domenica, Gennaio 12, 2025

Ritrovare gli stimoli per preferire Ischia   |  #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 21 marzo 2024

Non è facile, per chi vive su un’isola, far capire alle persone che il solito “beato te” riservatoci nel sapere che Ischia è il nostro paese d’origine scaturisca l’invidia verso una presunta vita tutta rose e fiori che, purtroppo, del tutto tale non è.

E’ vero, godiamo del privilegio di trascorrere la vita in una terra meravigliosa, con tutti i vantaggi di serenità e salubrità che questo comporta e che non è il caso di ripetere dalle colonne di un quotidiano totalmente “made in Ischia”. Ma esistono anche una serie di fattori “sgarrupativi”, per dirla nello stile di un vecchio docente locale d’italiano, che consolidano un disagio oggettivamente innegabile per ciascuno di noi e non solo in termini di discontinuità territoriale.

La cosa più grave, però, è quella che nasce dalla riflessione di ciascuno di noi nel considerare se, alla fine, è veramente l’insularità il nostro vero disagio, oppure è di gran lunga più difficile lottare con la grettezza e la chiusura mentale che ne scaturisce attraverso i comportamenti di noi indigeni o autoctoni, che dir si voglia.

Avete mai provato a soffermarVi su quanto sia più grave condurre un’intera giornata a scontrarsi, coesistendovi, con le notevoli contraddizioni della nostra quotidianità isolana, con i rapporti interpersonali sempre più scadenti, con l’inciviltà ricorrente, con la strafottenza verso i diritti degli altri, con l’incuria assoluta del territorio e delle sue bellezze, col rispetto delle regole di convivenza col prossimo pari praticamente allo zero, piuttosto che con la difficoltà di gestire tutte le problematiche figlie della preziosa distanza che ci separa dalla terraferma e che fin troppo spesso ci mette in condizione di essere bistrattati dalle istituzioni sovracomunali, prim’ancora che da quelle locali?

Mi verrebbe da ricordare, in qualche modo, che “chi è causa del suo mal, pianga sé stesso”. Ma mi arrabbio molto di più se penso che, ogni giorno che passa, anziché alimentare quella mai troppo sopita passione civile che mi caratterizza da sempre nel difendere Ischia ad ogni costo, riesca a sentirmi sempre più pronto ad accettare che, in un giorno neppure tanto remoto, potrei decidere di lasciarla per sempre rispetto a quando invece, quasi quarant’anni fa, preferii caparbiamente di restarci per viverci, lavorare, mettere su famiglia e guardare al futuro con ottimismo, rinunciando a importanti opportunità in terraferma.

Un solo augurio, per me e per tutti i miei compaesani: con l’equinozio di primavera, ritrovare il giusto amore per l’Isola e gli stimoli giusti per continuare a preferirla.

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