venerdì, Settembre 20, 2024

Sul set di Povere Creature. Edoardo Petti: «Non eravamo i favoriti, ma gli Oscar li abbiamo meritati tutti»

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Parla il secondo aiuto regista ischitano di “Povere creature”, il film di Yorgos Lanthimos Premiato per Miglior trucco, Miglior Costumi, Miglior Scenografie e Miglior Attrice per Emma Stone. «Quando ho letto la sceneggiatura subito mi sono detto che stavo per fare un grande film e così è stato». Il lavoro di preparazione. Il rapporto con l’isola

Povere creature spopola agli Oscar e vi raccontiamo l’esperienza di Edoardo Petti, il secondo aiuto regista del film diretto da Yorgos Lanthimos che ha conquistato ben quattro statuette: Miglior trucco, Miglior Costumi, Miglior Scenografie e, soprattutto, Miglior Attrice per Emma Stone.

Ci racconti un po’ la sua esperienza da aiuto regista.
“Povere Creature è un film girato interamente a Budapest ed è stato girato quasi esclusivamente dentro teatri di posa. Quindi niente di tutto quello che si vede nel film, quasi niente, è girato dal vero in Ungheria. Io ero l’unico italiano della troupe e mi sono ritrovato a fare questo film perché avevo già lavorato in precedenza a Budapest con la società che lo produceva e avevano un buon ricordo di me. Mi hanno proposto per questo lavoro e dopo aver fatto un’intervista sono stato assunto. Una cosa che mi ha fatto molto piacere, perché ero un fan del regista Yorgos Lanthimos, che aveva girato vari film molto belli ed era già stato candidato all’Oscar con “La favorita”.

Sono stato molto contento di partecipare a questo film che, peraltro, è stato girato nel 2021 e c’è voluto un bel po’ prima che uscisse nel 2023. Sono passati quasi due anni da quando abbiamo finito di girare e sono stato a Budapest per questo lavoro dall’agosto del 2021 fino a metà dicembre 2021. Il film è uscito per la prima volta al “Festival di Venezia” nel settembre 2023 e ha vinto il “Leone d’oro”. Quindi questa è stata la sua prima grande vittoria. E, come sempre accade, quando si vince il Festival di Venezia si è già automaticamente molto ben quotati per gli Oscar.

Il film è stato sempre nella “conversazione”, è sempre stato uno dei titoli di cui si è più parlato, anche se era evidente fin dall’inizio che Oppenheimer avesse molte più possibilità di vincere, perché è un film molto più spettacolare e che mette tutti d’accordo. Povere Creature è un po’ controverso, perché è così incredibilmente creativo e fuori dagli schemi e ha un forte contenuto omosessuale che non è detto sia nel gusto di tutti. Invece, per fortuna, visto che questo tema è trattato in maniera molto originale e intelligente, il film piace molto e si può dire che piaccia molto più di quanto, forse, potevamo aspettarci. Fin dal momento in cui ho letto la sceneggiatura, quindi fin da prima ancora di partire per Budapest, era molto evidente, molto chiaro a me personalmente che stavo per andare a fare qualcosa di molto bello. E devo dire che essendo io anche sceneggiatore, ed essendo stato l’anno scorso candidato al “David di Donatello” per la sceneggiatura del Signore delle Formiche, quando ho letto la sceneggiatura subito mi sono detto che stavo per fare un grande film e così è stato. Ed è stato ancora più bello di quello che pensavo”.

IL LAVORO DI AIUTO REGISTA

Aiutaci a capire, cosa fa l’aiuto regista?
“L’aiuto regista è la persona che si occupa di organizzare le riprese di un film. Questo significa che mette ordine tra tutte le richieste e tutte le esigenze di tutti i reparti e crea un piano di lavorazione che funzioni e che consenta a tutti di lavorare nel modo giusto. Il calendario di tutto quello che si gira giorno per giorno, è questo il lavoro dell’aiuto regista che, ovviamente, lo deve concordare innanzitutto con il regista, ma poi con la produzione, gli scenografi, i costumisti a seconda di tutte quelle che sono le disponibilità di tutti questi reparti. E in più è anche un ruolo molto importante perché mette insieme i calendari dei vari attori, perché in un film difficilmente un attore è disponibile per l’intera durata delle riprese e difficilmente un attore è sempre libero e quindi bisogna dare anche un occhio di riguardo al fatto che, appunto, in certe date un attore può esserci o non esserci. Gli aiuti-regista sono solo due. Il primo aiuto regista è quello che sta accanto al regista e sul set e che, di base, porta avanti il set.

E’ quello che si assicura che ci siano tutti gli elementi necessari e che le riprese procedano ad un buon ritmo. E’ la prima persona alla quale il regista si rivolge per una sua qualunque esigenza artistica. Poi c’è un secondo aiuto regista, ed io ero questa figura in “Povere Creature”. Il secondo aiuto regista è quella persona che sta meno sul set, ma che sta più in preparazione e che si occupa innanzitutto del piano lavorazione e fa in modo che tutto e tutti siano informati del modo in cui si procede. Inoltre è colui che si occupa di preparare tutti gli elementi che vanno sul set, gli attori, le comparse e segue tutto quello che va avanti a livello di prove, di sopralluoghi e quindi si occupa di più della parte preparatoria”.

CREATIVITA’ E FANTASIA

Veniamo a noi e ai quattro Oscar. Sicuramente sono una bella soddisfazione per chi ha fatto parte del cast. Qualche ricordo? E, in particolare, rispetto all’Oscar per i costumi, vogliamo parlare di John Cena nudo?
“In Italia la notte degli Oscar è sempre una prova per chi lavora. Non sempre sono riuscita a vederla, perché spesso non può arrivare il giorno dopo cadaverico sul set. Però l’altra sera ero libero e l’indomani non dovevo stare sul set. Quindi l’ho potuta vedere e devo dire che è stata una grande sorpresa, perché non mi aspettavo che avrebbe ricevuto tutti questi premi. Sinceramente di tutti i premi che ho vinto, per quanto mi riguarda, sono tutti più che meritati. Erano premi in cui non era scontato che avrebbe vinto. Non era il favorito in nessuno dei premi di cui ha avuto la nomination. Forse quello per la scenografia era il più probabile. In 25 anni che faccio questo lavoro, di scenografie incredibili ne ho viste tante, ho lavorato con tantissimi grandi registi, però le scenografie di questo film erano veramente qualcosa di speciale. Abbiamo girato nel più grande teatro di posa d’Europa, appunto a Budapest, ricostruendo una intera Lisbona di fantasia ed era veramente uno spettacolo essere in quelle strade finte e così incredibilmente reali, creative e fantasiose”.

Torniamo alle cose fantasiose e creative, quasi come l’annuncio del miglior costume.
“Esatto. Anche i costumi sono esattamente come le scenografie, però chiaramente i costumi sono meno importanti”.

Mi riferivo a John Cena nudo…
“Quello è stata una bella gag. Diciamo che insieme a Ryan Gosling che canta la canzone di Barbie è stato il pezzo forte della serata”.

LAVORARE CON EMMA STONE

Due domande. La tua Emma Stone e la tua Ischia.
“Emma Stone è stata letteralmente un miracolo. Io sono abbastanza cinico rispetto agli attori perché dopo tanti anni, avendo lavorato con quasi tutti i più grandi attori, non è che mi emoziono particolarmente, anzi li vedo come una questione di lavoro e in genere sono abbastanza da trattare con le pinze. Invece lei, oltre che super talentuosa, è anche una persona incredibilmente vera e semplice che non è assolutamente rovinata dalla sua fama, anzi ha un’umiltà incredibile. E’ sempre incredibilmente preparata e sempre incredibilmente disponibile come veramente io non ho mai visto fare a nessun’altro.

E devo dire che sono stato proprio contento che abbia vinto, innanzitutto perché l’interpretazione è stata straordinaria e chiunque, anche quelli che non amano il film, non riescono a non ammettere quanto sia stata veramente straordinaria. E poi perché era molto inattesa questa vittoria. In genere gli Oscar si basano anche su delle questioni politiche che in questo caso sono state come dire messe da parte. Diciamo che ha vinto il merito, il riconoscimento del merito vero. Insomma c’erano tanti motivi per dare il premio all’attrice pellerossa dei Children of the Moon, però così non è stato e con grande sorpresa di tutti, lei per prima, perché si è visto che era spontanea, è stata una grande gioia, ma soprattutto un grande regalo, l’Oscar”.

La tua Ischia?
“La mia Ischia? Ischia e il mio sangue. Io sono figlio dell’architetto Petti, che a Ischia ha lasciato un grande ricordo. Ischia per me è tanto amore, ho un legame fortissimo. Purtroppo, in questo momento è anche un po’ doloroso perché nell’ultimo anno e mezzo ho perso tutta la mia famiglia per sopraggiunti limiti di età. Per fortuna ho l’affetto di carissimi amici però è doloroso. Perché per me tornare a Ischia era come tornare a casa, dalla mia famiglia e adesso purtroppo non c’è più nessuno”.

Il prossimo lavoro?
“Adesso ripartirò con il nuovo film dello stesso regista di Povere Creature, Yorgos Lanthimos, e comincerò le riprese in Inghilterra a maggio”.

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