Questa è una storia che inizia con un esposto anonimo, infamante e ingiusto contro alcuni poliziotti di Ischia. Un esposto che abbiamo cestinato (dopo averlo ben reindirizzato!) e che oggi è diventato, anche se non direttamente, in una polemica viva all’interno dell’Arma dei Carabinieri. Il segretario generale dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri, Antonio Tarallo, ha inviato una nota ufficiale (e non un esposto anonimo ricco di ingiurie e offese) al Comandante Generale Arma Carabinieri e, ci ha detto durante una cortese telefonata avuta ieri, sarà oggetto di una richiesta personale e diretta al prossimo incontro che avranno a breve.
Secondo il sindacalista dell’Arma, infatti, le attenzioni che la Questura di Napoli ha rivolto ai Poliziotti impegnati sullo scenario di frana del 26 novembre 2022 è stato diverso da quello utilizzato nei confronti dei Carabinieri anche alla luce delle motivazioni ufficiali che hanno portato ai riconoscimenti ricevuti dagli agenti del Commissariato di Ischia. Tarallo non ha dubbi: “Ho letto quanto hanno deciso in Questura e, dagli atti, si evince come il comportamento dei Carabinieri sia stato encomiabile al pari di quello dei Poliziotti. Per questo non capisco il doppio binario con cui sono state assunte delle decisioni”
LA NOTA
“Comandante, in data 26 e 27 Novembre 2022, nell’Isola di Ischia (NA) – scrive Tarallo -, si è verificata una tragica calamità naturale. Un’alluvione dalla portata distruttiva, che ha colpito particolarmente il Comune di Casamicciola, provocando peraltro vittime, feriti e sfollati. In conseguenza all’evento dove Carabinieri e Poliziotti, dimostrando un senso del dovere e responsabilità, senza i quali non sarebbe stato possibile gestire tale accadimento, si sono adoperati senza soluzione di continuità, fino all’estremo per garantire la giusta e dovuta assistenza agli abitanti di quel Comune, pur essendo molti di loro colpiti direttamente dalla catastrofe e quindi, mettendo in secondo piano le proprie esigenze familiari”.
Poi Tarallo entra nello specifico: “A ragione di ciò il Dipartimento di Pubblica Sicurezza, su proposta del Questore di Napoli, ha conferito 10 promozioni per merito straordinario, 33 encomi solenni, 14 encomi semplici al personale in servizio al Commissariato di Ischia, all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Napoli ed il Reparto volo di Napoli. L’Arma dei Carabinieri, di contro ha conferito per quanto ne sappiamo un solo encomio cumulativo di Compagnia”.
“Orbene – chiarisca ancora Tarallo -, delle due l’una o il Questore di Napoli ha esagerato nella valutazione, esasperando quanto accaduto, oppure la scala gerarchica della Legione Carabinieri Campania, ha sottostimato l’evento, creando una disparità di trattamento nell’attività premiale, nella gestione del tragico evento. Oltre alla poca attenzione, nei confronti dei Carabinieri di Ischia, si denota anche una poca collaborazione tra Polizia e Carabinieri, che bene avrebbero fatto a condividere una linea comune d’intervento premiale”.
“Ricordiamo – chiosa in chiusura Tarallo – ancora che l’attività premiale, è foriera di velocizzazioni nell’avanzamento tra gradi ed anche per la partecipazione ai vari concorsi interni e, per tali motivi non può e non deve essere sottovalutata. Riteniamo infine, giusto, sensibilizzare la Sua persona affinchè si possa ritornare in argomento e riconoscere anche ai Carabinieri intervenuti ad Ischia una equivalente attività premiale”. Una questione, questa, che è marginale rispetto ai fatti del 26 novembre e che, al netto delle valutazioni di odio personale nato in Via delle Terme, deve essere verificata con maggior equilibrio all’interno delle singole istituzioni.
LE INUTILI POLEMICHE.
Su questo argomento, anche se non è mai diventato – fino ad oggi – di dominio pubblico, chi scrive, ha ascoltato diverse polemiche. Polemiche sterili su chi ha fatto di più e su chi ha fatto di meno. Polemiche che si alimentano dalla piccineria locale, dall’invidia dei singoli e, ancor di più, da chi crede di essere sempre meglio del collega o di qualche altro. Polemiche che si sono sentite anche in altri ambiti. L’associazione che distribuito più pasti, quello che ha spalato di più, quell’altro che ha soccorso di meno. Una ridda di voci insensate che non fanno onore a nessuno. Né agli uni, né agli altri.