Come abbiamo avuto modo di scrivere, più volte, e con la consapevolezza che molti ischioti* non riescano a capire cosa leggano, è ancora una volta giusto rimarcare alcuni concetti prima di leggere il comunicato diffuso dall’Ischia Calcio (la prima comunicazione ufficiale dopo lo scoppio della notizia fiorentina) in merito all’inchiesta che vede coinvolti Alessandro Bigi (titolare del 50% delle quote della Società Sportiva Dilettantistica Ischia Calcio a responsabilità limitata in breve “S.S.D. Ischia Calcio srl” del valore di € 7.500) e di Pino Taglialatela (titolare del 50% delle quote della Società Sportiva Dilettantistica Ischia Calcio a responsabilità limitata in breve “S.S.D. Ischia Calcio srl” del valore di € 7.500) come ultimo protocollo del 19 gennaio 2024.
L’inchiesta, gravissima per Alessandro Bigi e per i suoi soci albanesi, è diventata di calibro nazionale perché è indagato anche Pino Taglialatela, che risulta essere, evidentemente, l’indagato più famoso dei 9 coinvolti dalla Procura di Firenze. Un caso nazionale che ha attirato le attenzioni di tutto il sistema informativo nazionale e che continuerà a farlo, anche nei prossimi mesi, proprio per il ruolo di Taglialatela fino a quando la sua posizione non sarà completamente estranea ai fatti di indagine o di processo.
Una rilevanza nazionale che, come accade in generale, diventa preda prelibata per il mondo dell’informazione. Il dato di fatto è che, al momento, il ruolo di Alessandro Bigi è un macigno su tutto quello che riguarda il futuro della società gialloblù. Il macigno più grande che mai la maglia ischitana abbia dovuto sopportare.
Le attenzioni del mondo giornalistico, sia giudiziario che sportivo, terrà ancora per molto i riflettori puntati su quelle che sono le dinamiche della società, almeno fino a quando Alessandro Bigi avrà un ruolo e un titolo all’interno della SRL che gestisce le attività del club di Via Fondobosso.
L’uscita di scena di Bigi potrebbe essere la svolta. Le sue dimissioni dai ruoli societari e soprattutto una sua potenziale cessione delle quote (passaggio da verificare bene con la Procura!) potrebbe significare la “paletta verde” per il club isolano che si troverebbe sicuramente privato di quei capitali, ma che potrebbe riprendere la sua normale attività sapendo che resta in piedi solo una “semplice” imputazione facile da gestire e da provare, finanche già con il Pubblico Ministero prima di arrivare alla richiesta di rinvio a giudizio.
L’Ischia rompe il silenzio con le parole dell’Avvocato Tortora. E lo fa con un comunicato che mostra più di qualche errore ma che, nel complesso, prova (forse con scarsi risultati) a diffondere un messaggio di operatività e di normalità.
“Si è potuto constatare – scrive Tortora – in questi giorni la pubblicazione di una serie notizie infondate da cui risulterebbe che la Società di Calcio “Ischia” non abbia alcuna operatività in quanto sottoposta a censura da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze. Ebbene, è possibile affermare che tali notizie sono prive di fondamento e nel pieno rispetto del segreto istruttorio, si può affermare che la società di Calcio dell’Isola di Ischia e del suo amministratore v’è la libertà di svolgere tutte le attività idonee per il buon proseguimento della prossima stagione calcistica”.
Magari la citazione del nome corretto della Società sarebbe stato apprezzabile, ma il concetto passa in maniera chiara. Da queste colonne, sempre a beneficio degli ischioti*, non si è mai messo in dubbio l’operatività fiscale e sportiva della società. Tuttavia è innegabile che l’impatto della diffusione delle notizie abbia un suo significato ben chiaro e sia un campanello d’allarme per tutti quelli che, potenzialmente, avrebbero mai avuto l’intenzione di entrare in società, anche, con Bigi.
“In altri termini – continua ancora Tortora -, senza ombra di dubbio alcuno si può affermare che non vi sono elementi da cui si possa desumere che gli amministratori e la società siano limitati anche solo parzialmente nell’attività sportiva o di gestione. Ogni notizia contraria si appalesa non veritiera e di conseguenza mossa dal solo intento di creare difficoltà al buon esisto delle operazioni di gestione della società e pertanto in relazione alla pubblicazione di notizie prive di fondamento, sarà cura della società e dei suoi rappresentati valutare come difendere l’onore e la dignità degli stessi dinanzi agli organi deputati”. La nota della «Società di Calcio “Ischia”» si chiude con una minaccia di querela a quanti scrivono notizie non veritiere. E ci mancherebbe anche.
Ischioti = unisce le parole ischitani e idioti.