lunedì, Dicembre 23, 2024

Editoriale. Se potessi avere un poliziotto (infedele) per amico

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GAETANO DI MEGLIO | L’esclusiva di Gaetano Ferrandino, sul Golfo di ieri, è una bella notizia. Lo riconosco. 10 consiglieri comunali, più il sindaco di Forio che sono in qualche modo accusati di aver reso mendaci dichiarazioni all’atto del loro insediamento è sicuramente una notizia da dare. Assolutamente. Il fatto che questo episodio, però, possa portare alla loro decadenza, così come auspica Giuseppe Colella, estensore dell’esposto che ha dato lo start all’iniziativa degli uffici di Via delle Terme, è una cosa che andrà letta molto più avanti e che sembra quasi impossibile si avveri, proprio alla luce di quello che emerso dall’articolo di Ferrandino di ieri.

Tuttavia, però, la riflessione che vorremmo fare è diversa. Nel riconoscere a Gaetano Ferrandino lo scoop della notizia, mi piacerebbe sottolineare che anche a me, ma credo anche a tutti gli altri dell’informazione locale, piacerebbe avere tra gli amici il poliziotto infedele che passa certi atti che sono protetti dal segreto istruttorio.

Più di un anno fa, insieme con Paolo Mosè, fummo rinviati a giudizio proprio per questo reato. All’interno di un processo per diffamazione che fu archiviato, durante l’udienza preliminare, il GIP nel disporre, appunto, l’archiviazione per il reato di diffamazione, chiese l’imputazione coatta per me e Mosè, per aver violato il segreto istruttorio avendo pubblicato un atto contenuto nel fascicolo del pubblico ministero e che non era reso pubblico. Il processo terminò con l’assoluzione per non aver commesso il fatto perché, lo stesso atto che pubblicammo era stato presentato anche in un processo civile già noto alle parti. Ed è proprio leggendo lo scoop di Ferrandino che mi è tornata in mente questa vicenda giudiziaria.

Quello che abbiamo letto, ieri, però, ha anche un’altra forte assonanza con un caso che è stato alla ribalta nazionale per molti giorni. Leggendo i dettagli apparsi nell’articolo di Ferrandino mi è stato impossibile non collegare la fuga di notizia che si è vissuta al Commissariato di Ischia con il caso che ha visto protagonista, per giorni, il finanziere infedele Pasquale Striano in servizio presso la Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo.

L’atto con cui Ferrandino ha reso noto la posizione degli 11 politici foriani è un atto riservato tra gli uffici di Via delle Terme e la Procura della Repubblica di Napoli e, almeno che non sia cambiato il mondo, non credo che ci sia una via legale che permetta a Ferrandino di entrare in possesso delle note che gli uffici del comune di Forio hanno comunicato agli uffici del commissariato di Ischia. Così come non credo che esista un modo legale per un giornalista di poter entrare in possesso di una informativa della Polizia diretta al Pubblico Ministero senza che qualcuno da Via delle Terme (il senso dell’articolo è proprio quello e non lascia altre interpretazioni) non abbia condiviso le informazioni riservate con Ferrandino.

Questo passaggio, però, getta un grosso interrogativo su come certe cose vengono gestite. Sapere che esiste una gola profonda nel Commissariato di Ischia è una cosa grave che, in qualche modo, mette a rischio anche le stesse indagini che vengono eseguite. Immaginate se la gola profonda avesse voluto “salvare” qualcuno e avesse veicolato informazioni riservate così da consentire ai soggetti su cui muove l’indagine di inquinare le prove o di venire a conoscenza di circostanze che, invece, non dovevano essere rese note…

La stessa cosa, ad esempio, ma solo a titolo esemplificativo, è successo anche in un’altra occasione. Durante la guerra della progressione verticale a Lacco Ameno, stando sempre agli articoli di Ferrandino, si venne a conoscenza di alcune frasi riferite da alcuni testimoni e rese note anche al potenziale soggetto da indagare. Abbastanza grave.

Siamo sicuri che queste riflessioni verranno lette nel senso giusto. Ripetiamo i nostri complimenti a Ferrandino per lo scoop, così come ripetiamo i complimenti a quanti hanno portato avanti le indagini così da chiarire gli aspetti penali che ne deriveranno, tuttavia, abbiamo voluto sottolineare un pericolo evidente legato a certe infedeltà.

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