mercoledì, Novembre 27, 2024

“Antigone” a Villa Arbusto, il dramma di Sofocle sarà portato in scena dagli studenti del Liceo “Buchner”

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La disobbedienza, il senso di umanità, l’ascolto della propria coscienza, lo scontro fra individuo e Stato. Lunedì 17 giugno, alle ore 21:00, nei giardini di Villa Arbusto, gli studenti del Liceo Statale ‘Giorgio Buchner’ portano in scena “Antigone”, il dramma di Sofocle, sotto la direzione di Salvatore Ronga.
Con questa nuovo lavoro, i ragazzi del Progetto PLATEA, tutor la prof. Concetta Lauro, proseguono il percorso di ricerca e di sperimentazione nell’ambito del teatro classico. Una messinscena di grande forza e modernità dopo la felice prova di “Ecuba”, con cui l’Istituto isolano diretto dalla Preside prof. Assunta Barbieri è risultato finalista al Festival Nazionale del Teatro Scolastico di Cesena, dove ha riscosso consensi e riconoscimenti.

Nella lotta per la successione al trono di Tebe, i due figli di Edipo Eteocle e Polinice finiscono per uccidersi a vicenda. Il primo ha difeso la patria, l’altro ha mosso guerra alla sua stessa città radunando un potente esercito per rivendicare il trono, usurpato a suo dire dal fratello. Quando Creonte, zio di entrambi, prende il potere, egli decreta che Eteocle sia onorato come eroe e che Polinice resti insepolto, preda degli uccelli che ne faranno scempio. La giovane Antigone si ribella al decreto e di nascosto rende onoranze funebri al fratello Polinice. Scoperta, rivendica al cospetto di Creonte il suo gesto, compiuto in nome delle leggi non scritte, ed è per questo condannata a essere sepolta viva in una grotta fuori città.

Dal 442 a.C., anno della sua prima rappresentazione alle Grandi Dionisie di Atene, “Antigone” è una delle tragedie classiche più presenti nella storia del teatro. Questioni di carattere etico si intrecciano in un gioco di specchi di fronte al quale risulta impossibile schierare completamente la propria coscienza.
E’ giusto obbedire alla legge anche quando la legge é ingiusta?
«La figura di Antigone, nella pura intransigenza del suo atto di ribellione, giunge fino a noi sfidando i secoli e continuando a vivere nel presente», dichiara il regista Salvatore Ronga. «Il conflitto tra la legge dello Stato, che Creonte pone al di sopra dei vincoli di sangue, e l’imperativo della coscienza a cui invece obbedisce Antigone, sembra insanabile e interroga, ancora oggi, lo spettatore. Sullo sfondo, il coro della città partecipa all’azione, diviso tra l’ammirazione per il coraggio della giovane e la sottomissione all’autorità di chi detiene il potere».

Villa Arbusto con i suoi cortili e i suoi giardini storici si offre come palcoscenico privilegiato, considerando anche la ricca collezione archeologica del Museo di Pithecusae con cui la performance stabilisce, seppure solo idealmente, una molteplicità di legami per un’iniziativa che, grazie all’amministrazione di Lacco Ameno e dell’assessorato alla Cultura del Vicesindaco Carla Tufano, valorizza e promuove il nostro patrimonio, in una prospettiva di collaborazione sinergica tra scuola e territorio.

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