«La normativa transitoria favorisce il personale più anziano, più esperto, a discapito del personale più giovane. Il bando di concorso del Comune di Lacco Ameno va nel senso diametralmente opposto». La precisazione: «E’ una questione meramente normativa, non legata a motivi ad personam, né al Comune in particolare»
La vicenda delle progressioni al Comando della Polizia Municipale di Lacco Ameno è un caso che, dopo gli articoli de Il Dispari, è stato portato all’attenzione degli inquirenti dalla segreteria regionale del sindacato CSA. Le motivazioni che hanno spinto a tale iniziativa l’organizzazione sindacale della Polizia Municipale ci vengono illustrate da Salvatore Bonora.
– Quali sono secondo lei le anomalie che stanno interessando il Comando dei vigili urbani di Lacco Ameno?
«L’anomalia è legata all’ultimo contratto di lavoro che stato sottoscritto dopo un lungo contraddittorio, per superare un blocco decennale. In questo senso è stata istituita una normativa transitoria per favorire le progressioni di carriera del personale più anziano, quello più esperto, a discapito del personale più giovane. Una normativa transitoria che scade il 31 dicembre del 2025 e il bando di concorso del Comune di Lacco Ameno va nel senso diametralmente opposto a quello che sono le linee guida dettate dal contratto che hanno sottoscritto tutte le organizzazioni sindacali con l’Aran a livello nazionale».
– La norma tende in qualche modo a premiare chi si è impegnato, chi ha lavorato e chi ha raggiunto una esperienza, mentre il Comune di Lacco Ameno sta provando ad aggirarla. Possiamo sintetizzare così la vicenda?
«Sì. La norma transitoria è prevalente in questo momento fino al 2025, per agevolare le persone che hanno una certa anzianità di servizio. Anche perché il ruolo del comandante e dell’ufficiale della Polizia Locale non può prescindere dall’esperienza. Le faccio un esempio mio personale. Io stesso ho usufruito di questo tipo di procedura, però ho 24 anni di servizio e il titolo di studio. Ho partecipato alla procedura e sono passato a essere un funzionario di Polizia Locale al Comune di Napoli».
NESSUNA ROTAZIONE NEI PICCOLI ENTI
– Le faccio un’altra domanda. Lei ha presentato esposti proprio contro gli atti messi in essere dall’Amministrazione comunale di Lacco Ameno. Esposti che hanno avuto un seguito? Lei, per quello che può dichiarare, ovviamente senza violare alcun segreto di indagine, ci può dire se c’è stato qualche avanzamento, qualche passo avanti, rispetto alla sua denuncia?
«Gli esposti sono stati regolarmente presentati. Io, però, di comunicazioni ufficiali non ne ho ricevute, nel senso che non sono stato convocato, né mi sono state chieste al momento delle integrazioni o delle aggiunte. Normalmente questo avviene in tempi un po’ più lunghi, quindi siamo ancora in una fase di lavorazione mediamente dell’esposto e delle notizie riportate. E nell’esposto io ho ripreso essenzialmente quello che è stato pubblicato dalla stampa locale e ciò che è poi a conoscenza, di dominio pubblico, perché la stampa isolana ha ben attenzionato su questo. In questo caso, leggere Il Dispari è un’ottima fonte di informazioni per tutti. Vi faccio i complimenti perché su determinate questioni che interessano l’Ente siete molto interessati e informati. Anche più di chi, come me, frequenta il Comune di Lacco Ameno da almeno 15 anni. Infatti io sono presente a Lacco dal periodo del dissesto».
– Le pongo un’altra domanda relativa, più che altro, proprio al ruolo del comandante dei vigili in generale. Senza riferimenti personali al comandante Monti ma in generale, molto spesso noi sentiamo che i dirigenti devono avere in qualche modo una precisa rotazione. Mi sembra invece che per il comandante della Polizia Municipale questa rotazione sia leggermente diversa, che non abbia la stessa importanza, come ad esempio per un dirigente di un altro servizio o di un altro settore…
«L’anomalia della Polizia Locale è tutta in questo. Nel senso che nei comandi medio-piccoli, dove c’è un unico dipendente in fascia D, la normativa consente di non applicare la rotazione del personale, perché ruoterebbe con se stesso. Diversamente avviene in un’area metropolitana dove c’è la rotazione. Però parliamo di Enti che hanno 8, 10, 15 o anche 20 funzionari. Cioè parliamo di enti di medie dimensioni che sull’isola di Ischia non ci sono. Penso al Comune di Napoli, o alla Città Metropolitana, o a Salerno. Parliamo di capoluoghi di provincia. Solo in questi Enti viene applicata la rotazione in Polizia Municipale del funzionario nominato».
BANDO COSTRUITO PER UNA SOLA PERSONA
– Quale altra anomalia avete riscontrato rispetto alla procedura? «Essenzialmente, l’altra anomalia è che questo bando, da quello che abbiamo potuto capire, è riservato a troppo pochi dipendenti. Di solito l’obiettivo dei bandi e anche del contratto, è quello di far partecipare quante più persone possibile, di offrire una chance a quanti più lavoratori è possibile. Invece il bando fatto in questo caso dal Comune di Lacco Ameno, da quello che mi risulta, risulterebbe costruito, cioè dando spazio a una sola persona».
– In relazione alla sua attività sindacale, non è la prima volta che lei si occupa di queste vicende di pianta organica anche sull’isola e mi sembra di ricordare il CSA attivo su anche altri fronti.
«E’ vero, sono 15 anni che seguo un po’ la Polizia Municipale dell’isola, quindi ho avuto grossi contatti su Ischia, Forio, Lacco Ameno, diciamo le tre realtà più importanti. A Lacco Ameno in particolare sono stato tra i promotori delle stabilizzazioni e delle assunzioni, diciamo che la rinascita del Comando di Lacco Ameno nell’ultimo decennio è anche una mia iniziativa. Chiaramente io sono il soggetto propositivo e poi sono le Amministrazioni che assumono. Purtroppo il sindacato non ha il potere di assumere, ma solo di proporre, di sollecitare le Amministrazioni a fare questo. Tutte le assunzioni che oggi ci sono a Lacco Ameno sono state fortemente volute dal sottoscritto».
LA PROSSIMA MOSSA
– Se lei dovesse esprimere un giudizio, per quanto possibile rispetto alla sua funzione, su quello che è oggi il Comando di Lacco Ameno, che è forse anche quello più tra virgolette datato, nel senso che ha una direzione univoca da parte del comandante Monti, che giudizio darebbe, visto che conosce tante altre realtà?
«Guardi, io le dico che è un Comando che funziona bene, è una realtà che ha sempre funzionato bene. Un Comando che ha gestito brillantemente anche delle emergenze, come nel caso del terremoto della vicina Casamicciola. Ce ne fossero di Comandi così. Comandi con età media di 60-62 anni. Ci sono comandanti che girano, che vanno via dopo un anno, un anno e mezzo perché non reggono la pressione e cambiando Comune devi ricominciare a costruire da zero. Lacco Ameno ha il vantaggio di avere una programmazione decennale, una realtà consolidata. Da questo punto di vista io la ritengo, come Polizia Municipale, un’isola felice perché ha una guida di lungo periodo».
– Tornando a quest’ultima procedura, oltre all’esposto presentato c’è in animo qualche altra iniziativa da parte del sindacato, perché sono scaduti i termini per la presentazione delle domande?
«Noi in questo momento aspettiamo gli eventi, nel senso che abbiamo segnalato queste anomalie e attendiamo di vedere cosa succede, poi ci muoveremo di conseguenza. Nel senso che adesso la prossima mossa non spetta certo all’organizzazione sindacale, ma dopo la prossima mossa ci muoveremo di conseguenza. Purtroppo le variabili sono tante. Alla luce della mia esperienza non mi sento avanzare un’ipotesi probabile, perché ci sono troppe variabili indipendenti tra di loro. Quindi non so dirle cosa succederà, ma la nostra decisione chiaramente sarà poi consequenziale».
– Un ultima domanda che volevo porle. Alla fine questa vicenda, se non viene inquadrata in una questione politica, potrebbe sembrare una guerra, tra virgolette, tra poveri, l’agente contro l’altro agente. Ma mi sembra di capire, anche dal tono del suo esposto, che è più una questione di legalità che non di voler esprimere un’opinione su uno o l’altro componente del Comando.
«Voglio essere ancora più chiaro. Io questo esposto lo avrei fatto in qualunque Comune della Campania, perché ciò che si è verificato a Lacco Ameno può verificarsi in un comune dell’Avellinese e del Salernitano e io presenterò ugualmente l’esposto. E’ una questione meramente normativa che poi si è calata in questo caso nella realtà di Lacco Ameno. Ma poteva calarsi nella realtà, non so, di Afragola, di Nola, di Castellammare, di qualunque comune della provincia di Napoli, di quei comuni che ho seguito. Non è un fatto legato a motivi ad personam, né legato al Comune in particolare, ma è una iniziativa che io, come organizzazione sindacale avrei intrapreso in qualunque Ente della provincia di Napoli che fosse andato contro la normativa. La questione meramente è rispettare una volontà contrattuale del contratto nazionale».
Isola felice
«Lacco Ameno ha il vantaggio di avere una programmazione decennale, una realtà consolidata. Da questo punto di vista io la ritengo, come Polizia Municipale, un’isola felice perché ha una guida di lungo periodo»