Da quel che sono le rimostranze che da tempo mi vengono rappresentate, sembra che l’attuale dirigente del Commissariato P.S. di Ischia, il vice-questore Ciro Re, per i tifosi dell’Ischia Isolaverde (ma anche per la stessa società sportiva di serie D) rappresenti una sorta di mostro, una bestia nera pronta ad avversare i supporter locali con ogni mezzo utile a sua disposizione e contro qualsiasi reale necessità di contenimento del rischio da spalti al “Mazzella”.
Perché ne scrivo oggi? Non solo perché ho letto del nuovo avvio di procedimento DASPO per un ulteriore tifoso gialloblù, ma soprattutto perché mi sembra assurdo che tra un così importante (e, per quanto ne so, estremamente valente) rappresentante della massima istituzione locale per l’ordine pubblico e una frangia di cittadinanza appassionata di calcio o impegnata professionalmente in tale sport, si sia instaurata una specie di guerra fredda che non fa bene a nessuno e che continua a mietere vittime sulla base del probabile mancato dialogo e della pedissequa applicazione della Legge.
A differenza di tutti quelli che hanno tenuto a sottolinearmi il più classico dei “io vulesse fa n’intervista contro a chillo, ma nun me pozzo esporre”, io non ho alcun problema a trattare l’argomento, senza per questo dover offendere, attaccare o invadere le competenze di chicchessia. Anzi, sarei ben felice se, per capirci di più, potessi essere ricevuto dal Dottor Re e chiedergli, da semplice cittadino e opinionista, quale sia la barriera insormontabile che impedisce a lui e al mondo pallonaro locale di trovare una formula di civile convivenza che metta tutti tranquilli.
Penso che un ruolo come quello del Dottor Re, al pari di quello di un Sindaco, di un parroco o di un qualsiasi uomo pubblico investito di grandi responsabilità nel sociale, dovrebbe conservare gelosamente il polso fermo e il buon senso del classico pater familias e stento a credere che, senza giustificato motivo, il Dottor Re si ostini a sostenere una linea dura quale unica strada utile da seguire in occasione degli incontri domestici dell’Ischia Isolaverde.
Mi rivolgo, quindi, al Dottor Re, che peraltro dovrebbe essere più o meno mio coetaneo, rendendomi disponibile ad un incontro e senza per questo avere la pretesa di rubare troppo del suo tempo prezioso, ma solo lo stretto indispensabile per provare a capirci qualcosa in più e, naturalmente, relazionarlo a tutti Voi con la consueta chiarezza che condisce ogni mio argomento trattato in questo spazio editoriale. Inutile sottolineare, ovviamente, che il caffè lo pagherei io. 😉