sabato, Novembre 23, 2024

A morte gli ebrei: scritte shock apparse ieri in diversi punti dell’isola. Il comune le ha rimosse dopo poche ore. L’indignazione della gente

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A morte gli ebrei”. Queste le scritte antisemite che sono improvvisamente comparse ieri mattina su alcuni muri dell’isola di Graziella, precisamente in tre diversi punti. La denuncia è arrivata da Tg Procida, che ha pubblicato sui social le immagini delle minacciose scritte antisemite. L’emittente locale ha poi sentito anche il sindaco di Procida, Dino Ambrosino, che ha dichiarato di aver denunciato l’accaduto ai carabinieri dell’isola e che l’amministrazione comunale provvederà a cancellare le scritte nel più breve tempo possibile. Dello stesso tono anche il leader della minoranza ed ex sindaco e parlamentare Avv. Luigi Muro: “Le scritte antisemite apparse sui muri di Procida non trovano alcuna approvazione e tradiscono la cultura e la secolare apertura mentale dei procidani!”

Dura e ferma condanna per quanto accaduto a Procida è arrivata anche dal giornalista ed ex senatore Sandro Ruotolo, che ha dichiarato: “Quelle scritte terribili contro gli ebrei rinvenute sui muri dell’isola di Procida – una delle quali a Largo Elsa Morante – sono uno schiaffo per tutti noi. Napoli si è liberata da sola dalle truppe di occupazione nazifasciste, prima che arrivassero gli alleati. Noi siamo stati, siamo e saremo antifascisti per sempre. L’antisemitismo, il razzismo, il fascismo sono banditi dalla nostra Costituzione. Il nostro impegno è quello di sempre: farla vivere soprattutto nelle giovani generazioni perché non accada mai più”. I primi ad indignarsi per quanto apparso sono stati i procidani che attraverso i social hanno scritto: Giovanni Martino: “E se facessero parte della “moda” del momento?… Se e’ solo “per fare qualcosa” da parte di chi è annoiato, che sarebbe cosa ancora più grave perché implicherebbe ragionamenti di altro genere? Il problema della guerra in Palestina, che sta alimentando queste spinte antisemite e’ arrivato, a livello mondiale, ad un punto veramente drammatico. Sono i motivi che spingono milioni di persone oggi nel mondo a comportarsi in questo modo che dovrebbero essere analizzati ed a cui dare risposte certe”.

Antonio Ambrosino: “In questi anni abbiamo assistito ad una involuzione culturale, nonostante un concorso vinto( chissa’ come)forse per merito di una Procida aperta culturalmente e socialmente dove l’ accoglienza e la socialità era radicata nella storia degli anni in cui la politica era una cosa su cui costruire il futuro dell isola….poi ci si e fermati fino a retrocedere e arrivare ad oggi …che e sotto gli occhi di tutti. Serve far ripartire questa isola che merita di meglio!” Manuel Masiello: “Questo è antisemita e quello che stanno facendo gli israeliani è una ragazzata giusto? Perché genocidio non si può dire giusto?” Intanto le indagini sono in corso per identificare gli autori di questi atti vergognosi è diventata una corsa contro il tempo. Le autorità stanno lavorando a pieno regime, setacciando ogni angolo della città alla ricerca di indizi e testimoni che possano condurre all’identificazione degli artefici di questo odio inaccettabile. Le telecamere di sorveglianza vengono analizzate, ogni pista seguita con attenzione e vigore. Nessun sforzo verrà risparmiato per assicurare alla giustizia coloro che hanno commesso tali gesti di odio, perché l’isola non può e non deve tollerare simili manifestazioni di intolleranza.

Combattere l’odio con la solidarietà e l’educazione è l’unica via percorribile in questa battaglia contro l’antisemitismo dilagante dell’ultimo periodo. Dobbiamo unirci come comunità, come società, per contrastare queste manifestazioni di odio con un messaggio di amore e accettazione. È nostro dovere educare le nuove generazioni sul valore dell’uguaglianza e del rispetto reciproco, perché solo attraverso la conoscenza possiamo sradicare le radici profonde dell’intolleranza. Dobbiamo creare programmi di sensibilizzazione che coinvolgano le scuole, le istituzioni e le famiglie, al fine di promuovere una cultura di inclusione e tolleranza. Solo così potremo sperare di porre fine a questa ondata di odio che minaccia la nostra società. In un mondo in cui l’odio e l’intolleranza sembrano diffondersi sempre più velocemente, è nostro dovere combattere questi atti vergognosi e offrire solidarietà a coloro che ne sono vittime. Ma ci chiediamo: cosa sta alimentando questa crescita dell’antisemitismo? Cosa possiamo fare per fermarlo? È un grido di odio che si può davvero spegnere? La risposta a queste domande richiede una profonda riflessione e azioni concrete.

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