domenica, Marzo 16, 2025

Sit-in per il Rizzoli, Vito Iacono: “Iervolino sia rimosso o, se recupera la dignità, si dimetta”

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L'emergenza in pediatria assume un aspetto ancor più serio perché sembra negare ai bambini dell'isola di Ischia il diritto fondamentale alla cura. Inoltre, si verificano ancora cancellazioni di interventi chirurgici per la mancanza di personale anestetista

Nonostante il sole cocente ed il caldo afoso di questi giorni, all’esterno del “Rizzoli” di Lacco Ameno, l’unico ospedale pubblico dell’Isola d’Ischia, si è tenuto un presidio di protesta promosso dal consigliere comunale di Forio, Vito Iacono, e a cui ha anche aderito il PCIM-L fondato dal compianto Domenico Savio, per denunciare l’improvviso crollo della controsoffittatura della sala d’attesa del nosocomio isolano verificatosi la settimana scorsa e che solo il caso ha voluto non si registrassero morti e feriti.

Un sit in di protesta che ha visto molti assenti. Mancavano all’appello le signore del Cudas, il movimento cittadino nato per difendere il Rizzoli che ha smesso di avere senso e che ha messo le proprie attività, quando, in pratica, sono finite le urgenze sanitarie di qualcuna di loro. Mancano all’appello di sindacati di lavoratori del Rizzoli. Mancavano all’appello i politici locali. Mancavano all’appello i giovani isolani perché le scuole sono chiuse e, questa volta, non è stato possibile saltare un giorno di scuola. Per dirlo ai docenti che dovrebbero insegnare a questi ragazzi il senso della protesta civica.

Mancano tanti.
Coloro che si sono alternati al microfono, hanno innanzitutto voluto solidarizzare con i ricoverati, il personale medico e paramedico e con tutti quelli che al momento del crollo di trovavano all’interno della struttura ospedaliera sottolineando che di solito scene di crolli di solai negli ospedali si verificano solo negli scenari di guerra.
Durante il sit-in sono state sottolineate tutte le problematiche croniche che caratterizzano l’ospedale isolano a partire dalla carenza di personale medico ed infermieristico e la mancata possibilità dei malati oncologici di potersi sottoporre sull’isola alla pec-tac e alla radioterapia. Sotto accusa anche il mancato ampliamento del “Rizzoli” i cui lavori sono tutt’ora fermi.

All’esterno dell’ospedale Rizzoli, domenica mattina per il sit-in convocato a difesa della sanità isolana. C’eravamo visti nei momenti immediati al crollo, poi questo appello alla società civile che in qualche modo resta ancora un po’ dormiente. Ma l’importante è che non sparisca la voce. Anche un sibilo, anche una piccola voce, può significare tanto.
“Mi ha colpito non solo il crollo stesso, che per fortuna non ha provocato danni alle persone nella sfera sia pubblica che privata, ma anche il silenzio che ne è seguito. Sfido i lettori e i cittadini a citare un esempio recente di una città nel mondo – escludendo le zone di guerra o simili – dove in un ospedale si è verificato un crollo strutturale mettendo in pericolo la vita dei pazienti e del personale. A mio parere, questo è solo uno dei fattori che mettono in luce le deficienze persistenti nel sistema sanitario. Trovo particolarmente grave la situazione di emergenza nel reparto di pediatria, che continua a operare solo attraverso i sacrifici del personale in servizio e dei medici pensionati. Vi è praticamente un solo medico fisso, e una condizione simile si verifica anche in Ortopedia. L’emergenza in pediatria assume un aspetto ancor più serio perché sembra negare ai bambini dell’isola di Ischia il diritto fondamentale alla cura. Inoltre, si verificano ancora cancellazioni di interventi chirurgici per la mancanza di personale anestetista”.

Tuttavia, però, questa emergenza non sembra essere tanto sentita dalla cittadinanza isolana
“Al di là degli stereotipi che si evocano menzionando “è già un successo avere l’ospedale” o “lo avete già” o affermando che “la sanità è problematica in tutta Italia”, ritengo fondamentale che il nostro ospedale rispetti le esigenze specifiche di trovarsi su un’isola. Qui, non è possibile spostarsi di 30 chilometri per trovare un altro pronto soccorso se uno è chiuso. C’è il mare a limitarci e non possiamo andare oltre. Stesso discorso vale per gli ambulatori e per le lunghe liste d’attesa; affrontiamo la questione della salute di prossimità, quella che dovrebbe assicurare diritti fondamentali. La sopravvivenza qui è segnata dai limiti di accessibilità, circostanza che diventa ancora più pressante in casi gravi come quelli dei pazienti oncologici.”

Questa mattina, come nei giorni scorsi, oltre ad una nota, sembra che questa urgenza non sia ancora entrata nell’agenda politica isolana
“Trovo sorprendente che nel 2024 non esista ancora un metodo per accertare la sicurezza di strutture costruite a partire dagli anni ’50. È altrettanto stupefacente che, mentre la Regione Campania discute di ampliamenti, non siano state controllate le condizioni e la stabilità preesistenti, rendendo la situazione poco credibile. È necessario superare questo continuo appello ai sindaci e interrogarsi sulla responsabilità e sulla coscienza sociale di ogni Sindaco e amministratore locale. Diventa chiaro che mancano le competenze specifiche, dal momento che, se il sistema sanitario è carente ma gli altri servizi sono efficienti, per le amministrazioni locali ciò non sembra rappresentare un problema. Di conseguenza, il dibattito si sposta sulla qualità dell’offerta politica e della leadership. Credo che i cittadini debbano essere rappresentati al meglio. Apprezzo la partecipazione di coloro che hanno manifestato stamattina, ma sono consapevole che è domenica e inoltrata estate. Ho scelto la domenica mattina pensando che possa essere un giorno libero per alcuni, benché gli addetti al turismo lavorino fino a tardi e ci sentiamo di parlare anche per loro oggi”.

Se ci sono tante assenze, però, questa mattina abbiamo anche visto la presenza di Gennaro Savio, Giovanni Lombardi e Rosa Iacono
“Esprimo gratitudine a coloro che hanno partecipato, in particolare ai rappresentanti delle aree critiche come Giovanni Lombardi; siamo a conoscenza delle sue lotte insieme agli autotrasportatori nel settore marittimo. È essenziale creare sinergia per progredire. Sono altresì soddisfatto di aver realizzato questa iniziativa con Gennaro Savio e di aver ricordato le battaglie importanti di Mimì Savio. Spesso Domenico Savio è stato lasciato a lottare da solo, ed è giusto riconoscerlo”.

Torniamo al crollo e alle assenze. Parlava di fare sistema, ma ci ha provato?
Un anno fa avevo chiesto ufficialmente una riunione straordinaria dei consigli comunali per discutere la sanità, ma nessun sindaco ha risposto. Ora dobbiamo mirare a proteggere la nostra sanità. Scuole e chiese devono contribuire a sensibilizzare sull’importanza di questo argomento per i cittadini. I sindaci, in particolare quelli dei comuni portuali, dovrebbero prendere esempio dal Sindaco di Capri e avere l’audacia di emanare ordinanze che regolino l’affluenza e gli arrivi basandosi sulla capacità di offrire servizi sanitari adeguati, nonché sul mantenimento della qualità della vita e della mobilità”.
E’ anche vero che ci sono responsabilità dirette di Regione e Asl Napoli 2Nord
“Il direttore generale dell’ASL NA2 deve essere rimosso, se non recupera il senso della decenza dimettendosi. La circostanza che non ha sentito il bisogno di venire ad Ischia nella imminenza dell’evento per testimoniare solidarietà ai propri dipendenti ed ai degenti è un fatto gravissimo, al pari della circostanza di non aver ritenuto di costituire un tavolo tecnico ed istituzionale, anche con la prefettura e le autorità locali per affrontare quella che è una propria e vera emergenza”.

In conclusione, l’ultima protesta partecipata al Rizzoli fu quella dei lavoratori quando nacque il problema delle strisce blu. Questa mattina non sono pervenuti
“Certo, non è secondaria la responsabilità in ordine alla sicurezza sui luoghi di lavoro che è evidente non ci fossero proprio presso una struttura governata da un ente che ha specifiche responsabilità in materia di prevenzione e controllo proprio sulla stessa materia. Come è inconcepibile il silenzio, complice e connivente, dei sindacati che non risulta che su questo episodio abbiano assunto iniziative forti a tutela dei propri lavoratori. Ma vorrei chiederle un attimo ancora per un’ultima cosa”

Prego
“Desidero esercitare il diritto di replica in un’altra sede giornalistica. Mi è stato riferito che il sindaco di Lacco Ameno ha preso le difese del commissario del governo. Benché il Commissariato di Governo non abbia prerogative specifiche, neanche in ambito di finanziamenti, rispetto alla gestione sanitaria e ospedaliera, penso tuttavia che un individuo incaricato di implementare una strategia di messa in sicurezza nel territorio debba spiegare agli enti nazionali e regionali l’importanza di un sistema sanitario efficiente per la comunità. Non si può discutere di sicurezza e prevenzione se contemporaneamente si verbalizza che ci siano stati ritardi, attribuiti al commissario governativo, nei lavori di ampliamento, come indicato forse da un’ordinanza a gennaio. Ciò che non vorrei è che i cittadini subiscano inconvenienti a causa del tentativo di qualcuno di eludere le proprie responsabilità. Credo fermamente che sia necessaria un’azione di pressione continua e che nasca dal basso, iniziata dai cittadini, che richieda però anche il coinvolgimento delle autorità locali e del commissario.”

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  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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