mercoledì, Novembre 27, 2024

Bye Bye Europa. La prima vera sconfitta per Giosi Ferrandino

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Finisce l’era europea per Giosi Ferrandino, il sindaco di Casamicciola Terme che provava il terzo assalto allo scranno nel parlamento di Bruxelles. Finisce con un’ottima prestazione locale (sull’Isola lo hanno votato in 6791) ma con la lista di Calenda, Azione, che si è fermata al 3,31%, ben sotto la soglia di sbarramento del 4%.bL’eurodeputato paga il voto utile riconosciuto a Fratelli d’Italia e Partito Democratico e, è inutile dirlo, paga soprattutto la poca competitività della lista di Carlo Calenda in una campagna elettorale dominata da Giorgia Meloni e da Elly Schlein che hanno segnato l’Italia, se non fosse ancora chiaro, in maniera netta e hanno polarizzato il voto dei pochi andati alle urne sui due partiti guidati da donne e più grandi. Il risultato dell’eurodeputato, alla sua terza competizione europea è deludente se la paragoniamo alle altre due dove, nelle fila del PD, aveva potuto contare sull’appoggio del partito napoletano che, questa volta, invece, si è riversato sull’amico di sempre Lello Topo (risultato tra gli eletti di questa tornata elettorale).

Quella di Giosi Ferrandino, nonostante il risultato ischitano, è sicuramente una sconfitta. Annunciata dai più (forse anche per invidia, almeno sul piano locale) soprattutto in considerazione della portata del partito a livello nazionale. La soglia si sbarramento del 4% era un obiettivo che lo stesso Carlo Calenda si aspettava di raggiungere più facilmente e che, invece, come ha dichiarato ieri mattina, è stato mancato di molto. “E’ una dura sconfitta che non ci aspettavamo – ha commentato Calenda -. Avevamo una lista di candidati straordinaria, la migliore in termini di competenze tecniche che mai sia stata fatta, non è stato sufficiente perché c’è una violentissima polarizzazione che prescinde da ogni altra considerazione”.

Tornando a Giosi Ferrandino, il voto di sabato 8 e domenica 9 giugno è stato un duro banco di prova. Dagli 83.262 voti del 2019, quando si posizionò secondo dietro al capolista del Partito Democratico Franco Roberti, è passato ai 21.935 di questa tornata elettorale risultato secondo dietro Pittella che, invece, ha raccolto 32.925 voti di preferenza risultato il primo degli eletti. E, se tanto ci da tanto, anche se Calenda avesse raggiunto il 4%, Giosi Ferrandino sarebbe stato il primo dei non eletti. E’ evidente che alla vigilia del voto, quando il sindaco di Casamicciola aveva voluto la candidatura dell’amico Pittella non pensava che sarebbe stato sorpassato e, anzi, si prevedeva tutt’altro risultato.
Sull’isola, invece, Giosi Ferrandino porta a casa un buon successo personale. Il voto isolano conferma i rapporti di forza e di intese raggiunte con i vari grandi elettori nonostante la scarsa affluenza alle urne nei due giorni di voto.
Per Giosi Ferrandino, sono stati conteggiati 21.935 voti in tutta la Circoscrizione di cui 15.015 in Provincia di Napoli, risultando il più votato per il partito di Calenda.

L’isola d’Ischia, invece, lo ha votato così: Ischia 2503; Casamicciola 2118; Forio 964; Barano 517; Lacco 410; Serrara 279. Mente nella circoscrizione Italia Meridionale, Ferrandino ha raccolto in Puglia 821, in Molise 288, in Calabria 2.806; in Basilicata 110; in Abruzzo 1.064 e in Campania 16.825 voti.
Finisce così l’avventura europea di Giosi Ferrandino iniziata con la tornata elettorale del 2014 dove l’attuale sindaco di Casamicciola, allora sindaco di Ischia, entrò in parlamento ad un anno e mezzo dalla fine della legislatura per lo scorrimento all’interno del partito. Poi la seconda elezione da record con il PD a guida Gualtieri fino alla rottura con il Partito Democratico alla vigilia delle ultime elezioni politiche che portarono alla divisione delle strade tra il PD e Giosi Ferrandino. In Europa, dopo la scissione dal Partito Democratico, Ferrandino aveva scelto il duo Calenda-Renzi prima che poi litigassero. Dalla separazione del “terzo polo”, Ferrandino è rimasto in casa Azione diventando uno dei principali protagonisti.

C’è poco da riflettere, il voto ha parlato chiaro e non c’è da farsi troppe domande: gli elettori hanno detto la loro, hanno scelto il voto “utile” e i grandi partiti se non consideriamo l’effetto “carcerata” di Ilaria Salis con il partito di Bonelli e Fratoianni. Ferrandino, prima del voto, più volte ci aveva detto che se non avesse avuto l’occasione di stare in lista con Calenda, non avrebbe preso parte a questa tornata elettorale. È chiaro che Giosi i conti se li sa ancora fare. E la campagna elettorale dai toni bassi è più di un semplice indizio. Nei mesi scorsi Ferrandino aveva sempre detto che, nel caso, avrebbe scelto Casamicciola al posto dell’Europa. Beh, ora non ha neanche più l’imbarazzo della scelta: gli resta solo Casamicciola e gli resta tanto da fare. Conoscendo la politica italiana, tuttavia, non escludiamo che al prossimo giro, se non cambia la legge elettorale e se il premierato della Meloni non diventa effettivo, è molto probabile che Ferrandino potrebbe essere candidato al Senato o alla Camera. Ma questa è fantapolitica. Per ora restiamo alla realtà ad “urne aperte” e alla sconfitta di Azione, di Carlo Calenda e di Giosi Ferrandino.

Il messaggio di saluto di Giosi Ferrandino
E’ stato un onore correre con Azione e lo è stato servire l’Italia in questi anni al Parlamento Europeo. Questa esperienza mi ha segnato la vita come politico e come uomo, dandomi la possibilità di conoscere volti, persone, luoghi e realtà della nostra magnifica Italia e dell’Europa. Ne esco più ricco di conoscenza ed esperienza, oltre che consapevole dell’enorme lavoro che dobbiamo fare giorno dopo giorno per dare ai nostri figli un mondo migliore.
Ora si apre una nuova pagina, fatta di impegno e lavoro per i cittadini della mia isola. Ma è solo l’inizio. Molte altre cose dovranno ancora accadere.
Intanto, grazie a tutti voi.
Vi voglio bene

1 COMMENT

  1. È stata una scelta politica sciocca passare con un partitino.. se rimaneva nel PD, sicuramente sarebbe “salito” ! Ora dice È stato un onore gareggiare con Azione, ben consapevole di dire una scemenza, perché sà bene di aver sbagliato.

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