Monterone torna al centro delle azioni della Polizia di Stato e, questa volta, di concerto anche con il comando di Polizia Locale, con il SUAP e con l’ASL Napoli 2 Nord per provare, per l’ennesima volta, a riprendere il comando del quartiere che, sempre di più, è nelle mani di personaggi particolari. Ieri mattina è andata in scena un’operazione di controllo e repressione dei reati, anche amministrativi, nel popolo quartiere o, meglio, nella piazza che da anni è in ostaggio di cittadini non comunitari. Epilogo di numerosi servizi, meno ad alta visibilità, che sono stati eseguiti nei giorni. I controlli ordinati dal vicequestore Ciro Re, con servizi di controllo e servizi di osservazione, hanno permesso di monitorare quello che accadeva in Piazza Santissima Immacolate.
Tra i controlli, risulta interessante annotare che gli agenti del Commissariato di Ischia hanno potuto annotare dettagli importanti per evidenziare il pericolo criminalità. Gli agenti, infatti, in 10 minuti di osservazione di Piazza Cerriglio, così come molti chiamano la zona, hanno potuto identificare ben 7 pluripregiudicati che avevano come base di ritrovato il Bar La Siesta.
L’analisi dei controlli ha poi prodotto l’attività di ieri mattina che ha visto anche la partecipazione diretta del Sindaco Stani Verde.
Oltre ai controlli più specificamente dovuti al sicurezza cittadini, durante le verifiche è stato chiuso il Bar “La Siesta” trovato sprovvisto di SCIA sanitaria. Il Comando Vigili del comandante Iacono, titolato all’attività, ha provveduto alla chiusura. Il Bar potrà riaprire dopo aver completato l’iter per la concessione di tutte le autorizzazioni previste che avverrà dopo un successivo sopralluogo da parte dell’Asl Napoli 2 Nord. Questa è la seconda volta che il Commissariato di Ischia accende i riflettori sul quartiere di Forio. Speriamo, insieme ai residenti del posto che questa volta sia quella buona e che coincida anche con il nuovo corso dell’amministrazione al governo di Forio e alla caduta di vecchie protezioni politiche (l’ultima in ordine di tempo era “firmata” Mario Savio) e che, finalmente, Monterone ritorni ad essere un posto dove certe scene non si verifichino più.
Vedere porzioni del territorio diventare zone franche e senza controllo è una circostanza che non ci possiamo più permettere. Le complessità del quartiere sono note a tutti, al pari di alcuni eccessi che abbiamo denunciato su queste colonne da tempo: dallo spaccio alla prostituzione, dall’abbandono di minori ad altri tipi di reati diversi che rendono la vita impossibile a chi vive e lavora nella zona che fu la base operativa di Don Pasquale Sferratore, forse, l’ultimo vero difensore di Monterone.
DOMINICANI A MONTERONE, RUMENI A SANTA LUCIA
La necessità di liberare il territorio da zone franche è urgente. Senza voler in alcun modo urtare la suscettibilità di tutte le persone oneste che potrebbero essere coinvolte, è purtroppo necessario accendere un ulteriore riflettore su come tutta la zona di Monterone sia a rischio criminalità o, almeno, atteggiamenti non consoni al decoro urbano. Se Monterone è zona di alcuni cittadini dominicani da tempo, quella di Santa Lucia, poco distante, invece, è la zona di ritrovo, di bivacco e di concentrazione pericolosa di alcuni cittadini di nazionalità rumena e polacca. Una concentrazione di personaggi che rendono invivibile la zona con i loro atteggiamenti tanto da rendere necessario, nelle settimane scorse, l’intervento dei Carabinieri di Forio per ripristinare l’ordine. Sopportare i soliti atteggiamenti di chi si crede padrone di un pezzo di territorio a danno di tanti altri non è concepibile!
FOCUS SULLE CASE POPOLARI
Da mesi, va aggiunto a questo racconto, sono in corso dettagliate indagini degli uffici del Comune per provare a rendere meno opaca la gestione delle Case Popolari del Rione Umberto I. Sono stati diversi i sopralluoghi e il controllo incrociato con le banche dati per risalire sia ai legittimi titolari degli appartamenti sia ai successi sub affittuari (cosa al limite della legge). Uno screening, questo, che va avanti da mese e che, a breve, dovrebbe iniziare ad avere anche le prime evidenze.
LE PRESSIONI DEGLI IMPRENDITORI
Ultimo ma non ultimo, va evidenziato anche un altro fattore che ha spinto sia l’azione del Comune sia quello delle Forze dell’Ordine. Secondo quanto ha ricostruito “Il Dispari”, infatti, gli imprenditori ischitani che hanno effettuato investimenti privati in due aziende turistico-ricettive della zona, riqualificandole negli arredi e nella proposizione sul mercato, avrebbero più volte chiesto al sindaco di Forio di aiutarli nell’azione di riqualificazione della zona. Sempre secondo la nostra ricostruzione, infatti, gli imprenditori, ad oggi, sono costretti ad utilizzare delle navette private per accompagnare i propri ospiti al centro di Forio quando, invece, con un territorio decoroso e soprattutto non pericoloso, si potrebbe tranquillamente passeggiare liberamente. Cosa che, ad oggi, non è possibile. E, conoscendo la zona, sfidiamo chiunque a passeggiare di sera per Piazza Cerriglio e passare tra orde di gente ubriaca che banchetta, urina e litiga (per fortuna tra di loro) sulla pubblica piazza.