Ugo De Rosa | Il Comune di Serrara Fontana anche quest’anno vara l’ennesimo “progetto obiettivo” o incentivante che dir si voglia allo scopo di definire le pratiche di condono edilizio non ancora evase riferite al primo e secondo condono (leggi 47/85 e 724/94).
Una decisione dell’Amministrazione comunale «in considerazione del lungo lasso di tempo ormai intercorso dall’emanazione della relativa normativa e dell’attuale giacenza, negli archivi del Servizio Tecnico, ancora di moltissime istanze di condono edilizio inevase». Un dato purtroppo noto.
Nella delibera di Giunta che approva l’iniziativa si ricorda che «la definizione delle richieste inevase è di fondamentale importanza in quanto consente, tra le altre cose, di: rispondere alle pressanti necessità dell’utenza; archiviare i procedimenti sanzionatori conseguenti all’adozione del condono Edilizio; riattivare procedimenti sanzionatori pregressi; accertare eventuali inottemperanze; ridurre i contenziosi evitando l’esborso di somme per spese giudiziarie; recuperare IMU; recuperare TASI; recuperare, per quanto possibile, somme dovute per oneri di urbanizzazione e costo di costruzioni; consentire all’utenza di vendere gli immobili corredati dai titoli legittimati». Dare risposte ai cittadini che attendono da anni è sicuramente un obiettivo prioritario.
La normativa prevede che i Comuni possono utilizzare le relative somme per far fronte ai costi di istruttoria delle domande di concessione o di autorizzazione in sanatoria e dunque possono «attivare progetti obiettivi finanziati da una quota del contributo di costruzione dovuto per ciascuna pratica».
Benché sia previsto un aumento del 10% dei diritti e degli oneri, l’Amministrazione di Serrara Fontana, «visto il particolare periodo di crisi, non intende ulteriormente gravare sui cittadini eventuali costi aggiuntivi oltre a quelli già previsti».
Per definire le pratiche giacenti il responsabile del Settore Tecnico ha ritenuto di riproporre apposito “progetto obiettivo” impiegando personale del settore tecnico/edilizia privata, «prevedendo altresì, vista la particolare complessità della materia, l’ingente presumibile mole di lavoro da espletare e la atavica situazione di carenza strutturale di personale di cui è affetto l’Ente, anche la possibilità di ricorrere a figura professionale esperta in materia per il supporto istruttorio alla definizione delle istanze».
Il progetto si “auto finanzierà”, in sostanza, in quanto il compenso spettante agli operatori coinvolti sarà appunto coperto dai proventi «ottenuti da tutti gli oneri riscossi sulla scorta delle somme effettivamente incassate».
La delibera che approva il progetto al contempo demanda al Settore Ragioneria l’imputazione «del 5% dei proventi da oneri di urbanizzazione e costo di costruzione e del conguaglio dell’oblazione derivanti dal condono edilizio fino all’importo massimo di euro 20.000».
La durata prevista è di un anno, eventualmente rinnovabile all’esito delle risultanze della definizione delle pratiche.
L’altro obiettivo che il progetto si prefigge è di incrementare il livello di produttività del personale dell’Utc. L’attività istruttoria sarà svolta al di fuori dell’orario di lavoro ordinario.
Approvato il progetto, andranno verificati gli esiti.