sabato, Novembre 23, 2024

Maxi operazione nel Regno di Nettuno: 400 nasse sequestrate in area protetta tra Ischia e Vivara

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Azione congiunta di guardia costiera e personale del parco marino ai margini della zona B.n.t.: il materiale copriva circa due miglia nautiche, l’equivalente di 30 campi di calcio

Circa 400 nasse, non segnalate, calate in alcuni dei luoghi di maggiore pregio dell’area marina protetta Regno di Nettuno, in particolare nel tratto di mare compreso tra Ischia e Vivara e a ridosso della spiaggia del Pozzo Vecchio, a Procida. Si è conclusa nelle scorse ore una maxi operazione della guardia costiera di Ischia, al comando del tenente di vascello Antonio Magi, in collaborazione con lo staff dell’area marina protetta.

Il materiale, non adeguatamente segnalato né espressamente autorizzato, è stato recuperato dai fondali della zona B del Regno di Nettuno (dove la pesca è consentita a determinate condizioni di sostenibilità), proprio ai margini dell’area B.n.t. (dove la pesca professionale è del tutto vietata) e copriva – senza soluzione di continuità – circa due miglia nautiche, vale a dire l’equivalente di 30 campi di calcio.

Le nasse sono state poste sotto sequestro e affidate all’ente parco, che ne disporrà la distruzione, mentre sono in corso gli accertamenti volti all’individuazione dei responsabili, al momento ignoti. Le nasse erano state calate da qualche ora.
L’operazione fa seguito ad una serie di azioni analoghe, sinergicamente operate nei mesi scorsi da Circomare e Regno di Nettuno, volte a tutelare lo sfruttamento sostenibile della risorsa in linea con l’assetto normativo vigente.

“Ancora una volta ha funzionato la sinergia con la guardia costiera. – commenta Antonino Miccio, direttore del Regno di Nettuno – Sottolineiamo come la stragrande maggioranza dei piccoli pescatori locali operi nel pieno rispetto delle normative e degli ecosistemi, ma continueremo ad essere intransigenti verso chi non comprende la necessità di tutelare la biodiversità del nostro mare, anche attraverso una pesca pienamente sostenibile e dunque rispettosa delle regole”.

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