Visto dalla Piazza di Geppino Cuomo | Oggi è la festa delle donne. Una festa che parla di emancipazione, di riscatto, di conquiste, di riconoscimenti da parte dell’uomo che prima di questa festa non erano “riconosciuti”. Però, vanno fatte tante precisazioni, specialmente alle donne. In effetti moltissime donne mica hanno capito cosa si intende per la festa delle donne. Le giovani ritengono questo giorno una specie di clone di San Valentino, l’uscita al ristorante, un fascio di fiori, un gioiello e un occhio languido. Ottenuto questo sono soddisfatte.
Oppure andare nei locali a trasgredire, solo donne che cenano e fra i tavoli si esibisce un maschio che mette in bella vista i propri attributi, praticamente l’esatta fotocopia di quello che fanno gli uomini quasi tutto l’anno. Se è così, le donne non si rendono conto che si mortificano da sole, con le loro stesse mani. Per un giorno si accontentano di non essere le cenerentole della casa e tutto va bene. Magari domani per farsi perdonare lavoreranno il doppio. No, la festa della donna non è questo, la festa della donna è la conquista dei diritti che le erano stati sempre negati. La festa della donna è la valorizzazione della figura femminile che si sostituisce all’uomo nel momento del bisogno a pieno diritto e con piena coscienza della società.
Da Festeggiare sono le donne Ucraine che partecipano spontaneamente con i loro uomini alla guerra con la Russia. La festa della donna significa sostenere quella giornalista russa che ebbe il coraggio di esporre in tv un cartello “No Alla Guerra”, al di là delle idee politiche è la festa di una donna che riesce a guidare politicamente un paese come l’Italia. Che importanza pensate possa avere festeggiare donne tipo la Ferragni, ditemi voi per quali diritti si è battuta, al limite è da festeggiare una donna tipo Luxuria che donna non nasce ma che lotta contro tutto e contro tutti per dei diritti che pensa siano giusti ottenere.
QUANDO NON C’E’ RISPETTO
Il punto debole di una persona, chiunque essa sia e qualunque cosa faccia nella vita, è il tifo per la propria squadra di calcio. In pochi si rendono conto che hanno solo da perdere e petto in fuori dichiarano di tifare per quella squadra e che odiano quell’altra. Una volta i radiocronisti erano molto professionali, non dicevano mai per chi tifavano e se qualcuno insisteva per sapere, dichiaravano di amare il calcio in genere e non una squadra. Chiaramente non era vero, ma non potevano permettersi il lusso di inimicarsi qualche tifoseria permalosa. Ora non è così, ognuno credendo di essere aperto nelle proprie idee si dichiara subito e le conseguenze sono che non vengono considerati credibili quando esprimono un giudizio su altre compagini. Così avviene anche per i politici che non si accorgono che perdono voti da chi li avrebbe votati ma che non lo fanno per antipatia pallonara. Così le persone di spettacolo che nemmeno se ne rendono conto. Ma non solo, anche gli scienziati, i professori universitari, i medici e altri commettono simili errori. A Napoli, il prof Ascierto, che tanto bene si comportò durante la pandemia del Covid, impegnandosi come non mai, a tempo perso si interessa di calcio e ahi noi tifa Juve (nessuno è perfetto). Fiducioso nei confronti dei suoi concittadini, si è portato al Maradona per vedere i suoi beniamini impegnati col Napoli. Ogni tanto un salto dalla poltroncina (non era in curva ma in tribuna numerata) per occasioni mancate dai suoi beniamini, finchè a pochi minuti dalla fine pareggia la Juve e il prof Ascierto esulta, ma nemmeno il tempo di gioire che il Napoli si riporta in vantaggio e qui…fu Napoli. Un signore (non esageriamo, tanto signore non doveva essere) si permette di sputare in faccia al prof Ascierto, reo di aver precedentemente esultato per i colori bianconeri. Chiaramente il professore non reagisce, si rende conto che non è il caso, ma ci resta male, non pensava che solo per esultanza pallonara qualcuno gli sputasse in faccia. E’ chiaro che gli altri presenti fanno le scuse a nome delle persone perbene, ma ormai il dado era tratto. Qualcuno istintivamente ricorda che Ascierto, durante il Covid non abbia mai chiesto a chi stava male per chi tifasse e semmai abbandonarlo se non coincidesse con la sua fede sportiva. Bene hanno fatto le persone perbene a scusarsi a nome di chi confonde la vita col tifo da stadio, ma resta il fatto che certe cose non dovrebbero mai accadere.
ANCORA CASE ABBATTUTE
Ce ne eravamo quasi dimenticati. Ad Ischia ritorna l’incubo degli abbattimenti. Altra gente che si vedrà abbattere la casa costruita tantissimi anni fa. Case abusive vero, ma che hanno risolto dei problemi abitativi che lo Stato non ha mai risolto e che volente o nolente ha lasciato che lo facesse il singolo cittadino. Dopo trenta e più anni si ricorda che non potevano essere costruite e le butta giù. I politici nel frattempo hanno fatto solo chiacchiere e nessuna legge ad acta. Ora bisogna spiegare a giovani trentenni, che all’epoca non hanno fatto niente di male, che in quella casa sono vissuti, perché devono cercarsi una nuova sistemazione. Se vi hanno vissuto per oltre trent’anni, ai loro occhi vuol dire che possono farlo a vita. Qualcuno spiegasse loro praticamente e non virtualmente perché ora non è più possibile. E soprattutto perché glielo dicono ora, dopo trenta e più anni.