Con il sindaco Enzo Ferrandino commentiamo un momento particolare del Comune d’Ischia.
– Notiamo che con la primavera stanno “fiorendo” alcuni cantieri importanti per l’intero territorio. Scuole, teatro, la piscina che deve attendere ancora un po’, ma anche opere di messa in sicurezza. Possiamo partire dal cantiere più avanzato, quello che è quasi tornato nella piena disponibilità del Rodari. A che punto siamo? Quali sono le novità sull’edilizia scolastica?
«Quasi quotidianamente effettuiamo sopralluoghi sui cantieri. Per il Rodari siamo prossimi a definire il collaudo del primo lotto, che consiste proprio nelle aule, quindi il corpo principale del cantiere, per accogliere i ragazzi che usciranno dalla scuola modulare di via Leonardo Mazzella e alcune classi del Montemurri, secondo quelle che sono le esigenze scolastiche del secondo ciclo. Speriamo, subito dopo Pasqua, di poter effettuare questo trasferimento perché abbiamo esigenza di liberare la scuola di Sant’Antuono, la Montemurri, che insieme alla Giovanni Paolo II sarà pure oggetto di un intervento di demolizione e riedificazione. Per Villa Durante vi sarà invece una ristrutturazione con un ampliamento delle superfici. È una fase molto concitata, molto ricca di attività amministrativa, però è una fase che ci soddisfa, perché vediamo un lavoro importante che portiamo avanti nell’interesse della nostra comunità, per l’ammodernamento del nostro patrimonio edilizio scolastico».
FONDI MINISTERIALI PER CARTAROMANA
– Da tempo sui social leggiamo dell’avanzamento dei lavori al costone di Cartaromana, un intervento che rientra tra quelli finanziati dalla Struttura commissariale ma parte da lontano.
«I fondi sono del Ministero degli Interni e seguivano una programmazione autonoma che noi già avevamo avviato, quindi non rientra tra gli interventi finanziati dalla Struttura commissariale. Il Commissario ultimamente ha realizzato un intervento di regimentazione delle acque a “Pendio del lapillo”. Questo intervento è stato curato interamente dalla Struttura commissariale ed è stato fatto un buon lavoro. La messa in sicurezza di Cartaromana invece è divisa in tre lotti. Il primo lotto prospiciente le fonti; il secondo, che è prossimo, sulla parte di spiaggia più utilizzata dall’utenza; il terzo invece afferente la chiesetta di Sant’Anna e congiunge Sant’Anna con la Torre di Guevara. Quelli sono fondi del Ministero degli Interni che erano stati riconosciuti al Comune di Ischia già da qualche anno, precedentemente alla sciagura del novembre 2022. E lì siamo a oltre i tre quarti delle lavorazioni che sono previste dal primo lotto, mentre dobbiamo iniziare il secondo. Proprio stamattina è stata adottata la determina per incaricare la ditta che deve curare la pulizia dell’area di cantiere. Quindi inizieranno le lavorazioni, che si è aggiudicata la ditta Doldo Carlo. Dunque la gara è già ultimata, dobbiamo soltanto iniziare i lavori. Per il terzo lotto, invece, l’iter della gara è avviato e Il Dispari ha dato notizia dell’inizio della fase di individuazione della ditta».
– L’altro cantiere che ha ripreso a lavorare dopo un mese, dopo un periodo di stanca, è quello del Teatro Poli. Un cantiere che ha vissuto diverse fasi…
«L’intero intervento impiegherà 830.000 euro di risorse economiche, di cui i due terzi sono a carico della Città Metropolitana e un altro terzo, invece, a carico del bilancio comunale. Le lavorazioni sono particolari perché preminentemente sono afferenti all’impiantistica elettrica, antincendio, sonoro e insonorizzazione della struttura, oltre che l’impianto di trattamento dell’aria. Se si osserva il cantiere, si vede che la macchina del trattamento dell’aria è stata montata sul tetto, così come all’interno. Le canalizzazioni sono state realizzate, così come tutte le tubature dell’impianto elettrico. Adesso si sta aspettando la disponibilità delle forniture. Le poltrone sono state ordinate, così come i pannelli fonoassorbenti che dovranno foderare la sala, che sono in lavorazione. Si stava attendendo la piena disponibilità della quota parte dei fondi a carico del Comune. Quindi lo vogliamo realizzare con il nuovo esercizio 2024. Aggiudicando il secondo lotto per ultimare la parte esterna, speriamo per la prossima stagione teatrale, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, di poter avere questa struttura a disposizione di tutta l’utenza, dell’intera comunità».
I PROGETTI PER IL MAZZELLA E IL RISPOLI
– Da un po’ di tempo se ne discute tra gli appassionati, che devono fare a mano dell’unica struttura del genere sull’isola. Parlo ovviamente della piscina. Abbiamo letto sul suo profilo internet che si è andati avanti per dare qualche risposta a chi attende questa struttura. Come procedono i lavori?
«Abbiamo fatto un’ulteriore focus con il progettista che sta seguendo l’intervento per il Comune, l’ing. Fabio Lucibello, che ci ha aggiornato sulle modifiche che ha dovuto apportare al progetto per venire incontro alle prescrizioni dei Vigili del Fuoco per ottenere la certificazione antincendio. Abbiamo già ottenuto dal Credito Sportivo la disponibilità di 1.700.000 euro. Nelle more, però, sono state rilevate dai sopralluoghi effettuati delle gravi lesioni alla struttura, anche agli elementi portanti della struttura. Non solo sulla vasca, ma anche sulle gradinate e in modo particolare nella parte del fabbricato dove era ubicato lo spogliatoio dei bambini. Con i progettisti abbiamo immaginato quindi di demolire quella parte della struttura per una riedificazione e da questi ulteriori lavori necessari c’è un delta di circa 200-250.000 euro che dovremo reperire o con un ampliamento delle somme da parte del Credito Sportivo oppure, eventualmente, farvi fronte con risorse di tipo comunale. Sono importi alla nostra portata e che ci consentiranno, una volta reperiti, di poter avviare la fase successiva, che è quella dell’identificazione della ditta. Non potevamo scegliere una strada diversa, che sarebbe stata tamponare le perdite che si registravano intorno alla vasca natatoria. D’altronde le lesioni importanti che si sono venute a evidenziare nelle ultime settimane ci tranquillizzano sulla scelta radicale che abbiamo intrapreso, che sicuramente crea in questa fase un disagio a tutti gli appassionati del nuoto. Anche nella mia famiglia, perché mia figlia Nunzia si cimentava facendo sport in piscina. Però purtroppo altre strade sarebbero state pannicelli caldi i cui risultati non avrebbero reso la struttura efficiente e pienamente funzionante. La strada intrapresa è più lunga e tortuosa, ma è la strada giusta che ci consentirà di riavere, quanto prima possibile, la disponibilità della nostra piscina comunale».
– Restiamo allo sport. Si parla spesso dei progetti per il Mazzella e per il Rispoli.
«Per lo stadio Mazzella le procedure di gara si sono concluse e abbiamo selezionato la ditta che dovrà realizzare le lavorazioni al green, ma si sta aspettando la fine del campionato. Noi facciamo il tifo per l’Ischia, che arrivi quanto più avanti possibile. Però nel momento in cui finiranno gli impegni sportivi della nostra squadra di calcio, potremo eseguire i lavori. Mentre per il Rispoli stiamo avviando le procedure di gara. Penso che per entrambe le strutture potremo iniziare quasi in maniera sincronizzata i lavori».
L’ASPETTO PENALE DEI LAVORI ALLA SIENA
– Sindaco, per me è impossibile non farti una domanda abbastanza importante. Quella che riguarda un’altra grande opera bloccata. Un’opera privata su cui la pubblica amministrazione in qualche modo ha avuto un ruolo, e mi riferisco al parcheggio della Siena. Abbiamo riferito la tua posizione, ma ci sono degli aggiornamenti? Avete deciso di intraprendere un altro tipo di strada, e quale? Diciamo che l’impatto con la sentenza del Tar è stato un po’ naif. Affrontato con maggiore serenità, dovremo capire cosa fare di questo parcheggio…
«Ribadiamo che la struttura è a carattere totalmente privato, su quell’appezzamento di terreno che già era destinato a parcheggio precedentemente all’inizio dei lavori. Qui nel 2023 c’è stato il sopralluogo dell’Ufficio tecnico su invito della Procura della Repubblica, con una delega di indagine. Un sopralluogo che ha evidenziato delle difformità rispetto al titolo edilizio rilasciato nel 2010. Dal sopralluogo è scaturita un’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi con una serie di osservazioni puntuali. Questo atto è stato impugnato al Tar da parte della società titolare dell’area che stava materialmente eseguendo i lavori. L’altro giorno abbiamo avuto la sentenza di primo grado che difatti ha ravvisato delle anomalie nell’atto stesso e quindi lo ha annullato. Parallelamente, però, dobbiamo ricordare a chi ci legge che la Procura della Repubblica e quindi il Tribunale penale, competente per l’altro aspetto giudiziario quando vi è un abuso edilizio, è addivenuta ad oggi a determinazioni esattamente opposte. Ha ritenuto fondate le obiezioni che sono state mosse da parte dell’Ufficio tecnico e rispetto alla misura cautelare del sequestro ha sempre ribadito la correttezza e la fondatezza dell’atto che è stato emesso da parte dell’Utc di Ischia. Per cui, pur sussistendo una sentenza del Tar che annulla l’ordinanza, il sequestro comunque permane. Al momento con gli uffici e con chi ci ha seguito da un punto di vista legale nell’ambito della fase di giudizio amministrativo stiamo valutando che tipo di approccio dover continuare ad assumere. Chiaramente il principio che questa sentenza afferma è un principio che va un attimino in contrasto con altre decisioni che comunque la giustizia amministrativa ha adottato in relazione alle Scie alle Dia che normalmente vengono presentate presso gli uffici tecnici dei Comuni. E anche questo è un altro motivo di riflessione che si sta portando avanti. Abbiamo del tempo utile a disposizione e speriamo di adottare la decisione più giusta possibile. Chiaramente l’auspicio dell’Amministrazione dall’inizio era quello che si potessero terminare i lavori il più celermente possibile. Lavori però che dovevano essere eseguiti rispettando il titolo e soprattutto rispettando il contesto paesaggistico. Ricordo il primo intervento del Comune a sostegno della Sovrintendenza e la sospensione temporanea da parte della Sovrintendenza fu motivata dalla circostanza che se la Turistica Villa Miramare avesse avuto ragione nel giudizio promosso contro la sospensiva della Sovrintendenza, avrebbe potuto realizzare l’impianto fotovoltaico sul solaio, che avrebbe finito per schermare completamente la vista del Castello Aragonese per chi percorreva via Pontano nei due sensi di marcia. Per cui siamo a favore del completamento dei lavori, a condizione che però si rispettino quelle che erano le previsioni del progetto e non si alteri l’impatto sul contesto paesaggistico, che è comunque di pregio».
“LIBERATA” LA RIVA DESTRA
– Un’ultima domanda sul porto ritrovato. Abbiamo visto l’inizio della Riva Destra liberato di parte dei natanti che facevano i famosi giri dell’isola. Uno spostamento propedeutico ai lavori, che immagino a questo punto partiranno dopo Pasqua e si interromperanno per la prossima estate. Questo è l’ultimo dei cantieri di cui parlare.
«Affacciandosi dalla finestra vediamo l’insolito scorcio di questo tratto di banchina che appare libero, non occupato dalle imbarcazioni dedicate ai giri dell’isola. Questo è frutto e conseguenza delle attività propedeutiche alla installazione del cantiere per i lavori che bisognerà realizzare sulla Riva Destra. D’accordo con la Regione e con la Capitaneria di porto, in accordo con gli stessi operatori economici impegnati in questa attività, sono state riallocate in altra zona del porto, per consentire la piena disponibilità di quest’area. Chiaramente questa iniziativa sta prospettando una visione particolarmente gradevole, che sicuramente potrà innescare anche eventuali idee per sviluppi futuri nell’ambito delle dinamiche dei flussi della circolazione portuale».
L’impatto
«… siamo a favore del completamento dei lavori, a condizione che però si rispettino quelle che erano le previsioni del progetto e non si alteri l’impatto sul contesto paesaggistico, che è comunque di pregio»
I costi della piscina
Già ottenuti dal Credito Sportivo 1.700.000 euro. Gli ulteriori lavori richiedono circa 200-250.000 euro da coprire con un ampliamento delle somme da parte del Credito Sportivo o eventualmente con risorse di tipo comunale