Altro che iter celere! Il Comune di Forio è incorso ancora una volta in un errore, con relativa figuraccia, nella indizione della procedura per appaltare i lavori di regimentazione delle acque reflue in varie zone del territorio, in particolare in via Costa e Traversa Tommaso Cigliano. Con conseguente annullamento in autotutela della procedura. Tutto da rifare!
Un’opera finanziata dalle risorse del Fondo per gli investimenti nelle isole minori riconosciuto all’Ente con Fondi DUPIM – Ministero Affari Regionali. Il progetto esecutivo prevede un importo complessivo di 1.012.918 euro, di cui 704.523,48 per i lavori. Un costo e un finanziamento cospicui, che certamente avrebbero richiesto maggiore attenzione.
Sta di fatto che il rup, il responsabile del Servizio Lavori pubblici, programmazione strategica ing. Luca De Girolamo aveva ritenuto di accelerare l’iter «preso atto dell’urgenza di procedere immediatamente a valle della copertura».
Pubblicando l’avviso di manifestazione di interesse preliminare per individuare i cinque operatori da invitare alla procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando con il criterio del minor prezzo. E il gruppo di lavoro formato dallo stesso De Girolamo, dall’arch. Federica Verde e dall’ing. Mauro Pizzuti Miragliuolo, aveva proceduto a valutare le 27 manifestazioni di interesse. Individuando cinque imprese da invitare alla successiva procedura negoziata, da espletare mediante la piattaforma TuttoGare Forio sull’importo a base di gara di 704.523,48 euro. Con l’ultima determina adottata De Girolamo aveva ufficialmente indetto la gara d’appalto e approvato la Lettera/Disciplinare d’invito.
Ora però ha dovuto annullare tutto, sia quest’ultima determina che la precedente, con cui aveva approvato la manifestazione di interesse, ovvero le determine n. 348 e n. 641.
Scrive infatti il rup che «nei predetti atti veniva violato quanto previsto dall’art. 35 del D. Lgs 36/2023». Ovvero l’articolo del nuovo Codice degli Appalti che regola accesso agli atti e riservatezza. Cosa ha sbagliato De Girolamo? Non è dato saperlo, ma sta di fatto che ha dovuto procedere in autotutela all’annullamento delle due determine “incriminate” e ovviamente «delle procedure consequenziali in corso». Procedure che andranno avviate ex novo, con allungamento dei tempi. Un bel pasticcio, non c’è che dire…