sabato, Novembre 23, 2024

Comitato “L’Ospedale non si tocca”: I Servizi Sanitari Disattesi e il Diritto alla Salute

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Nell’attesa della quasi scontata risposta del TAR che di fatto non nominerà nessun commissario ad acta, dopo la relazione dell’ASL NAPOLI 2 NORD, e di fatto resterà tutto cosi com’è, il comitato locale “L’ospedale non si tocca” torna a riaccendere i fari sulla sanità isolana. Nella serata di ieri l’altro il portavoce del comitato ha evaso un duro comunicato: “La lotta per i diritti nel campo dei servizi sanitari è al centro dell’attenzione del Comitato “L’ospedale non si tocca” e che possiamo ormai definire in stato di agitazione.
Due premesse per sgombrare il campo da qualsivoglia strumentalizzazione. Il movimento è nato anni fa dalla necessità di rappresentare l’indignazione provocata dalla mancanza di servizi sanitari adeguati sul territorio e su quello che sera programmato di fare, ovvero smembrare il locale nosocomio.

La crisi dei servizi sanitari locali (ma non disconosciamo che si estendono anche altrove) rappresenta un problema urgente e complesso che richiede una soluzione immediata. La mancanza di risorse, la carenza di personale qualificato e l’inefficienza del sistema sono solo alcune delle sfide che affliggono il sistema dei luoghi disagiati tra cui Procida.
Questa situazione mette a rischio la salute e il benessere dei cittadini, che si trovano spesso a dover affrontare lunghe attese per visite specialistiche, o cure essenziali anche fuori dall’isola. Inoltre, la crisi dei servizi sanitari colpisce maggiormente le fasce più vulnerabili della popolazione, che hanno difficoltà ad accedere alle cure necessarie. La disattenzione verso il diritto alla salute è una situazione preoccupante che richiede un’azione immediata. Nonostante la buona volontà, i ricorsi, le carte bollate e quant’altro, sembra che di sanità e salute nessuno vuole più discuterne.

Questa disattenzione non solo mette a rischio la salute delle persone, ma mina anche il diritto fondamentale alla salute sancito dalla Costituzione. Il comitato nei mesi scorsi e nell’ultimo incontro sul finire del 2023, ha formulato una serie di richieste concrete al fine di capire la situazione, definire il lavoro fatto, ma è rimasto tutto lettera morta. Abbiamo richiesto una maggiore trasparenza da parte di tutti per non nascondere nulla alla cittadinanza, e sollecitato azioni immediate da parte delle autorità competenti. Comune, politica, ASL, Regione e Stato. Il Comitato, dopo alcune riunioni, ha deciso di proclamare lo stato di agitazione vista la realtà preoccupante. Idroambulanza sul posto mancante, distretto con pochi medici specialistici, Guardia Medica a singhiozzo, sono solo alcune delle criticità del comparto. E’ chiaro che non ci limiteremo ad aspettare il TAR o chicchessia cosa ci risponderà. La conosciamo già la riposta. Noi abbiamo bisogno di diritti. Come non aspetteremo la politica politicante che si arrampicherà sugli specchi della demagogia. Va da sé che lo stato di agitazione potrebbe riservare momenti di lotta e protesta che condivideremo con la popolazione per vedere sancito il sacrosanto diritto alla salute”.

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