– Con il vice Commissario per il sisma e l’emergenza, l’ing. Gianluca Loffredo, cerchiamo di capire nel dettaglio, per quanto possibile, il significato di questo Piano Intercomunale di Protezione Civile. Quali sono i passaggi da seguire? Abbiamo appreso che ai Comuni è stata fornita una risorsa finanziaria per aggiornare i piani esistenti, ma quali sono gli obiettivi da raggiungere?
«Gli obiettivi del Piano di Protezione Civile, sia a livello comunale che intercomunale, consistono nel comprendere in modo chiaro e preciso le azioni da intraprendere in caso di calamità. Considerando che l’isola è esposta a vari rischi, è necessario condurre un’analisi multi-rischio per ogni comune e tra i comuni, al fine di implementare misure di protezione della popolazione e di riduzione del rischio residuo durante l’evento. Tale evento potrebbe essere un terremoto, un evento meteorologico significativo, un incendio o persino un’eruzione vulcanica.
Quindi, comprendere la resilienza del territorio è fondamentale per identificare gli edifici con caratteristiche sismiche adeguate, le strade accessibili al di fuori delle zone a rischio idrogeologico o di inondazione e per pianificare i percorsi e le aree per le persone, le attività di emergenza e i centri operativi. Questi concetti costituiscono le basi di un Piano di Protezione Civile, definendo le condizioni limite di emergenza per determinare la risposta della comunità urbana e oltre alle sfide degli eventi estremi».
– È un esempio di quanto sta avvenendo, per far capire ai lettori, nell’area dei Campi Flegrei, che rappresenta un’analisi più ampia del territorio. Mentre sappiamo che sull’isola d’Ischia sono presenti quasi tutti i rischi possibili, sembra che nessuno venga escluso. Come si riesce a trovare una sintesi?
«La sintesi si ottiene attraverso un’analisi dettagliata di studi specifici e delle scelte di gestione territoriale coinvolte. È importante considerare le decisioni delle sei Amministrazioni comunali riguardo alle soluzioni per affrontare le esigenze post-emergenza. Queste includono, ad esempio, la scelta degli edifici che ospiteranno a livello intercomunale il centro di raccolta dati o il centro strategico di gestione delle operazioni, insieme alle vie di comunicazione intercomunali. L’obiettivo principale è la protezione della popolazione, garantendo il miglior approccio possibile nella gestione post-emergenza, oltre alle misure strutturali necessarie per preservare la vita umana».