Il mancato rilascio di una concessione demaniale marittima da parte del Comune e la proroga allo stabilimento balneare concorrente avevano scatenato il contenzioso. Ma le novità normative succedutesi hanno indotto il ricorrente alla rinuncia
Nulla di fatto in un ricorso al Tar che aveva ad oggetto il mancato rilascio di una concessione demaniale a Forio. Una materia complessa e “delicata” che è stata oggetto di normative che si sono succedute e sovrapposte negli anni e della famosa direttiva Bolkestein che hanno reso particolarmente difficoltose le attività dei Comuni. E che è ancora destinata ad “agitare le acque”. Fatto sta che, trascorsi quattro anni dal provvedimento impugnato, il ricorrente ha dichiarato di non avere più interesse.
A ricorrere ai giudici amministrativi nel 2021 era stato Ciro Piro, contro il Comune e chiamando in causa anche lo stabilimento “Bagno Onda Marina”. Chiedendo l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della determina del 31.12.2020, emessa dal Responsabile del Settore 5, Porto – Patrimonio, avente ad oggetto: “Nuovo termine di durata delle concessioni demaniali sino al 31.12.2033 ai sensi e per gli effetti dell’art. 1 commi 682 e 683 della legge 145/2018, dell’art. 182, comma 2, del d.l. 34/2020, nonché dell’art. 100 comma 1 del d.l. 104/2020”; dell’avviso del 16.2.2021 emesso dallo stesso responsabile, avente ad oggetto: “Comune di Forio – Pubblicazione avviso – Istanze di proroga concessioni demaniali marittime con finalità turistico ricreative”; del provvedimento, «se esistente, a seguito del quale l’istanza di rilascio di concessione demaniale marittima del 30.12.2020, presentata dal ricorrente, non è stata inserita nella procedura ex art. 18 regolamento codice della navigazione, avviata con l’avviso impugnato». Nonché di altri atti, «ivi compreso il provvedimento di estremi e contenuto non conosciuti, in base al quale l’istanza di proroga del 21.11.2019 della concessione demaniale marittima presentata dalla Bagno Onda Marina sas e coincidente con un’area richiesta in concessione dal ricorrente, è stata ammessa alla procedura di proroga avviata dal Comune di Forio con i provvedimenti impugnati». Una “rivalità” tra concessionari, in sostanza, aveva scaturito il contenzioso poi estintosi “per cause naturali”…
LE NORME DISAPPLICATE E LE GARE
Ancora, si chiedeva al Tar di accertare l’obbligo del Comune «di esaminare l’istanza del ricorrente di concessione e di rilasciare la concessione richiesta, sussistendone i presupposti».
Il tutto, «previa disapplicazione dell’art. 1 commi 682 e 683 della legge 145/2018, dell’art. 182, comma 2, del d.l. 34/2020, nonché dell’art. 100 comma 1 del d.l. 104/2020, e di tutte le altre norme nazionali che hanno previsto la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime, in quanto in contrasto con il diritto comunitario». Ed infatti non solo tali norme non sono più valide, ma sembra impossibile anche una proroga a dicembre 2024 delle concessioni demaniali marittime…
Infine si chiedeva al Tar la declaratoria dell’obbligo del Comune di Forio «di disapplicare la predetta normativa nazionale, in quanto contrastante con il diritto comunitario, e di indire una procedura ad evidenza pubblica, aperta a tutti, per il rilascio delle concessioni demaniali marittime relative ad aree già oggetto delle concessioni demaniali marittime scadute». Che è appunto quello che gli Enti si trovano comunque obbligati a fare, sia pure tra mille ostacoli…
Chiaramente, oltre ad aspetti di opportunità, le novità susseguitesi nel regolamentare la materia hanno influito sulla decisione del ricorrente di rinunciare, non avendo più interesse alla definizione del ricorso. Come comunicato al Tar dal suo difensore.
Una situazione di cui il Tribunale ha preso atto e il presidente del collegio della Settima Sezione, Michelangelo Maria Liguori, ha adottato il decreto con cui dichiara l’improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.
Non ci saranno spese da pagare, in quanto né il Comune di Forio, né lo stabilimento balneare intimato si erano costituiti in giudizio. Una tempesta in un bicchier d’acqua (di mare), si potrebbe commentare…
La Direttiva Bolkestein
«… e di tutte le altre norme nazionali che hanno previsto la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime, in quanto in contrasto con il diritto comunitario»