifici per arrivare ad essere conosciuti in Campania, ad allenare. Abbiamo perso tantissimo, ho tolto dal sicuro per l’insicuro. Luigi ha fatto lo stesso. Abbiamo un sogno, vediamo. Ci divertiamo e questa è la cosa più importante perché il calcio è piacere e passione”.