A Ischia, dal 24 aprile al 29 aprile, sono stati 40.573 i passeggeri sbarcati sull’isola. Complessivamente, si tratta di un dato in crescita rispetto al ponte dello scorso anno, quando gli arrivi erano stati circa 35 mila.
A Napoli vi è stato un vero e proprio boom di presenze. Si è confermata tra le capitali del turismo europeo e ha registrato, tra i giorni del 25 aprile e 1° maggio, circa 400.000 persone, raddoppiate rispetto allo scorso anno.
Notevoli pure le presenze nell’area flegrea. La Guardia Costiera di Procida ha fornito i dati dei flussi turistici nel periodo del ponte della Liberazione, dal 24 aprile al giorno 29. Sull’isola sono sbarcate 14.013 persone. Numeri che segnano un decremento consistente rispetto al 2023 che aveva registrato 18.000 presenze.
La stagione 2024 si è aperta all’insegna di un rallentamento della presenza turistica isolana, con una ripercussione importante sull’economia locale. Certo le difficili condizioni meteo hanno contribuito non poco alla compressione della domanda turistica generale.
Indubbiamente non piace il turismo di massa che crea solo confusione, disagi e sporcizia. Ma avere 4.000 presenze in meno rispetto allo scorso anno incide non poco e, soprattutto, incide avere una moltitudine di persone che sul territorio spende poco ed utilizza molto. Senza tenere conto che ultimamente decine e decine di procidani hanno investito nella ricettività e molte anche nelle attività imprenditoriali legate al turismo.
Il problema è che chi ha competenze in merito non ne parla e non delinea cambiamenti di strategia. Indubbiamente giriamo l’Italia, l’Europa e il Mondo ma quanti di questi cittadini ci portiamo dietro per una vacanza a Procida. L’attenzione va focalizzata su una politica congiunta che sappia dare risposte concrete alla mobilità marittima e terrestre, al controllo e
regolamentazione dell’offerta turistica con i relativi e necessari servizi, alla preservazione del territorio, alla pulizia e all’arredo urbano, alla mancanza di eventi di richiamo, alla assenza di una rete di protagonisti che sappia promozionare l’attrattiva Procida. Vi è sicuramente una carenza delle nostre politiche turistiche e la mancanza di un piano strategico che sappia guardare al di là del momento.
Senza dubbio occorre ripartire per rilanciare il turismo, un certo tipo di turismo ovviamente, in maniera condivisa con tutti gli operatori che lavorano in tale settore, pensando ad un’unica strategia che valorizzi e metta in rete tutti gli attrattori turistici, materiali ed immateriali, puntando ad un turismo relazionale ed esperienziale. Andrà, altresì, valorizzata, oltre la Pro Loco, quella moltitudine di associazioni turistiche, sportive, artistiche, musicali, teatrali, culturali, di animazione territoriale che rappresentano il vero tessuto su cui puntare, oggi non considerate troppo o considerate solo per garantire manifestazioni occasionali. Tutte devono godere delle medesime possibilità, tutte devono dare il loro contributo per il rilancio della nostra isola.
Una ulteriore necessità è rappresentata anche dal fatto che occorre pensare ad un coordinamento turistico territoriale, strumento che oggi manca, che coordini le azioni, utilizzi al meglio le risorse disponibili, e migliori le performance delle azioni turistiche al fine di ottenere ricadute tangibili nel nostro territorio che possano dare benefici tutto l’anno. Ogni mese Procida deve avere un appeal di richiamo e una caratterizzazione. La programmazione e la diffusione degli eventi attrattivi che caratterizzeranno il mese va fatta con largo anticipo.
La strada da percorrere, oltre la già citata messa in rete degli attrattori, non può prescindere dalla implementazione di innovativi sistemi di gestione turistica, dai percorsi di qualità e dalla maggiore professionalizzazione degli operatori del settore, dalla destagionalizzazione dei flussi turistici, dagli educational tour, dagli eventi e dalla promozione turistica, dal garantire accoglienza ed orientamento sul porto di Procida. Ovviamente non si potrà prescindere dalla valorizzazione di due importanti elementi che caratterizzano l’isola quali le aree naturalistiche e la gastronomia di qualità.